Magazine Cultura

Recensione di La riva del silenzio di Paul Yoon

Creato il 17 luglio 2014 da Leggere A Colori @leggereacolori

19 Flares 19 Flares × Recensione di La riva del silenzio di Paul YoonLa riva del silenzioPaul Yoon
Pubblicato daBollati Boringhieri
Data pubblicazione in Italia:
Formato:
Collana:Varianti
Genere:Narrativa Contemporanea
Pagine:
Acquista il libro IN SCONTO
Acquista l´eBook
Il libro su Goodreads
La trama:

Dopo la conclusione della guerra in Corea del 1953, un soldato, ancora ragazzo, ha la possibilità di ricominciare una nuova vita in una terra lontana, il Brasile, allontanandosi dalle cose andate distrutte, specialmente quelle dentro di sé. Il viaggio, i ricordi della prigionia e il silenzio lo accompagnano attraverso questa nuova esperienza, in un percorso intrapreso in compagnia di compagni vecchi e nuovi uniti nella ricerca della serenità.

Una nave piena di persone che non parlano la sua lingua e un bagaglio colmo di ricordi; ogni cosa è sconosciuta e l’aiuto di “alcuni marinai che durante il viaggio gli avevano insegnato tutto il portoghese che sapevano” poco serve a smorzare le paure di un ex soldato e la desolazione per aver perso tutto, persino il nome. Poi l’arrivo in Brasile e un indirizzo presso il quale recarsi; nuove persone da incontrare e un nuovo lavoro. Durante la prigionia, Yohan, questo il suo nuovo nome, non perse mai l’onestà e l’indole altruista; fu grazie a queste doti che riuscì a trovare lavoro come sarto nel paese che lo attendeva e, insieme ad esso, l’opportunità di ricostruire un’esistenza fatta di nuovi mezzi.

La riva del silenzio di Paul Yoon è il frutto di cose semplici ma dense di significato. Egli lascia che siano il cuore del lettore a trarre delle conclusioni e quello dei personaggi a parlare delle loro vite difficili, senza ambire a nient’altro, senza nessun sogno da realizzare. Yoon racconta, Yohan racconta, Tutti i personaggi trovano il modo di aprirci la loro intimità, anche se marginalmente, il sarto Kiyoshi, così come Peixe e i due ragazzini.

Yohan affronta la sua nuova vita immerso nel silenzio e nella malinconia. Il silenzio nel trovarsi in un paese sconosciuto, con una lingua difficile, persone e luoghi che vivono un ritmo ai suoi occhi ancora troppo complesso da capire. La malinconia, invece, è frutto consapevole della sua perdita, degli orrori ai quali ha assistito durante la guerra, di un passato che non può condividere con nessuno se non con Peixe, un commilitone vittima degli stessi orrori, persino in maniera più dura. Eppure è in quella stessa malinconia che Yohan trova un nuovo maestro di vita, tra le mura della sartoria che lo ospita, infatti, incontra Kyoshi. Kyoshi come Yohan tiene tutto dentro di sè ma allo stesso tempo offre a Yohan amicizia e rispetto. Ognuno di essi rispetta la volontà dell’altro di non oltrepassare questo limite.

Il silenzio è l’elemento principale della narrazione, le parole di Yoon sono silenziose ma penetranti, come il legame con il sarto Kiyoshi. La narrazione di La riva del silenzio è lenta e alterna presente e passato tramite flashback, che si sostituiscono a Yohan nella ricostruzione delle vicende aiutandoci a comprendere a pieno il suo vissuto. Yohan, dilaniato, non sente il bisogno di aggiungere altro, non è muto ma si affida alla vita, vivendola nel suo quotidiano, senza più aspettative, senza più entusiasmo, cercando uno stato di quiete che lo accompagni giorno dopo giorno. Yoon ci restituisce un racconto realistico, ci parla delle vittime dei propri orrori quotidiani e ce li presenta come sono, nudi e senza fronzoli. La sua narrazione non si propone di incantare il lettore attraverso un sogno, ma di raccontare qualcosa che il suo protagonista non ha avuto più le parole per dire.

Deborah Contarino



Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :