Recensione di La tomba degli imperi di Gastone Breccia

Da Leggere A Colori @leggereacolori
Da tanti anni la parola Afghanistan è sulla bocca di tutti. Le prime immagini che ci vengono in mente sono quelle dei guerriglieri con la barba nera, gli Ak 47, lo sguardo impenetrabile. Sì, è vero, questa è l’immagine dominante del popolo afgano, molto simile a quella di Osama Bin Laden, non trovate? Eppure c’è molto di più, dinamiche complesse che risalgono addirittura alla guerra fredda. Dopo aver letto le prime pagine del libro La tomba degli imperi di Gastone Breccia mi è venuto naturale accostarlo a un ottimo testo che più o meno tratta gli stessi argomenti: I Bravi Soldati, un’opera davvero straordinaria, spiegata dal punto di vista di un battaglione americano nella terra del “grande conflitto della nostra epoca”. Ma torniamo a noi. Si dice che dopo aver creato il mondo, Allah si ritrovò in mano qualche pietra d’avanzo e la usò per dar vita alla Tomba Degli Imperi. Non a caso a questo paese è stato attribuito questo titolo. Da Alessandro il Grande al vastissimo Impero Britannico, la Russia Sovietica, e infine l’America hanno cercato d’invadere questo agglomerato di sassi solo per tornare indietro con le ginocchia sbucciate. Il saggio di Gastone Breccia, analizza molto da vicino il popolo afgano, lo spirito combattivo e indomabile dei Mujaheddin. Questi guerrieri sono pronti a tutto in nome di Allah e della Jihad, la guerra santa contro gl’infedeli invasori. Si può pensare che l’Afghanistan sia una terra barbara e tecnologicamente arretrata e questo in parte è vero, ma Continua a leggere

Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :