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Recensione di Lo zio Oswald di Roald Dahl

Creato il 17 gennaio 2016 da Leggere A Colori @leggereacolori

Informazioni sul libro
Titolo:
Autore: Roald Dahl
Pubblicato: Longanesi
Collana:La Gaja scienza
Genere: Narrativa Contemporanea
Formato: Copertina RigidaPagine:

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Giudizio sintetico: four-half-stars


Discepolo di Don Giovanni, ma con un grande senso degli affari e una ancora più grande conoscenza dell'a-nimo maschile, l’avventura di Oswald Hendryks Cornelius, fine conoscitore delle arti e grande fornicatore, inizia da una scoperta casuale dalla quale scaturisce un’idea sensazionale e rivoluzionaria per l’intero gene-re umano.

I soldi sono fondamentali per vivere da sibarita. Sono la chiave del regno.

Mai frase fu più attuale di questa… Voglio iniziare così questa recensione, perché Oswald Hendryks Cornelius ha ragione. Lui della ricchezza ne ha fatto quasi la sua missione, inseguendo quell’idea rivoluzionaria che gli farà vivere grandi avventure e che le farà vivere, di riflesso, anche a noi.

Ho adorato, adorato Lo zio Oswald. Irriverente, dissacrante, per nulla politically correct, anzi tutto il contrario. Oswald è un personaggio attento, sveglio, in qualche modo anche calcolatore, eppure non si può fare a meno di adorarlo. Fa ridere, divertire, ci va giù pesante con qualche descrizione di troppo… ma nel complesso la sua storia è davvero capace di scacciare le preoccupazioni e i pensieri tediosi.

È un libro adatto a tutti? Decisamente no, ai ragazzini non mi verrebbe mai in mente di regalarlo, ma assolve magistralmente al dovere che tutti i libri, secondo me, hanno: divertire e intrattenere. Io di questo autore non avevo letto nulla prima di questo romanzo e sono grata di averlo scoperto e di averlo fatto proprio con questa storia.

Lo zio Oswald è un libro sarcastico, pungente e sfacciato, all’interno del quale troviamo i nomi di molti personaggi famosi a quel tempo (all’incirca il primo trentennio del Novecento). La lettura è piacevole, coinvolgente e a tratti sconvolgente. Scorre veloce, si arriva alla fine e uno quasi neppure se ne accorge tanto non si riesce a staccare gli occhi dalle pagine. Alcune descrizioni risultano superflue, forse le avrei evitate, e la totale dissacrazione di molti dei personaggi famosi presenti nel libro forse è un po’ troppo pesante a volte. Ma tutto l’insieme crea un romanzo allegro, leggero, proprio accattivante.

A photo posted by Leggere a Colori (@leggereacolori) on Dec 31, 2015 at 9:29am PST

Approfondimento

Ed eccoci al mio solito connubio tra tv e lettura. Non so se riesco a immaginare una versione cinematografica d Lo io Oswald, soprattutto perché, temo, ne verrebbe fuori qualcosa di volgare che nulla avrebbe a che vedere con lo spirito del libro. Ma proprio volendo immaginare una versione “filmica” (passatemi il termine) di questo romanzo – e lo faccio perché purtroppo il mio cervello parte in automatico con associazioni mentali che non riesco a controllare – io immaginerei un Tom Ellis perfettamente calato nella parte di zio Oswald, e per capire di cosa parlo vi consiglio di guardare l’episodio pilota della serie tv Lucifer.

Se invece dovessi associare il personaggio di zio Oswald a un personaggio cinematografico già esistente, direi che in qualche modo, anche se con qualche forzatura, mi ricorda Jude Law quando nell’ormai lontano 2004 interpretò il gigolò Alfie nell’omonimo film. Di quella pellicola ricordo le musiche oltre che il caro Jude ed era proprio da… Zio Oswald.

Vi lascio con una citazione… e buona lettura.

Per quanto mi riguarda, mi è sempre stato difficile prendere le cose troppo sul serio e sono convinto che se tutti seguissero il mio esempio vivremmo in un mondo migliore.

Di nuovo… mai frase fu più attuale.

Roberta Trischitta




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