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Recensione di La morte amica di Marie de Hennezel

Creato il 23 novembre 2014 da Leggere A Colori @leggereacolori

10 Flares 10 Flares × Recensione di La morte amica di Marie de HennezelVoto:
Informazioni sul libro
Titolo:Marie de Hennezel
Pubblicato da:Bur
Collana:Supersaggi
Genere:Saggi
Formato e pagine:
Social:Goodreads
Disponibile su:
in offerta
scontato
usato
Trama:

Marie scrisse questo libro- parole sue- per dividere con gli altri questa scoperta: “… ho sentito il dolore di non poter condividere certe pene. Ma, allo stesso tempo, ho la sensazione di essermi arricchita. Lo spazio-tempo della morte è, per chi accetta di entrarci e di guardare al di là dell’orrore, un’occasione indimenticabile di intimità”.
Saremo noi lettori capaci di coglierla? Sì, non appena fossimo disponibili ad aprire il nostro cuore.


Marie de Hennezel psicologa e psicanalista francese, poi incaricata del ministero della Sanità per la diffusione delle cure palliative, è l’autrice del libro La morte amica- (Rizzoli 1996) che è stato tradotto in sedici lingue. Una testimonianza, un tratto della sua biografia, della sua vita professionale all’interno dell’Hospice, scritta con enorme energia e passionalità. C’è l’introduzione di monsieur Mitterrand, anche la testimonianza di una sua visita informale ed esperienza in codesta struttura, tanti casi end-life, lezioni di vita da chi sta per morire…
Che commenti ulteriori aggiungere? … definirlo una lettura scorrevole, semplice,arricchente… non è un saggio di nicchia riservato a tecnici di cure palliative… non è un romanzo strappalacrime… Commenti troppo banali… blaaaaa!! C’è altro??
Dilemma: da che cosa incomincio per rende La morte amica. Lezioni di vita da chi sta per morire accattivante, invogliante, attraente ad un maggior pubblico di potenziali lettori ?

 

Approfondimento: E’ noto che nell’economia di mercato, un buon titolo è spesso più importante di un buon libro. Parto da questo… mumble mumle… NOOO !DISASTRO !!! Compare l’innominabile verbum in un mondo che ha paura della morte e che nasconde i moribondi, creando il vuoto attorno a chi sta per morire, oppure attorno a chi vive un lutto. Non c’è posto per il pianto, non c’è posto per il dolore”.
Solo a persone distorte verrebbe voglia di sfogliarlo, figuriamoci l’acquisto! Allora mi aggrappo all’altro sostantivo, che sembra un ossimoro di accompagnamento: amica. Che sia la fonte di energia inesauribile,oppure la luce in fondo al tunnel, verso cui dirigersi pagina dopo pagina, frase dopo frase per immergersi totalmente nella lettura? E sì direi proprio di sì. E non ve ne pentirete.

Questa compagna che ci fa tanto timore è la sola unica certezza che abbiamo, quindi perché negarla ed ignorarla. Perché invece non ingraziarsela “abbandonarsi tra le sue braccia” atto consentito solamente nel caso in cui ci sia stata “alle spalle una grande intensità di vita”. E allora essendoci veemenza tanta in questo libro, non lasciatevi sfuggire l’empatia e il pathos che trasuda da questo racconto-verità. Condividete momenti, progetti di vita, con coloro che restando vivi fino all’ultimo hanno fatto proprio il comandamento : “non bisogna morire prima di morire”. Semmai si son lasciati coprire da un caloroso pallium ed hanno sorriso, con estrema fatica e lavoro. Farsi rinsavire da questi sorrisi non (ci)vi può che far star bene… ahhh e se sapessero, i malati quanto ci aiutano a volte semplicemente con un sorriso… ma forse lo sanno… ora direi quasi di certo J !

 



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