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Recensione di La sposa silenziosa di A.S.A. Harrison

Creato il 15 settembre 2014 da Leggere A Colori @leggereacolori

7 Flares 7 Flares × Recensione di La sposa silenziosa di A.S.A. HarrisonLa sposa silenziosaA.S.A. Harrison
Pubblicato daLonganesi
Data pubblicazione in Italia:
Formato:
Collana:La Gaja scienza
Genere:Thriller
Pagine:
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La trama:

Lei, Jodi, è una psicologa part-time, compagna premurosa, docile e attenta ai bisogni di Lui, Todd, imprenditore affermato, libertino impenitente, che con l’ennesima scappatella mette fine ad un rapporto di vent’anni. Lei non accetta di perdere la sua casa, la sua stabilità economica, la sua tranquilla e confortante quotidianità: è pronta a uccidere per mantenerli, anche se non lo sa!

Saresti capace di uccidere?

Se qualcuno minacciasse di portarti via le tue certezze, la tua casa, la tua vita, penseresti di eliminare la fonte di tanta angoscia e amarezza? È inutile che ci pensi, non lo sai e non lo saprai fino a quando non sarai messo alla prova! Non lo sa neanche Jodi: la sua vita è una gioiosa farsa in un precario “equilibrio imperfetto”, ne è cosciente e le va bene così. Ma quando l’equilibrio si rompe, scopre se stessa.

In La sposa silenziosa Jodi e Todd convivono da vent’anni, ma non sono sposati. Verrebbe subito da pensare che Lui, essendo un tombeur de femmes, si sia rifiutato di assumersi le responsabilità di un matrimonio, invece è stata Lei a rifiutare le sue innumerevoli proposte: il fallimento del matrimonio dei suoi genitori è un monito e il desiderio di maternità è colmato dall’accudire i suoi pazienti e Todd. Sono tutti bambini bisognosi del suo affetto e delle sue attenzioni. Accetta pochi casi clinici e tutti poco impegnativi, da quando un suo paziente, un ragazzino con una sindrome bipolare, si è suicidato. Tutto deve essere poco impegnativo nella vita di Jodi, tutto deve essere scandito secondo la sua agenda, le sue abitudini e i suoi rituali: niente la smuove, niente intacca la sua compostezza e la sua naturale eleganza. Lei rispetta il suo ruolo di professionista attenta, amorevole compagna, eccellente cuoca e squisita padrona di casa, l’importante è che tutto vada secondo il copione. Ma qualcuno improvvisa e rovina tutto: l’ultima fiamma di Todd, Natasha, oltre ad essere la figlia del suo amico d’infanzia, è talmente giovane da farlo sembrare un pedofilo quando escono insieme, rimane incinta!

Lui è combattuto, Lei non vacilla fino a quando non le arriva l’ingiunzione di sfratto! Todd in realtà non sa cosa fare e anche quando fa qualcosa è perché ormai è travolto dagli eventi, perché non osa dire a Natasha che forse è innamorato ( o abituato ad esserlo? ) di Jodi, che gli piacerebbe continuare a fare il play boy e poi tornare a casa a mettere le ciabatte comode, che vorrebbe, sì, sposarsi, sì, avere un figlio, ma forse non con lei che non sa cucinare, che non sa tenere in ordine la casa, che non lo lascia libero neanche di respirare senza che lei controlli il ritmo del suo respiro… La lettera di sfratto parte più per un’iniziativa del suo avvocato che per una vera e propria presa di posizione di Todd, ma questo Jodi non lo sa! Fino a quel momento era sicura che il suo compagno si sarebbe ripreso dalla sbandata, che avrebbero dimenticato tutto, che lei avrebbe potuto far finta di nulla, come sempre difronte alle sue avventure: non era la prima e non sarebbe stata l’ultima!

Ma il problema vero qual è, Jodi? La fine del vostro rapporto, del tuo amore? Quel fastidioso senso di fallimento? O è la perdita della casa, della posizione sociale ed economica, dover fare i conti con la tua relazione aperta e anticonformista, fuori dagli schemi sociali e legali, che ti si ritorce contro? Adesso è troppo tardi! A meno che… Todd non muoia! Sei ancora la sua erede, il testamento non è ancora stato cambiato in favore della giovane gestante, però fai in fretta, se si sposano perdi tutto, game over!

Che cosa scatta nel cervello di una donna abbandonata per arrivare a tanto? Basta leggere i capitoli del La Sposa silenziosa per scoprirlo: A.S.A. Harrison li ha suddivisi secondo il punto di vista di Jodi in “Lei” e quello di Todd in “Lui”, permettendoci di vivere la loro storia attraverso i ricordi, pensieri ed interpretazione degli eventi dei protagonisti. È per questo che non possiamo odiare Todd, in fondo è un tenero bastardo e forse fa bene a spassarsela se lei glielo permette, e neanche biasimare Jodi, possiamo capire perché è così indulgente e poi così spietata.

L’autrice, purtroppo, è morta poco dopo la pubblicazione del romanzo quindi non potremo approfondire la sua spietata analisi delle coppie di lunga data logorate dalla noia, dall’abitudine e dall’assuefazione reciproca. La verità è che i meccanismi di una coppia li capisce solo chi fa parte di essa e, anche in quella peggio assortita, c’è sempre un’inspiegabile ragione per cui si amano…da morire!



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