Recensione di "Lithium" - Chiara Bianca D'Oria e Marika Cavaletto

Creato il 23 gennaio 2014 da Annie_caffeine @annie_caffeine
Cari visitatori della Tana,
come avrete già capito oggi è tempo di una nuova recensione!
In questo post vi parlo di Lithium, uno urban fantasy scritto a quattro mani da Chiara Bianca D'Oria e Marika Cavaletto, due autrici che per questo romanzo hanno scelto l'autopubblicazione.Il romanzo è il primo di una tetralogia, St. Jillian Saga, ed è uscito lo scorso Luglio. Le pagine sono 443 ed il prezzo è di €1,99 per l'ebook e di € 14 circa per il cartaceo.
TRAMA


Il Destino regola inevitabilmente le nostre vite, intrecciandole, sovrapponendole e poi strappandole senza pietà. Questa è la storia di Mya e Chrissie, due ragazze che lasciano l'Italia per studiare all'estero, due ragazze che scappano da un passato impossibile da dimenticare. Fuggono, si nascondono, ma il Destino le travolge ancora, rinchiudendole in una realtà da incubo, una realtà dove i mostri sono reali e non solo ricordi insistenti. Un Dark Fantasy che lega le vite di diverse persone alla ricerca della loro strada, in un mondo irreale, governato da un'entità incurante. Perché il Destino ci ama e ci odia con la stessa intensità, ma a noi, povere pedine del suo folle piano, l'odio sembra prevalere.



LA MIA OPINIONE

Come vi ho già anticipato, Lithium è il primo romanzo di una tetralogia, interamente ambientata a St.Jillian, una cittadina scozzese dove due ragazze italiane, Mya e Chrissie, si rifugiano, lasciandosi alle spalle delle storie personali parecchio infelici.Ma St. Jillian non è la cittadina tranquilla che appare: secoli prima vi è stato costruito un muro, un muro incantato, all'unico scopo di imprigionare licantropi e vampiri, diventati troppo pericolosi per convivere con gli umani, nonostante fosse stata proprio la mano dell'uomo a crearli.


Ma Mya e Chrissie ignorano la storia di quel luogo, e ignorano l'esistenza di creature sovrannaturali, finché Chrissie, appena arrivata in città, non rischia di investire William.E' da quel momento che la vita delle due ragazze cambia per sempre, portandole davanti ad una nuova realtà dalle sfumature decisamente dark.

Leggendo il prologo del romanzo, devo dire che sono rimasta affascinata.Da quando c'è stato il boom di Twilight e poi de Il diario del vampiro, sono sempre stata più restia a leggere storie sui vampiri, perché ero entrata nell'ottica che proponessero sempre la solita solfa, annoiandomi a morte. In realtà questo romanzo ha molto poco a che fare con le due serie che hanno spopolato in tutto il mondo, ed è molto più particolare.La trama ha una base abbastanza forte, e sono centrali non solo le figure dei vampiri e dei licantropi, ma soprattutto quelle dei cacciatoriun ragazzo per i licantropi e una ragazza per i vampiri,che vengono appositamente scelti e addestrati per difendere gli umani da queste creature, che sempre più spesso sono allo sbando. Particolarità dei cacciatori è il fatto di possedere un medaglione, alimentato dal litio che si illumina di rosso quando sono vicini i licantropi e di blu invece per i vampiri. Nel caso in cui si illuminasse di viola, però, i guai sarebbero seri. I cacciatori si troverebbero infatti in presenza dell'Eletto, la creatura nata secoli or sono dall'unione di un licantropo e di un vampiro, e dai poteri indescrivibili, nonché protagonista di una profezia.L'intera storia ruota su questi elementi, che intrecciati tra loro la rendono parecchio interessante.Tuttavia, scorrendo le pagine del romanzo, la narrazione, che all'inizio è incalzante, viene notevolmente rallentata: la storia infatti viene raccontata dai punti di vista di più personaggi, e spesso sono presenti all'interno dei vari PoV delle digressioni temporali, che rallentano notevolmente il racconto, per quanto possano essere interessanti.Inoltre l'elemento urban fantasy spesso scompare, sovrastato dal romance e lasciando così abbandonato il genere d'origine. A reggere questo secondo aspetto del romanzo è la storia d'amore che inevitabilmente nasce tra William e Chrissie, e sono proprio loro i personaggi che conosciamo meglio e che sono meglio caratterizzati. Anche Mya è molto presente, ma rispetto a Chrissie sembra assumere una posizione un po' di secondo piano, nonostante non le manchi certo spazio all'interno del racconto. Inoltre sono presenti altre voci molto importanti per lo svolgersi della storia, in particolare quella della cacciatrice Katherine, che mi ha colpita davvero molto è che è indubbiamente il mio preferito del romanzo.
In generale i personaggi sono ben costruiti, ed emergono di loro sia i lati positivi che quelli negativi, i loro punti di forza e le loro debolezze.
Per quello che riguarda la parte stilistica, non posso dire che sia il massimo: il romanzo di per sé non è scritto male (anche se necessita di un editing, soprattutto per quello che riguarda la punteggiatura e le ripetizioni), ma ogni tanto si inceppa, scorrendo meno fluidamente in alcuni dialoghi e su alcuni periodi particolarmente intricati. Tuttavia bisogna ricordare che siamo davanti al romanzo di due autrici esordienti, che per essere al loro primo romanzo hanno saputo creare una trama originale e gestire bene quei cliché romance che hanno inserito, che non è da tutti. Come sapete sono convinta che i cliché nei romanzi vadano bene solo se l'autore sa farli funzionare, e secondo me in questo caso Marika e Chiara ci sono riuscite.
Nel complesso posso dire che si tratta di un buon lavoro, dal quale emergono tratti sicuramente originali, ma che ha bisogno di essere rivisto, soprattutto dal punto di vista stilistico e delle dinamiche in alcuni PoV.Molte questioni devono essere approfondite, e molte domande sono state lasciate senza risposta, ragion per cui ho una certa curiosità di leggere Iridium, secondo volume della serie che spero arrivi presto.
Il mio voto per questo romanzo è tre riccetti e mezzo!





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