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Recensione di Missing. New York di Don Winslow

Creato il 17 novembre 2015 da Leggere A Colori @leggereacolori

Informazioni sul libro
Titolo:
Autore: Don Winslow
Pubblicato: Einaudi
Collana:Stile libero big
Genere: Gialli
Formato: BrossuraPagine:

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Giudizio: four-stars


Le statistiche parlano chiaro: quando una persona scompare e non viene ritrovata entro ventiquattro ore, le probabilità che sia ancora viva sono quasi nulle. Lo sa bene il detective Frank Decker che di fronte alla scomparsa della piccola Hailey ogni speranza vacilla. Un rapimento, un viaggio e la corsa contro il tempo per riuscire a trovare la pista giusta.

Frank Decker è un detective di Lincoln, una cittadina del Nebraska; è conosciuto e stimato da tutti, dedito al suo lavoro, molto tenace, abile e con una brillante carriera tanto da essere considerato come possibile candidato per il posto di prossimo capo della polizia.

Un giorno in un sobborgo della città scompare Hailey, una bambina che stava giocando tranquillamente davanti al giardino di casa. Nessuno ha visto o sentito nulla, la madre della bambina è disperata e non può che affidarsi alla polizia. Iniziano le ricerche, l’allerta è massima e un’intera squadra viene organizzata con l’aggiunta di volontari che si mettono a disposizione. Le ore passano e più il tempo scorre più le probabilità di ritrovare la bambina viva si riducono drasticamente. Le indagini sembrano non portare a nulla ma Frank Decker non ha intenzione di abbandonare il caso, ha promesso alla madre di Hailey di ritrovarla fosse anche l’ultima cosa da fare.

Per mantenere la parola data, il detective è disposto a rinunciare a tutto: dimettersi dal lavoro rinunciando così alla promozione, abbandonare Lincoln e lasciare sua moglie in un momento delicato per il loro matrimonio che sembra essere ormai alla deriva.

Decker parte così per un lungo viaggio fatto di motel, fast food e vita da nomade, che lo porta ad attraversare l’America fino a condurlo nella Grande Mela. New York è il set dove si svolge buona parte dell’indagine: agganciato a una pista che sembra debole, Frank entrerà in un vortice di verità sempre più scomode.

Missing. New York mi è piaciuto abbastanza. Devo ammettere che l’inizio della storia non mi ha subito entusiasmata, perché ho pensato che fosse il solito caso un po’ banale di rapimento. Col tempo però, nel corso della lettura, mi sono ricreduta e il mio atteggiamento nei confronti della narrazione è cambiato diventando molto più ricettivo, lasciando il posto alla curiosità.

Quello che inizialmente potrebbe risultare piuttosto banale, in realtà poi diventerà un colpo di genio nel corso della lettura e della narrazione.

A photo posted by Leggere a Colori (@leggereacolori) on Nov 6, 2015 at 7:51am PST

Approfondimento

Missing. New York è un thriller ben scritto; ha una trama lineare con un inizio e una fine ben precisi: un caso da risolvere, lo svolgimento delle indagini, la soluzione finale.

Don Winslow mostra già dopo le prime pagine il possibile sospettato del reato, dando così un iniziale senso di ovvietà alla trama che genera scetticismo nella lettura. Il punto di vista cambia non appena la trama si dispiega in modo diverso spostando l’attenzione non più sul principale sospettato ma su tutte le altre piste che si diramano nel corso dell’indagine. Di conseguenza una pista che può sembrare ovvia a prima vista nelle pagine iniziali, cambierà in quelle successive suscitando curiosità nella lettura e diventando non scontata come appare.

Molti personaggi si susseguono nel corso della narrazione e in qualche modo sono collegati gli uni agli altri, anche se l’abilità di Don Winslow sta nel non far capire subito i possibili collegamenti tra le varie personalità della storia.

Nella costante ricerca della bambina si mescolano anche altre situazioni che arricchiscono la storia, in alcuni momenti si ha la sensazione che tutto sia sconnesso o che ci siano buchi nella trama ma in realtà poi ogni cosa poi si ricongiunge dando così un senso logico all’intero romanzo.

Claudia Capone



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