Recensione di Odyssey in Studio & in Concert di Terje Rypdal, ECM 2012-08-09

Creato il 25 febbraio 2013 da Empedocle70


Cito testualmente dal bel saggio di Alessandro “Unfolk” Monti pubblicato qui sul blog qualche tempo fa: “"Odyssey" (ECM 1975) é il suo capolavoro che chiude idealmente la prima fase della sua carriera discografica. E' un doppio album (vincitore quell'anno anche del premio della critica tedesca) in cui lo spettro della sua musica si arrichisce di nuove possibilità, ma che nella scandalosa e inspiegabile versione digitale (sia su singolo cd che in download) omette il brano più interessante "Rolling Stone", una maratona di un'intera facciata in cui lo stile aperto del chitarrista risplende in tutta la sua bellezza e creatività. Perchè la ristampa in cd abbia escluso quello stupendo brano non ci é dato di sapere (un doppio cd era la cosa più ovvia), ma é certo che acquistare l'album originale (ancora reperibile second-hand) sia l'unica possibilità per avere l'immagine completa del lavoro.”
Finalmente la ECM fa ammenda degli errori del passato facendo uscire un bellissimo cofanetto con tre cd di Odyssey, i primi due sono l’integrale edizione del doppio disco in vinile e il terzo la registrazione inedita di un concerto del 1976 intitolato Unfinished Hightballs suonato assieme allo Swedish Radio Jazz Group.
Non c’è cosa più bella di poter riascoltare le atmosfere dilatate dei freschi mari sonori norvegesi in questa calda estate! Rypdal è un chitarrista finissimo che sa esprimersi benissimo in lunghe fantastiche ballate elettriche come "Darkness Falls", "Over Birkerot", "Adagio", "Better Off Without You", "Ballade" per non parlare della mitica “Rolling Stone” che finalmente possiamo ascoltare in digitale. Sia che usi il distorsore che il pedale del volume Rypdal fa sentire le sue influenze psichedeliche hendrixiane così come l’amore per Coltrane e Albert Ayler, la sua chitarra produce lunghe note dilatate o nervosi fraseggi decisamente lontani dai modelli di chitarra jazz e rock allora in voga (fatta eccezione forse per John Mc Laughling e Allan Holdsworth) proponendo delle soluzioni innovative che però non avranno molto seguito nel jazz ma che saranno invece adattate più avanti da “chitarristi cosmici” come Michael Brook.
Molto bello anche il cd live, efficace testimonianza della intensa attività concertistica svolta dalla Odyssey Band  e delle ambizioni compositive di Rypdal che qui possono appoggiarsi anche sulla Swedish Radio Jazz Group.
Alla fine ce l’abbiamo fatta, abbiamo dovuto aspettare ben 37 anni ma Odyssey finalmente è ascoltabile in tutta la sua bellezza, eccellente il lavoro di remastering così come sono belli il design minimalista del cofanetto e il libretto che lo accompagna con le foto in bianco e nero di Giuseppe Pino e Roberto Masotti. Grazie ECM!
http://feeds.feedburner.com/ChitarraEDintorni

Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :

  • Talking about miguel angel martin

    Sto provando a tornare attivo - lentamente, con i miei tempi - però non mi va di lasciare il blog sfornito del tutto fino a settembre, di conseguenza eccovi... Leggere il seguito

    Il 22 giugno 2015 da   Nickparisi
    CULTURA
  • DØDHEIMSGARD, A Umbra Omega

    Otto anni dopo Supervillain Outcast. Sedici dopo 666 International, nel quale cantava Bjørn Dencker (Aldrahn), oggi di nuovo in una formazione guidata... Leggere il seguito

    Il 17 giugno 2015 da   The New Noise
    MUSICA
  • Will’O’Wisp, intervista + recensione di Inusto

    Kosmo rappresentò una forte esigenza d’espressione, vista la lunga assenza dal 2002 al 2011: è il loro album più diretto ed esplosivo, ma oggi fa piacere... Leggere il seguito

    Il 13 giugno 2015 da   The New Noise
    MUSICA
  • Ashcloud – Abandon All Light

    Che io straveda per il death metal old school di matrice scandinava è un dato di fatto, è anche vero che negli ultimi due anni dalle terre del nord stanno... Leggere il seguito

    Il 12 giugno 2015 da   Iyezine
    MUSICA
  • Mad Parish – Procession

    A più di dieci anni dalla nascita i Mad Parish, band di Montreal, licenziano il proprio esordio autoprodotto dal titolo Procession, ottimo esempio di come si... Leggere il seguito

    Il 10 giugno 2015 da   Iyezine
    MUSICA
  • Sticky fingers

    Pubblicato nell' aprile del 1971 quando i Rolling Stones erano già in "esilio" per motivi fiscali in Costa Azzurra, Sticky Fingers rappresenta un disco... Leggere il seguito

    Il 07 giugno 2015 da   Maurozambellini
    CULTURA, MUSICA