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Recensione di Lo strano caso dell’apprendista libraia di Deborah Meyler

Creato il 12 ottobre 2014 da Leggere A Colori @leggereacolori

34 Flares 34 Flares × Recensione di Lo strano caso dell’apprendista libraia di Deborah MeylerVoto:
Informazioni sul libro
Titolo: Lo strano caso dell'apprendista libraiaDeborah Meyler
Pubblicato da:GarzantiCollana:Narratori moderni
Genere:Chick Lit
Formato e pagine:
Social:Goodreads
Disponibile su:
in offerta
scontato
Trama:

Un dottorato in storia dell'arte, un amore sbagliato, New York, e una piccola libreria indipendente crocevia dei personaggi più disparati: questi i punti focali della storia di Esme, protagonista del romanzo.


Una piccola libreria a New York. Un amore da dimenticare. Una magia tra i libri.

Esme si sveglia una mattina con la sensazione di aver dimenticato qualcosa, vive la sua routine quotidiana: lezioni alla Columbia e ricerche in biblioteca( sta lavorando alla tesi di dottorato in storia dell’arte su Wayne Thiebaud), mostre e passeggiate in Central Park; ma soprattutto il suo rifugio , “ la Civetta” , una piccola e vecchia libreria che quasi passa inosservata, ma che in realtà “brilla come un gioiello scuro in una strada luccicante”. Esme adora girovagare tra pile di libri e scaffali polverosi, c’è una magia unica. E poi Mitchell, un affascinante professore di economia conosciuto ad una mostra che ha su di lei un potere da incantatore di serpenti. Un uomo che considera primario lo status sociale e la libertà di “cacciatore di donne”. Cosa aveva dimenticato di tanto importante da non riuscire a vivere tranquillamente quella giornata? Tanti indizi ed un’unica risposta che si palesa su un test di gravidanza con una striscia blu: è incinta!

La notizia sconvolge tutti i suoi progetti, le sue prospettive, i suoi sogni. “Non posso avere un bambino adesso. Proprio non posso. Un dottorato alla Columbia non si può prendere nei ritagli di tempo”. Quando sta per dirlo a Mitchell, lui la precede con una frase “… Lo sappiamo entrambi che tra noi due non funziona…” che distrugge anche quell’unico appiglio, quella forza che credeva di trovare nel compagno.

A volte nella vita ci aggrappiamo agli appigli sbagliati e quando ce ne accorgiamo ci sentiamo come se la terra sotto i nostri piedi cedesse, ma dietro l’angolo, quando meno ce l’aspettiamo troviamo un gancio, un’energia che ci riporta in superficie; per Esme è la “Civetta”; passando davanti alla libreria vede un cartello “cercasi aiuto” e nel giro di un attimo è un’apprendista libraria:“Sei il ritratto della nostra commessa ideale” le dice George il proprietario. Saranno proprio lui, Luke e tutta una serie di clienti particolari a ridare ad Esme la forza di affrontare le disavventure con Mitchell e i cambiamenti che la piccola Georgie ,ancora nel pancione, inizia a porle davanti.

Approfondimento

Deborah Meyler è una giovane libraia che dopo tanti sacrifici è riuscita a salvare due librerie indipendenti di New York nonostante la crisi e la concorrenza delle grandi catene. Nel suo primo romanzo racconta di questa sua magnifica esperienza tra libri e scaffali.  Lo strano caso dell’apprendista libraia ha un successo inaspettato. I librai lo adorano e fanno partire un immenso passaparola. Il romanzo viene stampato e ristampato. In breve è in vetta alle classifiche di tutte le librerie indipendenti americane. Il libro è una dichiarazione d’amore verso le librerie, luoghi speciali e incantati. Solo dopo aver letto il libro, curiosa di sapere se esistesse davvero la libreria raccontata, ho scoperto che la “Civetta” esiste davvero, l’ha dichiarato l’autrice in un’intervista.

La trama è articolata su vari elementi: la relazione tra Esme e Mitchell piena di ritorni e addii, la vita di Esme, New York, il micromondo della libreria con tutti i suoi frequentatori dalle connotazioni uniche; ma la conclusione di tutti questi elementi è un po’ deludente, forse l’autrice starà pensando di scrivere un romanzo che sia la prosecuzione di questo? Sinceramente non capisco il titolo in italiano, sarebbe stato molto più inerente tradurre il titolo originale “the bookstore”, ma forse definirlo “strano caso” suscita molto più interesse. Nel complesso lo consiglio a tutti gli amanti di New York e dei libri: il fascino delle librerie è irresistibile, e quello di una piccola libreria indipendente a New York davvero ineguagliabile.

Isabella D’Amore



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