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Recensione di OTTO – Luce e ombra di Jean Christophe Casalini

Creato il 14 gennaio 2016 da Leggere A Colori @leggereacolori
Recensione di OTTO – Luce e ombra di Jean Christophe CasaliniRecensione di OTTO – Luce e ombra di Jean Christophe Casalini


Titolo: OTTO - Luce e ombra

Autore: Jean Christophe Casalini

Pubblicato: 2015 da Vertigo

Giudizio sintetico: Recensione di OTTO – Luce e ombra di Jean Christophe Casalini

Otto è un aspirante mago che vive in un minuscolo appartamento a Mestre insieme alla sua fidanzata Anna. Degli strani e grotteschi episodi mettono a dura prova la loro vita quotidiana, soprattutto da quando il giovane scopre che il suo stesso riflesso ha un'autonomia propria e nel tempo lo trascinerà verso la catastrofe. Quando tutto sembra andare per il peggio, un accordo stretto tra Otto e la sua nemesi sembra rovesciare la brutta situazione, portando il giovane alla ribalta e al successo personale che tanto desiderava. Ma nulla è come appare in questo romanzo ricco di suspense a tratti allucinante.

Otto - Luce e ombra colpisce già dalla trama, J.C. Casalini è riuscito a comporre una storia speciale, un thriller ambientato a Mestre dalle tinte psichedeliche dove l'uomo, il protagonista si ritrova a duellare con sé stesso, faccia a faccia, occhi negli occhi. Questa volta il mostro ha lo stesso sguardo della vittima, e prende il sopravento, ribaltando continuamente la storia in uno scenario finale quasi apocalittico.

Prendendo tra le mani per la prima volta il libro e leggendo la trama mi sono detto dannazione un "mago", la solita fuffa sulla magia e i giochi di prestigio e quella vena banale di esoterismo. Invece no. Il romanzo ha come protagonista questo giovane apprendista, che vuole divenire a tutti i costi un grande mago e illusionista, ma la storia è davvero ben lavorata, un mix di suspense e violenza, dove tra omicidi e altri eventi terrificanti la vita dei protagonisti viene inghiottita dall'angoscia crescente. Il primo capitolo parte così con il protagonista davanti allo specchio intento a radersi, Anna la fidanzata, lo sorprende a parlare con sé stesso e quasi tutto sembra rientrare nella norma, fino a quando;

"Ahi! Dannazione!" esclama, lasciando cadere il rasoio a terra. Un rivolo di sangue scorre dal neo ferito e aggiunge colore rosso alla pelle chiara, al lavello, all'acqua alla schiuma cometa.L'uomo non risponde e rimane incredulo a bocca aperta, a guardare sé stesso, il suo riflesso capace di vita propria, anche lui ferito sul collo.È certo che non si sia trattato di un miraggio scaturito dal classico gioco delle prospettive ingannevoli o di una disfunzione repentina dei propri muscoli orbitali[...]

In tutto il suo stupore Otto si accorge che nel suo riflesso c'è qualcosa che non va, la sua mimica facciale oltre lo specchio sembra fuori controllo. Godendo di quel panico, di quello smarrimento improvviso, quel demone beffardo mostra un ghigno di soddisfazione mentre lui resta inebetito e indietreggia sul pavimento bagnato fino a poggiare la sua schiena sul muro. La scena è allucinatoria. Anna rientra nel bagno e incrocia il suo sguardo e lui esclama: "Anna...il riflesso...si è mosso! Mi ha sorriso" la ragazza lo guarda con sgomento e si morde il labbro, inconsapevole dell'evolversi degli eventi da lì a breve. Questo è solo il principio del male, perché a quanto sembra Otto come un moderno Faust, depresso e deluso dalla vita e dalle sue aspettative in seguito decide di scendere a patti con questa strana entità celata sotto il suo riflesso, questo Mefisto crudele che non aspettava altro.

Luce e ombra, si, il sottotitolo del romanzo mette in evidenza questo duello interiore che il protagonista affronterà, uno scontro affannante con la propria metà oscura. Il dualismo che è riuscito mettere su Casalini è proprio il pezzo forte di questa storia nera dove spesso la protagonista femminile ha la peggio tra le parti.

"È il diavolo! Vi dico che l'ho visto scomparire nel buio! Quella cometa non porta niente di buono! È l'Apocalisse!" Sbraita un barbone ubriaco trattenuto da un paio di poliziotti[...]

Casalini è un visionario, è riuscito a far combaciare in unica storia diversi elementi letterari notevoli partendo dal thriller-horror, passando per alcuni scenari di puro Eros senza fronzoli. Il libro è stato scritto e curato nei minimi dettagli, anche i personaggi che ad ogni capitolo affiorano hanno dei tratti puliti e credibili, come il commissario che cerca di fare luce tra i misteriosi delitti che si susseguono uno dietro l'altro. Per gli amanti del genere credo sia una lettura molto interessante capace di colpire e sorprendere il lettore con il suo ritmo pungente.

Approfondimento

Jean Christophe Casalini classe 1962, è un regista figlio d'arte, polivalente creativo fin da piccolo ha sempre avuto il brillante colpo di genio che nell'arco della sua vita ha portato discreti successi sia nel campo della sceneggiatura e dello spettacolo, che nel campo della pubblicità e sonorizzazione di alcuni film.

All'interno del libro viene descritta la nascita, l'embrione di questa bella opera, l'autore scrive:

"Otto e il suo riflesso nascono tra un paio di bicchieri di vino bevuti con il mio caro amico Mario in un noto pub di Milano. A quei tempi Otto non era neppure un mago!" Nell'ultima pagina l'autore descrive alcuni passaggi fondamentali che lo hanno portato a riversare su carta stampata il romanzo, l'aiuto sostanziale di amici e parenti che dopo un'attenta lettura hanno contribuito a modo loro dando pareri e consigli all'autore che non si è dimenticato di ringraziarli uno per uno.

Recensione di OTTO – Luce e ombra di Jean Christophe CasaliniUna curiosità sul nome del protagonista che da il titolo al romanzo, Otto; 8 come tutti sappiamo è un numero, quindi mi sono preso la briga di andare a vedere se questo numero rientra in qualche significato "speciale", ebbene il primo significato attribuito a questo numero è l'infinito, teoria che emerge anche nel romanzo in particolare in una strana profezia che si trova nelle ultime pagine, inoltre essendo unnumeropari,l'Otto è formato dall'energia femminile passiva(una delle qualità spesso ricorrenti nel personaggio di Anna).L'Otto è anche il numero che simboleggia la morte, in termini di transizione e di passaggio, davvero interessante no?

In conclusione sono rimasto abbastanza soddisfatto dal libro, non è proprio un thriller-psicologico, io lo definirei più un horror, e mi sento di consigliare questa lettura da brivido per gli estimatori del genere, sono riuscito a leggere il libro nel giro di tre giorni visto l'interesse che ogni capitolo ha fatto scaturire dentro di me. L'ulteriore punto a favore del libro edito , è la stupenda copertina che in omaggio al Narciso di Caravaggio rappresenta il volto del protagonista che si riflette in un bagno di tenebra, un'elaborazione grafica dello stesso autore che racchiude le sue qualità artistiche in fatto di grafica e creatività, oltre che quelle narrative.


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