Magazine Cultura

Recensione di Le belle cece di Andrea Vitali

Creato il 11 settembre 2015 da Leggere A Colori @leggereacolori

Recensione di Le belle cece di Andrea VitaliVoto:
Informazioni sul libro
Titolo:Andrea Vitali
Pubblicato da:Garzanti
Collana:Narratori moderni
Genere:Gialli
Formato e pagine:
Social:Goodreads
Disponibile su:
in offerta
scontato

I festeggiamenti per la nascita dell’impero fascista porta, nella piccola Bellano , un giallo inverosimile ai limiti dell’assurdo.


Nel maggio del 1936, con la fine della guerra in Etiopia nasce l’impero fascista. E quale migliore occasione per Fulvio Semola, segretario bellanese del Partito, per celebrare questo evento con un concerto di campane che avrebbe coinvolto tutti i campanili di chiese e cappelle del comune. Ma, nonostante le lunghe trattative, soprattutto con il prevosto, e i preparativi per intrattenere la serata prima del discorso del Duce, l’euforia e l’entusiasmo diffusi lascia il posto a questioni più urgenti. A questo punto entra in scena Eudilio Malversati, ispettore di produzione del cotonificio di Bellano e uomo più cinico e temuto in tutta la zona. Questi, infatti, subisce un’improvvisa aggressione durante la notte, poco dopo la fine dei festeggiamenti. Desideroso di vendetta, decide di coinvolgere il Semola per trovare i suoi aggressori, obbligandolo, però, a lasciare all’oscuro i carabinieri per non diffondere la notizia nel paese.

Il mistero, però, si infittisce nel momento in cui, nella giacca che indossava la notte dell’aggressione, l’uomo trova delle mutande appartenenti alla moglie, facilmente riconoscibili dalle iniziali della donna ricamate sull’indumento (VCM, Verzetta Cece Malversati).

Mutande. Ma chi le avrà messe?

Adesso la questione diventa segretissima ed deve essere risolta al più presto, per evitare i pettegolezzi di paese e il crollo della propria reputazione. Il Semola è costretto ad agire in fretta, e in 2 giorni deve trovare i responsabili, se no a pagarne le conseguenze sarebbe stato lo stesso Semola.

Il segretario non sa più che pesci prendere e allo scadere dei due giorni mette in atto un piano che complica le cose: da questione segreta diventa una questione di pubblico dominio, coinvolgendo, così, tante persone. A questo punto è compito del maresciallo Maccadò a risolvere il caso, affrontando i numerosi equivoci che sconvolgeranno l’intero paese.

Andrea Vitali è riuscito a rappresentare al meglio la realtà di un piccolo paese come Bellano. Le belle cece è il racconto di un evento surreale che sconvolge la vita dei paesani che vogliono scoprire cosa è accaduto, ma, allo stesso tempo, vogliono nasconderlo. Gli equivoci, le frivolezze, i pettegolezzi,i soprannomi sono tutti aspetti che rendono ancor più realistico il romanzo, rendendo alla perfezione il tempo passato.

Approfondimento

Lo stile di Le belle cece è molto semplice e caratterizzato soprattutto da dialoghi che rendono più scorrevole e piacevole la lettura. Lo scrittore affida il racconto alla voce dei tanti personaggi, dal maresciallo Maccadò al segretario Semola, a Malversati, a Dulcineo, … descritti con grande ironia e simpatia.

Andrea Vitali è un abile regista che ha diretto i suoi personaggio con abile maestria; l’originalità del romanzo sta nel fatto che, nel periodo più triste della storia contemporanea, l’autore abbia creato una commedia spassosa e divertente, che sa intrattenere il lettore fino alla fine.

m.elena

E voi chi avete scomodato di importante per risolvere dei problemi? #lebellecece #andreavitali #garzanti #leggereacolori #lacasadellibro #lacasadellettore #lac #instabook #citazione #booklovers #post-it

Una foto pubblicata da Leggere a Colori (@leggereacolori) in data: 31 Lug 2015 alle ore 01:34 PDT

About Andrea Vitali

Andrea Vitali è nato a Bellano, 5 febbraio 1956. Esordisce nel 1990 con il romanzo breve Il procuratore, ma il vero successo giunge nel 2003 con Una finestra vistalago. Nel 2004 gli è stato assegnato il Premio Dessì, sezione narrativa, per il romanzo La signorina Tecla Manzi. Nel 2006 ha vinto il Premio Bancarella con il romanzo La figlia del Podestà, che è stato finalista anche al Premio Stresa. Nel 2008 ha vinto il Premio Boccaccio per tutta la sua produzione narrativa e in particolare per La modista, con cui ha ottenuto anche il Premio Hemingway. Il suo romanzo, Almeno il cappello, ha vinto il Premio La Tore Isola d’Elba ed è stato tra i finalisti sia allo Strega che al Campiello 2009.

WebsiteFacebook




Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :