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Recensione di Passaggi di Alberto Giordani

Creato il 02 ottobre 2015 da Leggere A Colori @leggereacolori

Recensione di Passaggi di Alberto GiordaniInformazioni sul libro
Titolo:Alberto Giordani
Pubblicato da:Mimesis
Collana:Mele d'oro
Genere:Racconti
Formato e pagine:
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Sessantacinque racconnti brevi con un potere straordinario di evocazione sensoriale. Sessantacinque bombe a mano per combattere la guerra delle sensazioni nel nostro corpo. Sessantacinque colpi al cuore che cambiano la giornata.


È stato difficile, per me, compilare la voce “genere” nella scheda di questo libro. La scelta della parola “racconti” non mi soddisfa pienamente, ma credo aiuti chi legge a capire sia all’interno di che ambito ci stiamo muovendo, sia per quale motivo a questa recensione manchi la tradizionale sezione “trama”.

Passaggi si compone di sessantacinque brevissimi “racconti” che, citando direttamente dalla prefazione di Paolo Valesio, “si muovono tra i due poli, ben documentati nel panorama letterario di oggi, del poemetto in prosa e della narrazione moderatamente surrealistica – dunque i poli della brevità”.

La definizione di poemetto in prosa è quella che più mi sento di accostare alla maggior parte dei racconti che – “raccontando”, a conti fatti, ben poco, ma “descrivendo” tantissimo – sono estremamente evocativi e ci regalano delle immagini, appunto, poetiche, che ci dicono più di quanto non potrebbe dirci una trama articolata.

Il titolo, Passaggi, indica che nei vari racconti sono raffigurati – verbo che mal si accompagna alla parola “racconto” ma che trovo perfetto per lo stile di Giordani ­– “incontri momentanei (…) che conducono di fronte a una situazione in atto da cui ci si allontana prima di averne compreso la conclusione”, citando direttamente l’autore. Alberto Giordani ci consegna una sorta di fermo immagine su una situazione, che ci lascia alla fine di ogni pagina pieni di dubbi e di domande. Il suo punto di vista è particolare e ben studiato: le sensazioni dei personaggi potrebbero tranquillamente essere le sue – e di conseguenza le nostre – ma mantiene sempre un distacco che aiuta a osservare la scena con più lucidità.

È una sorta di distaccata malinconia, quella che mi ha colto alla fine della lettura. Distaccata perché la forma narrativa scelta non ci dà il tempo di affezionarci ai personaggi, e anzi ci aiuta a osservarli – o a osservarci? – da una prospettiva che ci consente una riflessione.

All’interno di Pasaggi sono riconoscibili cinque nuclei ben distinti: storie che si basano su luoghi, storie i cui protagonisti sono gli animali, storie oscure e in parte anche violente, storie in cui troviamo riflessioni e pensieri e, verso la fine, storie che parlano di amore e desiderio fisico. I cinque nuclei non sono in alcun modo “segnalati”: non vi è nessuna divisione in sezioni, eppure mi sono sempre resa conto, in maniera spontanea e naturale, del passaggio da un nucleo all’altro, che viene evidenziato non solo dalla diversità dei temi trattati ma dal mutare dello stile dell’autore, che si adatta magistralmente all’argomento trattato. Tra le sue parole troviamo – ad esempio – una vena di amara ironia nei racconti dedicati agli animali, una poetica liricità nel primo nucleo e un ritmo serrato, quasi claustrofobico nella sezione sulle storie definibili come “oscure”.

Approfondimento

La forma narrativa del racconto, come ho già avuto occasione di scrivere qui su Leggere a Colori, non mi è particolarmente congeniale: ho bisogno di trame articolate e di personaggi a cui affezionarmi e per cui parteggiare, per poter apprezzare un libro.

Pertanto credo – con una vena di autoironia – che il mio giudizio positivo su questo lavoro di Giordani sia particolarmente obiettivo, visto lo scetticismo con cui mi sono avvicinata alla lettura e alla distanza critica che ho mantenuto, anche aiutata dalla sua particolare narrazione. La bella scrittura, anche se qua e là ho trovato lo stile troppo involuto, è sempre piacevole da leggere.

Queste piccole immagini ci danno anche la possibilità, sempre gratificante, di dare loro una nostra interpretazione, se non, come suggerisce l’autore, di trovare al loro interno più di quanto chi le ha tratteggiate ci ha messo dentro.

About Alberto Giordani

Alberto Giordani è scrittore, regista, attore e musicista. Ha pubblicato poesie e articoli sulle riviste Italian Poetry Review, edita dalla Columbia University, Anfione Zeto, rivista di architettura e arti e Oscillations, rivista francese di scienze umane e arti. Ha collaborato con l’università IUAV, il Politecnico di Milano e l’Università della Svizzera Italiana. Vive e lavora a Parigi.




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