Magazine Cultura
Recensione di L’odore della plastica bruciata di Giovanni B. Menzani
Da Leggere A Colori @leggereacolori
Protagonista assoluta di questa interessante raccolta di racconti L’odore della plastica bruciata è la realtà contemporanea in tutte le sue sfaccettature, fotografata da una penna schietta e affilata che incide e lascia il segno. Il libro si apre su un breve racconto dall’aria kafkiana che ha come protagonista un uomo travestito da somaro. Quest’uomo lavora sodo, ai limiti dello sfruttamento – come un somaro, appunto – in un frequentatissimo centro commerciale. Completamente nascosto agli sguardi altrui dal suo travestimento, si muove a fatica dentro la pesante struttura di metallo e suda, si sente male spesso e volentieri, accetta gli insulti degli adulti e le risatine dei bambini. In poche pagine, abbiamo il ritratto spietato di una società continuamente in corsa, sempre di fretta tra le corsie dei supermercati, con cartoni carichi di spese – perché le buste sono state abolite per questioni di sensibilità ambientale. Fa sorridere il contrasto tra la presunta “sensibilità” che ha portato la catena di supermercati ad abolire l’uso della plastica e le disumane condizioni di lavoro del “somaro” protagonista e di chi come lui. Già questo primo racconto, lucido e pregno di significato, ci dà un assaggio del personalissimo modus scribendi dell’autore. Dal parcheggio di un moderno centro commerciale ci spostiamo, quindi, nell’appartamento di un’insegnante quarantenne che è invecchiata da precaria e Continua a leggere