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Recensione di "La Chimera di Praga" - Laini Taylor

Creato il 26 dicembre 2013 da Annie_caffeine @annie_caffeine
Cari visitatori della Tana,
spero prima di tutto che abbiate trascorso un sereno Natale e che anche questo giorno di Santo Stefano stia trascorrendo sereno.
Proprio questa mattina ho finito di leggere La Chimera di Praga di Laini Taylor, e davvero non vedevo l'ora di scrivervi la mia recensione.
Quindi bando alle ciance e passiamo subito ai dati del libro: uscito nel 2012 per Fazi, conta 394 pagine. Il prezzo è di € 14,90 nella versione rilegata con sovracoperta.


TRAMA
Karou ha 17 anni, è una studentessa d'arte e per le strade di Praga, la città in cui vive, non passa inosservata: i suoi capelli sono di un naturale blu elettrico, la sua pelle è ricoperta da un'intricata filigrana di tatuaggi, parla più di venti lingue e riempie il suo album da disegno di assurde storie di mostri. Spesso scompare per giorni, ma nessuno sospetta che quelle assenze nascondano un oscuro segreto. Figlia adottiva di Sulphurus, il demone chimera, la ragazza attraversa porte magiche disseminate per il mondo per scovare i macabri ingredienti dei riti di Sulphurus: i denti di ogni razza umana e animale. Ma quando Karou scorge il nero marchio di una mano impresso su una di quelle porte, comprende che qualcosa di enorme e pericoloso sta accadendo e che tutto il suo universo, scisso tra l'esistenza umana e quella tra le chimere, è minacciato. Ciò che si sta scatenando è il culmine di una guerra millenaria tra gli angeli, esseri perfetti ma senz'anima, e le chimere, creature orride e grottesche solo nell'aspetto esteriore; è il conflitto tra le figure principi del mito cristiano e quelle dell'immaginario pagano. Nel disperato tentativo di aiutare la sua "famiglia" Karou si scontra con la terribile bellezza di Akiva, il serafino che per amore le risparmierà la vita.

LA MIA OPINIONE
Lo so, è l'ennesima trilogia che inizio, ma come sapete, ormai è raro che io riesca a resistere al fascino delle serie, e questo libro è stata davvero una bella scoperta.
Primo volume della trilogia Daughter of Smoke and Bone, La Chimera di Praga è un libro che già cattura dalle prime pagine.
Karou non è una comune diciassettenne. Certo, frequenta la scuola d'arte e ama disegnare, ma in lei si scorge qualcosa di straordinario già da subito: i suoi capelli che crescono naturalmente blu, i tatuaggi che la ricoprono (in particolare gli occhi che ha sui palmi delle mani) e i suoi disegni. Karou ama disegnare le chimere, creature mitologiche il cui corpo è composto da parti di diversi animali, ma a volte anche umane. I suoi compagni di classe si divertono a guardarli, ma non sanno che ciò che Karou disegna esiste veramente. Le chimere infatti sono la famiglia di Karou da quando lei ha memoria: Sulphurus, la chimera-demone con la testa di capra l'ha adottata quando era piccolissima, e da allora Karou ha sempre vissuto nel suo strano "ufficio", dove lo stregone lavora, vendendo desideri e infilando collane di denti.
Karou non ha idea di cosa faccia Sulphurus con quelle strane collane, ma è lei a girare il mondo per portarli allo stregone. Le basta uscire da uno dei portali della casa in cui lo stregone vive per arrivare in una qualsiasi delle città del mondo ed incontrare i fornitori di Sulphurus. Da Marrakech a Parigi, dagli Stati uniti ad Hong Kong, Karou gira il mondo per recuperare i denti che servono a Sulphurus, finché sui portali non cominciano ad apparire delle impronte. Sono delle mani che sembrano marchiate a fuoco su tutte le porte che nel mondo conducono alla casa di Sulphurus. Qualcosa di terribile sta per accadere, ma Sulphurus non vuole che Karou sia coinvolta in alcun modo, e cerca di mantenere la ragazza al di fuori di tutto, ma quando la manda a Marrakech per recuperare dei denti urgentemente, Karou viene a trovarsi faccia a faccia con un angelo, Akiva, pronto ad ucciderla. Dovrebbe farlo, eppure le risparmia la vita.
E' da quel momento che la ragazza comincia a scoprire quali sono le dinamiche che muovono il mondo delle chimere e quello degli angeli, e dell'eterna battaglia che è cominciata tra loro centinaia di anni prima è che mai è arrivata a conclusione.

Come vi ho detto all'inizio, questo romanzo mi ha affascinata sin da subito, e ovviamente gran parte del merito è delle chimere, creature mitologiche allo stesso tempo bellissime ed inquietanti. Ovviamente si capisce sin da subito che Karou ha qualcosa di speciale, deve per forza avere qualcosa di speciale se vive con una famiglia -seppur adottiva- di chimere.
Lei, più che speciale, si sente invece come se le mancasse qualcosa, come se un pezzo di lei fosse andato perduto chissà dove, ma non per questo è una di quelle ragazzine asociali  e piene di sogni romantici che diventano improvvisamente delle eroine e trovano l'amore, ma è un personaggio che conosciamo poco a poco. Karou è un personaggio che compie un percorso nel corso del romanzo, un percorso di crescita e di scoperta di sé stessa e del mondo da cui proviene, e nel quale riesce, anche se solo in parte, a dare delle risposte ai mille interrogativi che da sempre la tormentano.
Dall'altra parte c'è Akiva, un serafino che viene mandato per distruggere Sulphurus, e Karou
insieme a lui, ma che inspiegabilmente, ad un passo dal trafiggere la ragazza a morte, si ferma.
Il lato romance di questo urban fantasy non è noioso, anche se all'inizio può sembrare un po' banale. 

Ho apprezzato sia la protagonista che Akiva, entrambi ben descritti e ben approfonditi. Anche gli altri personaggi, come Sulphurus, Thiago, Ragzut, Chiro e Zuzana, anche se si limitano ad essere personaggi secondari, hanno un ruolo preciso e influenzano l'azione, ciascuno per le sue possibilità, ed è proprio sulle diverse personalità e sul contributo di ciascuno di essi alla storia che si impernia il romanzo.Altro punto forte della storia sono le ambientazioni: Praga è magica, fredda e misteriosa, Marrakech calda e affollata, e l'autrice con poche parole e senza dilungarsi in descrizioni eccessive, riesce a tracciare uno sfondo perfetto per le vicende che narra.
Il romanzo scorre veloce, soprattutto nella parte finale, ma c'è ancora molto da scoprire, dato che questo primo volume si interrompe praticamente sul più bello.
Nonostante questa brusca interruzione però resta un romanzo che vale la pena di leggere, una variazione originale sul tema lotta tra bene e male, sicuramente ben scritto, e che aiuta a riflettere sulle differenze, su ciò che porta alla guerra e che impedisce il confronto civile.
Spero che il nuovo anno porti da me anche il seguito, La città di sabbia, che sono curiosissima di leggere.
Intanto il terzo volume della trilogia sarà intitolato Dreams of Gos and Monsters, sarà pubblicato negli USA ad Aprile prossimo.
Il mio voto per questo romanzo è quattro riccetti e mezzo!

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