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Recensione di L’uomo che ama

Creato il 06 settembre 2010 da Sky9085

Recensione di L’uomo che amaRoberto (Pierfrancesco Favino) è un uomo non ancora quarantenne che vive due storie d’amore diverse, in due momenti differenti nel tempo. Con Sara , vicedirettrice di un albergo del centro di Torino, e con Alba (Monica Bellucci), che si occupa di allestimenti in una galleria d’arte contemporanea.

Il gioco dell’amore lo porta a ricoprire nelle due storie ruoli opposti, a sperimentare sia la dolcezza sia la crudeltà dell’amore, e sopra ogni altra cosa la forza prepotente di un sentimento a cui nessuno riesce a resistere.

Un film che affronta il tradimento con una visione differente dalla solita. Ad essere tradito è un uomo capace di tanto amore nei confronti della propria donna, da riuscire a perdonagli qualsiasi cosa, anche il fatto che lei non lo ami.

Un uomo distrutto, disposto a tutto pur di stare accanto alla donna che, secondo lui, è “quella giusta”, interpretato superbamente da un ottimo Favino.

A fare da contorno c’è anche la storia del fratello gay, gravemente malato, che preferisce farsi odiare dal compagno pur di evitargli la sofferenza di saperlo in un letto d’ospedale.

Di poco conto invece la presenza della Bellucci, che manifesta degli atteggiamenti troppo distaccati perché la sua interpretazione di madre-mancata possa convincere.

Non un film sull’amore, ma sul dolore che tale sentimento sa causare.


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