18 Flares 18 Flares × La vita è qualcosa di straordinarioLee Lipsenthal
Pubblicato daSperling & Kupfer
Data pubblicazione in Italia:
Formato:
Collana:Varia
Genere:Autobiografico
Pagine:
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La trama:
“Tutti muoiono ma non tutti vivono davvero”, un assioma d’impatto. Ipse dixit, un amico di Poe, anch’esso poeta statunitense, William Ross Wallace, merita quindi di essere inserito come esergo dell’undicesimo capitolo di La vita è qualcosa di straordinario di Lee Lipsenthal ed esserne il cardine portante: la vita è un sandwich, gustiamocelo fino in fondo, come se fosse l'ultimo.
Ogni libro è un prodotto dell’autore e acquista valore aggiunto se si tratta di una biografia. Si potrebbe paragonare a un figlio, perché conserva all’interno quasi il DNA dello scrittore, il suo sangue, i suoi ragionamenti, il suo cuore. Come separare lo scritto dall’essere umano splendido che lo ha generato? Ovvero come sprezzare o criticare un’opera nata da qualità umane di una persona eccezionale? Cosa ardua, assai ardua in questo caso poi! Lee Lipsenthal, un medico di medicina integrativa che ha dedicato la sua vita ad aiutare i medici e gli altri a trovare la fonte della loro guarigione dal di dentro ed è stato fonte d’ispirazione per molti, è l’autore di La vita è qualcosa di straordinario e il fatto che questo libro sia sottotitolato con morendo ho imparato a vivere – la mia lezione più grande- la dice lunga.
È morto nel settembre del 2011 per un tumore all’esofago diagnosticatogli nel 2009 e questo è l’ultimo suo scritto, una confessione ma anche un insegnamento profondo di come attraverso in primis l’accettazione, poi l’umorismo, il perdono, la compassione e la pratica di meditazione ha eliminato la sua paura di morire, aprendosi a quello che potrebbe venire dopo la morte -lo so che non posso saperlo fino a quando non succede- e che gli ha permesso di pensare di essere lì solo come essere di passaggio. Sono in pace: sveglio e consapevole. Così, eccomi qui, morente sveglio: sono suoi atteggiamenti propositivi e positivi verso la vita, che non importa quanto lunga sia, purché vissuta intensamente.Se sto male o sono stanco, posso guardare un film, leggere libri e vedere amici. Quando divento troppo debole per questo, posso godere la tranquillità della nostra dolce casa e gli abbracci di mia moglie. Non è un brutto modo di trascorrere il resto della mia vita”: in effetti, non si chiede di più neanche se si è in salute o quanto meno non si dovrebbe. Sembra retorico e demagogico il pensiero positivo, ma piuttosto confortante che si possa fare se vi è una testimonianza. Parla di relativismo della realtà, universo Neuroimmaginario, fede, perdono soprattutto di sé stessi, di non coltivare rancore, rabbia, sono sensazioni controproducenti alla salute, e soprattutto di godersi la vita, stare svegli e vedere cosa succede. Dopo aver letto I Martedì col professore e L’ultima lezione, sebbene siano similari e il finale non a sorpresa, devo dire che La vita è qualcosa di straordinario ha qualcosa in più.
Un po’ perché i termini scientifici sono appropriati-lui era medico – un po’ per la narrazione in prima persona con il punto di vista di Lee Lipsenthal a volte anche ironico con flussi di coscienza lineari e validi in quanto talmente lapalissiani che quasi rasentano la semplicità nel farli propri e soprattutto credo che sia merito del medico che tutta la vita ha fatto questo, il libro merita di essere letto ma soprattutto di essere uno strumento di riflessione,se pur certi passaggi scatenino perplessità su sanità mentale,e se lo dice Zarania che è una pessimista agnostica e brontolona a priori vi potete fidare.
Zarania