La recensione a “Red Carpet” di Giorgia Penzo. In realtà l’ho recensito lo scorso febbraio, ma mi è stato fatto notare che non l’avevo inserita. Così ho rimediato.
Titolo: Red Carpet
Autrice: Giorgia Penzo
Editore: GDS
Trama: In un presente altenativo, il vampirismo non è più un morbo da debellare, ma una risorsa sulla quale investire. Lo sa bene Elizabeth Lise Scott, giovane e arrivista responsabile delle negoziazioni alla Immortality Awaits Corporation, l’unica società al mondo in grande di rendere reale il più grande sogno dell’uomo: vivere per sempre. Elizabeth è un brillante avvocato specializzato nella difesa dei vampiri e il legale personale del presidente dell’Immortality Awaits, Ryan J. Constant, uno dei pochissimi pluricentenari in grado di trasmettere il virus dell’immortalità attraverso il proprio sangue. L’arrivo di Adam Reese, arrogante Immortale del Vecchio Mondo con un conto in sospeso con il passato, costringerà Elizabeth ad affrontare la sfida più importante della sua carriera. Obbligata dalle circostanze e dal suo orgoglio, si ritroverà al cospetto di un misterioso tribunale segreto, La corte di Erebo, in un processo che affonda le sue radici ai tempi della Rivoluzione francese.
Recensione: Partiamo dalla storia. Leggendo il libro, devo dire che la prima cosa che ho pensato è che fosse molto originale. Non troviamo di certo la liceale di turno che si imbatte nel bel vampiro tenebroso, non ci sono i classici cacciatori di vampiri con paletti alla mano, non ci sono i tipici clan. La storia è diversa e molto ben scritta. Il carattere di Elizabeth, la protagonista, ben tratteggiato. Capiamo subito di trovarci davanti a una ragazza giovane ma non sprovveduta. A una donna che, a causa del suo passato, sa il fatto suo e come essere una professionista con la P maiuscola. Odia il Natale, è conscia dei limiti dovuti al suo essere mortale, è capace di porsi in modo appropriato davanti ai clienti della società per cui lavora e sa a cosa non può dire di no. Tornando alla trama, gli accenni storici, alcune rievocazioni del passato che intercalano finzione ai fatti davvero accaduti, la mancanza del sesso selvaggio che si trova in molti romanzi, lo rendono unico nel suo genere. Almeno io non ho letto niente di simile fino a questo momento. E al pari della storia anche l’autrice sa fare il suo lavoro e rendere ogni riga, ogni scena, curata e il più verosimile possibile. Si intuisce il lavoro fatto per arrivare alla stesura finale, si comprendono le ricerche fatte, si capisce quanta preparazione abbia portato al risultato finale che è soddisfacente.