“La musica oggi non è più per pochi” proclamò Weil nel 1928 “I musicisti di oggi hanno fatto propria questa frase. La loro musica è più semplice, chiara e trasparente…”
La frase e le tre musiche di Kurt Weil, (Moritat, Yuiokali Tango e Alabama Song) fanno da introduzione a questa recensione e a questo cd svelando una visione musicale e un repertorio inusuale e nuovo per la chitarra classica. L’iniziativa davvero intelligente da parte del Trio Chitarristico di Roma (ovvero Marco Cianchi, Fabio Renato d’Ettorre e Fernando Lepri) è stata quella di presentare un repertorio insolito di musiche che si pongono a confine tra il colto e il popolare, tra la musica (oramai) classica e la canzone d’autore, tra l’accademia e il cabaret e il cinema.
Oggetto di questo cd sono infatti alcune musiche realizzate da compositori di formazione classica del Novecento per il teatro, il cinema, il cafè-chantant, il cabaret, suddivise per zone tematiche: i tre brani di Weil raccolti nella sezione “Leider Parade”, le “Trois chansons” di George Auric, Francis Poulenc e Erik Satie, le “Modinhas e Cancoes” di Manuel M. Ponce e Heitor Villa-Lobos e le “Cinevisioni” con le trascrizioni per chitarra delle colonne sonore del compositore italiano Nino Rota.
Si tratta di musiche scritte per fini specifici come opere teatrali, canzoni per cabaret o colonne sonore, e in tutti i casi dei riuscitissimi tentativi di cercare di creare dei ponti sopra la frattura (apparentemente) insanabile tra musica colta e d’avanguardia e la musica popolare. Gran parte di questi compositori, Weil, Poulenc, Satie su tutti, sono stati compositori d’avanguardia cercando nei loro tempi delle soluzioni che potessero rappresentare un musica nuova (o una Nuova Musica) che fosse al di fuori da quella che veniva chiamata la Seconda Scuola Viennese. Ciascuno ha cercato delle nuove strade rivolgendosi o a nuove forme di intrattenimento come il cabaret e il cinema non ancora all’epoca “cristallizzate” da forme strettamente commerciali o attingendo al repertorio di quella che oggi chiamiamo la musica folk, come Ponce e Villa Lobos. Tutti ci sono riusciti meritandosi un posto nella storia, così come il Trio Chitarristico di Roma è riuscito a ricreare le giuste atmosfere che animano queste musiche grazie a delle bellissime trascrizione (curate da Fabio Renato d’Ettorre) e alle notevoli capacità dei tre musicisti impegnati.
Su tutte permettetemi di segnalare le loro versioni delle opere di Kurt Weill dove riescono a mantenere la tragicità, l’ironia e le componenti caricaturali che il compositore seppe inserire nelle sue musiche accompagnandole con la carica melodica tipica dello strumento classico, impossibile resistere a canticchiare Alabama Song: “Oh show us the way to the next whiky bar / Oh don’t ask why, oh don’t ask why.”
Magazine Cultura
Recensione di Parade del Trio Chitarristico di Roma, Musikstrasse, 2002
Creato il 16 luglio 2010 da Empedocle70Potrebbero interessarti anche :
Possono interessarti anche questi articoli :
-
A me la tua mente: il progetto mk ultra (prima parte)
Un piccolo documentario, anzi meglio una denuncia sulla manipolazione mentale made in Italy. Preparai questi video tempo addietro e poi li lasciai decantare... Leggere il seguito
Da Marta Saponaro
CULTURA, DIARIO PERSONALE, PARI OPPORTUNITÀ, PER LEI -
I sassaresi NASODOBLE tornano col nuovo singolo “Cazz boh”
«Una canzone condita di riso sardonico che mette a fuoco il disastro politico, sociale, mafioso, militare e industriale della Sardegna degli anni zero» così lo... Leggere il seguito
Da Fraltoparlante
CULTURA, MUSICA -
6° Premio Internazionale per la Sceneggiatura Mattador: la Giuria 2015 si...
I migliori aspiranti sceneggiatori del 6° Premio Mattador saranno resi noti venerdì 3 luglio 2015 alle ore 17.30 al Teatro Verdi di Trieste, Sala di... Leggere il seguito
Da Taxi Drivers
CINEMA, CULTURA -
Sabaudia Film Fest: il festival dedicato alla commedia italiana
Si terrà a Sabaudia dal 10 al 18 luglio il Sabaudia Film Fest, promosso ed organizzato dal Comune di Sabaudia. La prima edizione del festival dedicato alla... Leggere il seguito
Da Taxi Drivers
CINEMA, CULTURA -
Perché al “concorso” Rai non dovrebbe andare nessuno
Miei cari, so che mi ripeterò, poiché ne avevo già parlato in precedenza ma sinceramente, la storia del concorso per giornalisti Rai mi ha nauseata ed... Leggere il seguito
Da Rory
CULTURA, MUSICA -
COSENZA: L’UOMO NOMADE | Peregrinazioni, terre lontane, luoghi, etnie,...
Mostra L’UOMO NOMADE peregrinazioni, terre lontane, luoghi, etnie, migranti, memorie Cosenza – Palazzo ArnoneMercoledì 1 luglio 2015 – ore 11. Leggere il seguito
Da Amedit Magazine
CULTURA, SOCIETÀ