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Recensione di Nelle terre estreme di Jon Krakauer

Creato il 30 novembre 2015 da Leggere A Colori @leggereacolori

Informazioni sul libro
Titolo:
Autore: Jon Krakauer
Pubblicato: Corbaccio
Collana:Exploits
Genere: Biografia
Formato: Copertina RigidaPagine:

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Giudizio: four-stars


Qualche giorno dopo aver conseguito la laurea in Storia e Antropologia presso l’Università Emory, Atlanta, un giovane americano di famiglia borghese parte solo per un lungo viaggio. Prima di allontanarsi dona in beneficienza ventiquattromila dollari di risparmi propri. Per oltre due anni la sua famiglia non avrà più notizie di lui, fino a quando il suo corpo verrà ritrovato privo di vita sullo Stampede Trail, tra le montagne dell’Alaska, all’interno di un vecchio autobus.

Nelle terre estreme di Jon Krakauer descrive Christopher Johnson McCandless come un ragazzo brillante e colto, pieno di vita, amante della natura e dell’avventura, affettuoso e particolarmente propenso ai rapporti umani. D’altra parte si apprende dalla lettura anche che il giornalista e alpinista americano, McCandless, oltre ad essere profondamente anticonformista, fosse pure particolarmente refrattario all’autorità dei genitori. Probabilmente risente di alcuni problemi non risolti legati alla relazione che il padre intrattiene per alcuni anni con la ex moglie anche dopo avere sposato Billie, madre di Chris. Chris, inoltre, appare ostinatamente avverso alle vane e fini a se stesse accumulazioni di ricchezza e a quello che potremmo definire lo stile di vita occidentale che egli è costretto a vivere negli Stati Uniti. Farebbe volentieri a meno di tanti dei vantaggi offerti dal progresso e di tutto ciò che si oppone all’animo avventuroso dell’uomo.

Partendo da Atlanta quindi, nell’estate del 1990 McCandless intraprende un viaggio il cui traguardo finale è rappresentato dalle montagne e dalla natura incontaminata dell’Alaska. Si sposta inizialmente verso la costa Ovest degli Stati Uniti. Nel deserto del Mojave (California) perde l’auto, una Datsun di colore giallo, a seguito di un’inondazione. Dopo aver bruciato il denaro che aveva con sé, nell’intento di far perdere le proprie tracce nasconde le targhe dell’automobile. Adotta lo pseudonimo di Alexander Supertramp.

Discende il fiume Colorado con una canoa acquistata per pochi spiccioli e varca inavvertitamente il confine con il Messico. Inizia qui la risalita della costa e il suo direzionamento verso l’Alaska. Strada facendo stringe amicizia con persone (Wayne Westerberg, Jan Burres e Ronald Franz, tra gli altri) che a vario titolo si prenderanno cura di lui e a lui resteranno legate da grande reciproco affetto. Nel Denali National Park, in Alaska, trascorre gli ultimi quattro mesi della sua vita all’interno di un vecchio autobus. Intorno alla morte di McCandless sono state avanzate diverse ipotesi: si parla, da un lato, di morte per fame o per freddo, dall’altro di morte per aver ingerito neurotossine presenti in certi semi di cui Chris si nutriva.

Approfondimento

I have had a happy life and thank the Lord. Goodbye and may God bless all!

A metà strada tra il saggio biografico e quello d’avventura, tra il romanzo di formazione e il reportage giornalistico, Nelle terre estreme è ben scritto e denso del fascino e della suspense che possono trasformare un libro qualsiasi in un grande successo editoriale. Scorrevole quanto basta per consentirne anche una lettura piacevole, il libro di Jon Krakauer si presenta ben informato su tutti i particolari della storia narrata. Tale circostanza offre al lettore l’opportunità di farsi una propria idea e di avanzare ipotesi personali sul personaggio di Chris e sulle cause della sua morte. Certamente, poi, risultano messi nella giusta evidenza dall’autore, oltre ai fondamenti della personale filosofia del protagonista e ai suoi punti di riferimento letterari (che comprendono autori come Jack London, Lev Tolstoj e Henry David Thoreau tra gli altri), il grande amore che McCandless nutre per la vita e il suo impegno in una ricerca interiore costante e mai trascurata.

Una storia riaffiorata dalle nebbie del sublime, dolorosamente tragica, difficile da credere. Una storia, tuttavia, cui non mancano momenti di grande impatto emotivo e di rimpianto per una giovane vita persa, una storia che può indurre il lettore alle più profonde riflessioni sul senso della vita e sul destino dell’uomo.

Giovanni Graziano Manca




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