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Recensione di Né con te né senza di te di Paola Calvetti

Creato il 02 maggio 2014 da Leggere A Colori @leggereacolori

10 Flares 10 Flares × Recensione di Né con te né senza di te di Paola CalvettiNé con te né senza di tePaola Calvetti
Pubblicato daBompiani
Data pubblicazione in Italia:
Formato:
Collana:Tascabili Best Seller
Genere:Noir
Pagine:
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La trama:

Il romanzo inizia con il tragico epilogo di una storia d'amore travagliata: Vera, scrittrice e giornalista milanese, uccide - apparentemente senza alcun motivo - il suo compagno, prima di togliersi a sua volta la vita. Mentre un amico della coppia, il pubblicitario omosessuale Francesco, si interroga sulle possibili cause del raptus omicida, l'altra voce narrante, appartenente alla stessa Vera, racconta la propria vita e l'evoluzione della sua relazione con Nicola, interrompendosi poche ore prima della tragedia. Ma né il suo racconto, né le riflessioni di Francesco e le indagini della polizia riusciranno a dipanare l'enigma, e Francesco finirà per riconoscere l'insondabilità del mistero che si cela in ogni cuore umano.

“Milano: spara al compagno e si uccide con la stessa arma.” Titoli shock come questo aprono i notiziari televisivi e campeggiano in prima pagina sui quotidiani italiani. L’omicida-suicida è Vera Solari, giornalista cinquantaquattrenne con la mania di sistemare libri e vestiti secondo gradazioni di colore, scrittrice dalla smodata venerazione per Proust, dei cui capolavori amava sottolineare frasi (rigorosamente a matita!) per poi mettersi alla scrupolosa ricerca di un’esatta corrispondenza tra i luoghi reali e le descrizioni dell’autore. Arrogante ed invadente, eternamente insoddisfatta, sapeva anche ascoltare e consigliare cercando soluzioni per tutti, tranne, forse, che per se stessa. La vittima è Nicola Rovati, 41 anni, brillante avvocato in uno degli studi legali più prestigiosi della città, appassionato di barca a vela, sguardo magnetico e sorriso accattivante. Aveva conosciuto Vera sette anni prima: un colpo di fulmine per entrambi. L’incontro con Nicola era arrivato quando Vera sembrava ormai aver perso ogni speranza di essere felice, rassegnata all’idea che se salti il turno, la vita non offre possibilità di ricorso. Invece, con lui aveva conosciuto l’amore, quello vero, fatto non solo di insaziabile passione ma anche di tenerezza, complicità e rispetto reciproco.

Purtroppo, era inevitabile che un carattere impulsivo ed instabile come quello di Vera presto o tardi sviluppasse una sorta di dipendenza da questo amore: “fuori da te non esisto e non so dove andare” ammetteva, in preda allo smarrimento. E in un simile labirinto inestricabile di dolore e piacere, Vera aveva finito per lasciarsi sopraffare dall’angoscia della solitudine, sacrificando alla paura una felicità in cui non era stata capace di credere sino in fondo. “Lo amo e mi alleno ogni giorno a imparare a farne a meno.” Lo ha ucciso sparandogli alla testa, nel salone dell’appartamento in cui vivevano assieme. Subito dopo, si è sparata al cuore. I due corpi son stati ritrovati seminudi, riversi l’uno sull’altro, morti dopo aver fatto l’amore. Un gesto efferato sul quale il capo della Omicidi procede ad indagare interrogando Francesco, amico omosessuale della coppia. “Litigavano, discutevano, si riappacificavano. Ma non si uccide per questo, no?” è la sua osservazione sconcertata.

Il commissario Perilli gli sottopone decine di lettere e biglietti repertati nell’abitazione della coppia: insieme scandagliano il presente cercando scie di passato, nell’irragionevole illusione che la parola possa spiegare il gesto. Si cerca un alibi, ammesso che esista… Ma la mente umana è un abisso insondabile… La giustizia deve fare il suo corso, i cadaveri devono esser sottoposti ad autopsia, le persone ‘informate sui fatti’ devono essere ascoltate. Ma nessuno restituirà a Francesco l’abbraccio amico di Vera e Nicola. Resta il rammarico per non esser potuti intervenire, per non aver capito, per non aver neanche sospettato. Resta l’assenza, di persone e di risposte. Il titolo scelto dalla Calvetti è più che mai emblematico: Né con te né senza di te.

Non la classica storia d’amore a lieto fine bensì una passione devastatrice, raccontata con poesia ed eleganza in un’indagine che parte dal tragico epilogo e procede a ritroso, secondo lo stile marqueziano di ’Cronaca di una morte annunciata’. E l’autrice ha saputo esprimere la coesistenza di crudeltà e romanticismo anche nel linguaggio, ora scarno e brutale, ora ricco di metafore smielate. E’ un giallo insolito, che scava a fondo nell’anima dei protagonisti, attraverso un dinamico alternarsi dei punti di vista di Francesco e Vera. Inframmezzati, gli stralci di un breve racconto scritto da Vera, avente come protagonista una bambina molto infelice che si rifugia nella sua fervida fantasia in compagnia di personaggi come Arlecchino, Giulietta Capuleti e madamoiselle Lescaut; un lavoro narrativo che difficilmente avrebbe incontrato il favore del pubblico ma al quale Vera era particolarmente legata: che sia da ricercare in queste pagine la chiave di volta del delitto?

Angela Saba



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