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Recensione di Novecento di Alessandro Baricco

Creato il 29 ottobre 2015 da Leggere A Colori @leggereacolori

Informazioni sul libro
Titolo:
Autore: Alessandro Baricco
Pubblicato: Feltrinelli
Collana:Universale economica Feltrinelli
Genere: Teatro
Formato: BrossuraPagine:

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Giudizio: five-stars


Non fatevi ingannare da una prima occhiata veloce, questo libriccino non parla di un ricco signorotto dal nome pom-posamente lungo che passa la sua vita a vagabondare per il mondo di crociera in crociera, sorseggiando champagne. Assolutamente no. Questa è la meravigliosa storia di un uomo di umilissime origini, nato e cresciuto a bordo di un pi-roscafo, destinato a diventare il più grande pianista che abbia mai suonato solcando l’Oceano.

Danny Boodmann T.D. Lemon Novecento. Così si chiama il protagonista del libro che avete tra le mani.
Un nome molto inusuale, non trovate? Beh, quando arriverete a leggere l’ultima parola dell’ultima pagina di questo esile volumetto sicuramente sarete giunti alla conclusione che di inusuale, Novecento, non aveva solo il nome!
Nato a bordo del Virginian, un piroscafo che solcava le acque tra Europa e America durante la prima e la seconda grande guerra, Novecento cresce diverso da qualsiasi altra persona il ponte di questo piroscafo abbia mai ospitato: dotato di intelligenza e perspicacia, coltiva la meravigliosa arte dello stupirsi di fronte alle cose più semplici, come solo un adulto che non ha dimenticato di essere stato bambino riesce a fare.

Soprattutto, Novecento è un pianista. Non suona, però, il pianoforte come chiunque altro potrebbe suonarlo. Lo suona come se fosse un’estensione del proprio corpo, della propria anima, riuscendo a creare melodie uniche e irripetibili, in grado di sconvolgere positivamente i variegati equipaggi del Virginian che, di anno in anno, si susseguono a bordo.

Ora tu pensa: un pianoforte. I tasti iniziano. I tasti finiscono. Tu sai che sono 88, su questo nessuno può fregarti. Non sono infiniti, loro. Tu, sei infinito, e dentro quei tasti, infinita è la musica che puoi fare. Loro sono 88. Tu sei infinito.

Tutto sembra procedere per il meglio, tra una sfida all’ultimo tasto d’avorio con un pianista terrestre e l’ennesima richiesta da parte del direttore dalla band di “suonare solo le note normali”. Improvvisamente ogni cosa viene però stravolta: Novecento, dopo trentadue anni passati a bordo del Virginian, annuncia al suo migliore amico, un trombettista, nonché narratore dell’intera vicenda, che al prossimo attracco del piroscafo scenderà a terra anche lui, come tutti.

Novecento è un racconto breve che, nonostante la mole ridotta, è in grado di suscitare nel lettore una gamma di emozioni variegata all’inverosimile. Ci troviamo in balìa di una vita eccezionale, descritta in modo impeccabile, che ci farà ridere e, soprattutto, commuovere, come solo i migliori romanzi sanno fare.

Quando dovremo chiudere il libro definitivamente sarà come separarsi da un amico di vecchia data, tanto il legame affettivo instauratosi col protagonista sarà divenuto ormai profondo.

Un piccolo seppur immenso pezzo di letteratura italiana da portarsi dietro, ben nascosto tra le pieghe del cuore, per tutta la vita.

A photo posted by Leggere a Colori (@leggereacolori) on Oct 12, 2015 at 4:05am PDT

Approfondimento

Originariamente scritto come testo teatrale, Novecento si presenta a noi come un monologo serrato, fitto di avvenimenti e frasi accattivanti, con un layout di pagina che può non piacere a tutti, ma che sicuramente risulta particolare e inusitato.

Dal libro è stato tratto anche un film: La leggenda del pianista sull’oceano, diretto da Giuseppe Tornatore e uscito nelle sale durante il 1998.

Per noi lettori è sempre difficile riuscire a sostenere la visione di una trasposizione cinematografica tratta dai libri che abbiamo letto, soprattutto se ci sono piaciuti. Eppure è con gioia che mi ritrovo a scrivere che il lungometraggio sopracitato non solo rimane fedele al romanzo, cosa praticamente impossibile, ma addirittura lo esalta, arricchendolo di immagini reali degne di essere associate al ricordo del libro che abbiamo impresso nelle nostre menti.
Un’esperienza positiva sotto ogni punto di vista. Dunque, cosa state aspettando?

Cristina Lenza



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