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Recensione di La cena di Natale (di Io che amo solo te)

Creato il 20 dicembre 2013 da Leggere A Colori @leggereacolori
COP_bianchini_luca_la_cena_di_nataleDov´eravamo rimasti? Ah, sí. Il weekend di fuoco delle nozze di Damiano e Chiara sono passati, tra troppo vento, troppe tentazioni e troppe rivelazioni. Ma é un´altra storia, ovvero quella tra Ninella e don Mimí ad appassionare veramente le pagine, una storia mai finita e che non puó cominciare. Se vi siete persi Io che amo solo te fate un rewind, leggete la nostra recensione linkata e sopratutto correte in libreria ad acquistarlo (vi sconsiglio fortemente di leggere La cena di Natale senza conoscerne il principio). Quando Luca Bianchini ha postato su Facebook la notizia di aver inviato il manoscritto a Mondadori di certo non immaginavo un proseguo di Io che amo solo te. In genere scrivere un proseguo é una scelta delicata, e non ci sono mezze vie, o premia o delude. Fino a dora sta premiando. Scritto on the go tra treni e hotel questo breve romanzo conserva lo stile proprio di Bianchini, una scrittura veloce, densa di avvenimenti, a tratti divertente e comunque sempre positiva e coinvolgente. Tranne che in qualche caso esasperato piuttosto realistica ma con dei tratti surreali e utopistici, come il ballo tra Mimí e Ninella proseguito solo nel pensiero dei due che si tengono la mano. La cena di natale nasce dall´idea di Matilde, moglie di don Mimí, che riceve da lui in dono un anello di smeraldo che sembra confermi un amore che a dire il vero le manca da troppo tempo. E per dimostrarlo a se stessa e alla rivale Ninella e sfruttare questo momento di forza decide di organizzare Continua a leggere

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