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Recensione di La seconda mezzanotte di Antonio Scurati

Creato il 19 febbraio 2016 da Leggere A Colori @leggereacolori

Informazioni sul libro
Titolo:
Autore: Antonio Scurati
Pubblicato: Bompiani
Collana:Grandi tascabili
Genere: Fantascienza
Formato: BrossuraPagine:

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Giudizio sintetico: three-stars


2092, Venezia – ricostruita da una multinazionale di Pechino dopo una terribile onda alluvionale – è la perversa Las Vegas dell’Europa. Gli ultimi veneziani ai quali è stata interdetta la riproduzione, vivono confinati in un ghetto. Nessuno sembra più volersi sottrarre alla violenza e alla lussuria eccetto due uomini in rivolta: "Il Maestro” e Spartaco, suo allievo.

Nel giorno che cambierà la sua vita, il Maestro si sveglia prima dell’alba.

Di Antonio Scurati io, prima di La seconda mezzanotte non avevo letto assolutamente nulla. Dovrei vergognarmi, lo so, ma vi confesso che non sapevo neppure chi fosse. E dire che io apprezzo questo genere di libri! Ma in fondo non si può sempre sapere tutto nella vita e Antonio Scurati con La seconda mezzanotte è stata per me una piacevole scoperta.

Partiamo dai punti positivi di questa lettura: il magistrale uso dell’italiano che di questi tempi non è cosa da poco. Infatti, in un panorama pieno di linguaggi adolescenziali o termini usati impropriamente per descrizioni dettagliate di fin troppo perverse pratiche sessuali, con Scurati si torna all’italiano con la I maiuscola. Un po’ troppo elaborato in certi punti? Sì. Piacevole sempre? No. Una meravigliosa boccata d’aria fresca per i cultori del perfetto linguaggio? Decisamente sì.

Un altro punto a favore è la grande fantasia. Ce ne vuole, infatti, di creatività per inventarsi una Venezia futuristica in cui Piazza San Marco diventa un’arena e i veneziani non possono procreare per un divieto imposto da una multinazionale di Pechino. Ah l’ho sempre detto io che prima o poi la Cina conquisterà tutto il mondo.

Quella di Scurati sembra follia ma ricordate che follia e creatività vanno a braccetto.

E ora i punti negativi: il magistrale uso dell’italiano. No, non sono pazza! Ricordo di averlo messo tra i punti positivi, ma l’aggettivo magistrale qui diventa sia un punto a favore che uno a sfavore. Scritto benissimo e anche se molto scorrevole, tutto questa maestria e tecnica risulta un po’ ampollosa.

Insomma uno di quei casi il cui il romanzo tecnicamente è adatto a tutti (o quasi) ma in pratica sono pochi quelli che saranno capaci di leggerlo senza annoiarsi o pensare: “ma questo termine che significa? Sarà mica il nome di un piatto veneziano?”

No, la mia non è sfiducia nell’intelligenza dei lettori, né vuole essere un’offesa. È puro e semplice realismo. Dopo Cinquanta Sfumature e After la maggior parte della gente non è più abituata a un linguaggio così complesso. Ma per fortuna il mondo dei lettori è variegato e Scurati, con una parte di questa variegatura, centra il segno.

La seconda mezzanotte comunque è un libro che tutto sommato scorre, che per alcuni versi fa riflettere e che per altri rende perplessi. Il finale però… beh lasciate correre l’immaginazione.

Mi è piaciuto e per me questo autore è stato, tutto sommato una piacevole scoperta. Se leggerò altri libri di Scurati non lo so, ma almeno ora so chi è.

A photo posted by Leggere a Colori (@leggereacolori) on Jan 18, 2016 at 12:50pm PST

Approfondimento

La seconda mezzanotte si presta magnificamente ad una versione cinematografica o televisiva secondo me. Non so perché mi immagino un bel film in 3D in cui tutta l’immaginazione che Scurati riesce a trasmettere viene messa sullo schermo in tutta la sua magnificenza.

Ora, non chiedetemi perché, ma io a fare il maestro ci vedrei uno straordinario Paul Bettany che si prepara alla battaglia. Qualcuno storcerà il naso per la mia scelta ma io lo dico. Chissà che magari in quel di Hollywood non leggano questa recensione e decidano di ascoltare le follie di una lettrice.

Per il suo insediamento, Li Ziyang allestirà dei giochi gladiatori senza precedenti quanto a munificenza, sfarzo, clamore.

Sì avete letto bene… Munificenza. Lo trovate sul Garzanti 2092.

Buona visione… ehm volevo dire lettura.

Roberta Trischitta




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