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Recensione di La vita è una Loubou meravigliosa di Bea Buozzi

Creato il 30 dicembre 2014 da Leggere A Colori @leggereacolori

Recensione di La vita è una Loubou meravigliosa di Bea BuozziVoto:
Informazioni sul libro
Titolo:Bea Buozzi
Pubblicato da:Mondadori
Collana:Omnibus
Genere:Sentimentale
Formato e pagine:
Social:Goodreads
Disponibile su:
in offerta
scontato
Trama:

Clorinda è un’altra maniaca delle scarpe di Palazzo Ranieri, praticamente le considera le sue migliori amiche, e sa che il modo migliore per consolarsi dagli amori falliti è fare nuove conoscenze (alias comprare nuove scarpe). Alla ricerca costante dell’anima gemella, s’imbatte in una strana specie di maschio maleodorante e disordinato, che le sconvolgerà i piani per gli anni a venire.


E così siamo arrivate alla fine anche di questa serie: dulcis in fundo conosciamo Clorinda, un’altra inquilina di Palazzo Ranieri che considera la sua scarpiera un piccolo tempio per la quotidiana meditazione casalinga. In questo suo equilibrio “familiare” si butta a bomba Mr. Buk: conosciuto a un appuntamento al buio organizzato dalle amiche, ma con scarsissime possibilità di un futuro felici per sempre, data l’estrema diversità dei due soggetti in questione. Clorina e Mr. Buk non potrebbero essere più agli antipodi: lui sempre in viaggio nel suo pullmino Volkswagen sgangherato, lei casa-lavoro-uscita elegante con le amiche; lui innamorato perso di due cani (per essere precisi un bisonte di pelo, Bobby Marley, e un cane-topo, Maciste), lei precisina sull’ordine in casa (figuratevi quando quei due tornado di pelo colonizzano il divano, e il letto, e la cucina,…); lui sneakers, lei Loubotin.

Ma fin dall’inizio Bea (l’autrice) ci fa una soffiata: mancano 390 giorni al matrimonio. Ma come? Poco più di un anno per sposarsi? Ma se si conoscono alla quinta pagina! Non sarà mica un altro libro dove i due si innamorano follemente da subito e si sposano e tutti felici e contenti? Eh no care mie! Qui ci si sposa per scommessa, per sfida, e per vincere un premio. Anzi, il premio dei premi: un paio di Louboutin da parata, di quelle che sono talmente belle da vergognarsi a indossarle (e che magari evitiamo anche di indossare visto quanto constano!).

Comunque, a parte la scommessa di Clorinda con il re delle suole rosse, man mano che si va avanti nella lettura ho fatto fatica a non innamorarmi di Mr. Buk. Intellettuale, poeta, alla guida di pullmino con annessi palle di pelo coccolose, dread e sneakers (tradotto: rasta e scarpe da ginnastica), look da uomo vissuto con quel tocco di trasandato che ci fa sperare in un passato pieno di avventure. Alla fine anche Clorinda (che se lui è l’acqua, lei è il fuoco), perfino lei vuole capire dove la poterà questa storia.

Ma allora usciamo tutte alla ricerca del nostro Mr. Buk, di quell’uomo che mai avremmo pensato di veder girare per casa! Solo lui potrà aiutarci a trovare quell’equilibrio che le nostre manie femminili non ci daranno mai.

 

Approfondimento

Scettiche dei romanzi rosa: accorrete! Arrivata alla fine del terzo e ultimo capitolo della serie del Club dei Tacchi a Spillo, posso affermare con scarso limite d’errore che vi piacerà! L’unica cosa che vi chiedo è di lasciare da parte tutta l’acidità che accumulate durante il giorno e lasciatevi trasportare dalla lettura. Non siate critiche, ma godetevi solamente il momento. Se non volete essere viste in giro con uno di questi libri in mano (la reputazione va sempre mantenuta), leggeteli a casa, con una copertina e una tazza di tè. Lasciate che la vostra parte femminile (anche le più accanite maschiacce ce l’hanno, ve l’assicuro) si faccia strada e si diverta! Non preoccupatevi, non diventerete delle vamp modaiole fissate per le scarpe, ma quattro risate ve le farete di sicuro.

Bea Buozzi

giornalista e scrittrice (Beati e Bannati e Chi dice donna dice tacco), vive a Milano.
Cura la rubrica Beati&Appagati, all’interno del portale www.cosmopolitan.it.
Collabora con “Donna Moderna” e “Cosmopolitan”.

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