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Recensione di La figlia del mercante di seta di Sally Gardner

Creato il 23 ottobre 2014 da Leggere A Colori @leggereacolori

14 Flares 14 Flares × Recensione di La figlia del mercante di seta di Sally GardnerVoto:
Informazioni sul libro
Titolo:Sally Gardner
Pubblicato da:Salani
Collana:Biblioteca economica Salani
Genere:Epico/StoricoFantasy
Formato e pagine:
Social:Goodreads
Disponibile su:
in offerta
scontato
usato
Trama:

Coriander Hobie, figlia di un mercante di seta, è una bambina circondata da fortuna e amore, con una madre speciale, che nasconde un segreto che cambierà per sempre la vita della figlia. Sullo sfondo di una Londra tormentata dalla lotta tra monarchici e repubblicani e dall’oscuro periodo di Oliver Cromwell, si dipana l’infanzia e l’adolescenza di questa ragazza che sta cercando di trovare il suo posto nel mondo....ma in quale mondo?


In La figlia del mercante di seta Coriander Hobie, la nostra eroina di turno, è una bambina curiosa, molto legata alla madre la quale nasconde un segreto piuttosto importante: non appartiene al mondo in cui viviamo. Ovviamente questo particolare non è noto a nessuno, tranne alla dolce cameriera Danes e al padre di Coriander, mentre per noi lettori è intuibile fin dalle prime pagine. 
 L’infanzia della nostra protagonista non potrebbe essere più idilliaca: vive nella Londra ancora governata da Carlo I, è la figlia di un ricchissimo mercante, è circondata da tutto l’affetto che deriva da una famiglia unita e ha una casa bellissima, con un giardino pieno di erbe curative.

Il giorno del suo sesto compleanno, arriva un pacchetto per lei contenente un paio di bellissime scarpette d’argento: è amore a prima vista, per una bambina. Ma la madre, preoccupatissima, le impedisce a tutti i costi di metterle, finché Coriander non riesce ad impadronirsene e ad indossarle: trasportata in un mondo parallelo, comincerà a capire che la sua vita e quella di sua madre sono legate ad un luogo fantastico, dove, però, non tutto è un giardino fiorito.

Quando la madre, Eleanor, muore, la vita di Coriander cambia radicalmente, così come è cambiato, nel frattempo, lo sfondo su cui si svolge l’azione: la Londra prospera e allegra si è trasformata in una città grigia e severa, dove la decapitazione del Re ha segnato l’inizio di una tormentata repubblica. I puritani hanno fatto chiudere i teatri, hanno reso il lusso e le ricchezze un segno di cattiva condotta e hanno additato i benestanti come filomonarchici: il padre di Coriander è in pericolo e per sfuggirvi è costretto ad un matrimonio rovinoso con una donna terribile, legata ad un subdolo predicatore che metterà in pericolo la vita di Coriander. La nostra eroina, però, ha un mondo in cui scappare e un mezzo con cui arrivarci. Ma in entrambi i mondi, le cose vanno sistemate.

 

Approfondimento

Il libro è rivolto ad un pubblico “giovane-adulto”, e questo è ben chiaro dalla sua impostazione: si muove su due binari spesso contrastanti, uno fantastico e allegorico, l’altro cupo, diretto e reale, in quanto storicamente vero.
Il primo è rappresentato, nel libro, dal mondo delle fate da cui provengono Coriander e la madre, in cui, sebbene ci sia la presenza di un antagonista da combattere, la dimensione fantastica rende gli aspetti violenti più facili da tollerare, soprattutto se rivolti a lettori giovani.

Ma l’altra ambientazione va verso un tracollo crudele quando la Storia (intesa proprio come la materia che si insegna a scuola) diventa una seconda protagonista del romanzo: l’atmosfera grave di paura del periodo di Oliver Cromwell viene palesata attraverso le cattiverie perpetrate a Coriander dal viscido predicatore, che si avvicina ad ucciderla per via di idee religiose non solo rigide, ma persino eretiche, direi. Ritengo che narrare fatti così gravi relativi alla religione sia un’idea da ammirare, ma non se rivolti ad un pubblico giovane che di solito è messo di fronte a tematiche così profonde solo sotto forma di allegoria (come può, appunto, essere un mondo incantato pieno di streghe e draghi) e quindi più facili da accettare.

Consiglio la lettura di La figlia del mercante di seta, sopratutto per la schiettezza con cui vengono narrati i fatti storici, sebbene ritenga che sarebbe stato più interessante veder predominare o l’elemento fiabesco o quello reale/storico, per un maggiore approfondimento e una maggiore chiarezza di genere.



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