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“Quando hai solo diciott’anni quante cose che non sai…quando hai solo diciott’anni forse invece sai già tutto, non dovresti crescer mai…” diceva una canzone. June Elbus di anni ne ha quattordici, ma per molti versi è già grande, molto più di sua sorella, e anche di sua mamma. Ma a quattordici anni non sai ancora niente di te, sei in piena evoluzione e hai solo voglia di ribellarti a tutto ciò che ti si para davanti. June è timida, sogna ad occhi aperti, e per sfuggire alla vita di tutti giorni e ai coetanei che sente troppo diversi, si nasconde nel boschetto dietro la scuola, parla da sola e finge di esser stata catapultata lì direttamente dal Medioevo che tanto adora. Gli stivali li ha sul serio: in camoscio nero, con i lacci di cuoio incrociati sul davanti, comprati con lo zio Finn ad una fiera medievale qualche anno prima. L’unica certezza che June porta dentro di sé è, appunto, ciò che prova per Finn. Ed anche se a quell’età è difficile separare amore, amicizia e affetto, per lei Finn è zio, amico, compagno d’avventure…Finn è tutto. E quando una malattia dal nome che tra le mura di casa non si può pronunciare se lo porta via, si trascina anche una parte di June. Sarà difficile per lei ricominciare. Un giorno però riceverà un pacco, recapitato da un corriere un tantino bizzarro, contenente la teiera preferita di zio Finn e un biglietto con su scritto un appuntamento, firmato Toby, l’uomo misterioso che Continua a leggere