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Recensione di Melodie Popolari Calabresi per Chitarra di Francesco Domenico Stumpo, Sinfonica, 2015

Creato il 10 agosto 2015 da Empedocle70
Recensione di Melodie Popolari Calabresi per Chitarra di Francesco Domenico Stumpo, Sinfonica, 2015
Le Edizioni Musicali Sinfonica realizzano questo libro di spartiti ad opera del compositore Francesco Domenico Stumpo, accompagnati dalla registrazione in cd delle stesse musiche da parte del chitarrista calabro-milanese Giuseppe Chiaramonte.Il Maestro Stumpo non è nuovo alla realizzazione di spartiti per chitarra con tematiche improntate alla tradizione calabrese, avendo già pubblicato il brano Danza Calaraba nell'antologia con cd "Dusan Bogdanovic presents" per la casa editrice Carish. In questo libro/cd ci presenta questa raccolta di otto brani, tutti con caratteristiche legate alla tradizione popolare calabrese. Come scrive lo steso compositore nell'introduzione lo scopo di questi brani è quello di una valenza didattica e di divulgare la tradizione musicale calabrese per chitarra. La chitarra è presente nella tradizione regionale sotto forma di chitarra battente e francese (acustica) e quindi in questo ambito la chitarra classica si presta agevolmente nel ruolo di crossover, o meglio, di ponte culturale tra una tradizione popolare e una forma legata alla tradizione accademica-classica.Mi sembra che in questo senso le musiche di Francesco Domenico Stumpo siano riuscite a cogliere e a realizzare questa ideale transizione senza il rischio di cadere in una formale banalizzazione e cristallizzazione di strutture che legate a una vulgata popolare e a una tradizione prevalentemente orale e libera da strutture rigidamente definite.Gli spartiti, di livello di difficoltà intermedio, sono stati diteggiati e registrati da Giuseppe Chiaramonte permettendo anche al semplice dilettante di avventurarsi nell'esecuzione confrontandosi immediatamente nell'ascolto trovando un più facile appagamento nel loro studio.Spesso e volentieri i compositori contemporanei si sono chiusi nella loro torre d'avorio ritenendosi gli unici custodi e sacerdoti dell'arte musicale, alla ricerca di una perfezione autoindulgente e vuota di ogni contenuto, le musiche del Maestro Stumpo mi sembra vadano in un'altra direzione: la biologia ci insegna che gli ibridi sono mai una cosa facile, ma possono dare grandi soddisfazioni.
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