SETE di Alberto Riva
Titolo: Sete
Autore: Alberto Riva
Pagine: 467 pag
Editore: Mondadori
Trama: Sotto i cieli azzurri di Bahia, tra le pianure bruciate
dal sole e dai pesticidi chimici lungo il fiume Sào Francisco e nei grattacieli
delle potenti multinazionali di un Brasile inedito, si sta giocando una partita
che può segnare il futuro dell'umanità. La lotta per il potere di una delle più
ricche e spregiudicate famiglie brasiliane, i Johannsen, si intreccia con gli
interessi di uno dei più temibili uomini d'affari dei nostri giorni, il Drago.
Un uomo dal passato misterioso che ha costruito il suo impero economico sulla
più grande ricchezza del pianeta: l'acqua. E che per tutta la vita è stato
tormentato dal sogno proibito di possedere non solo la fonte, il luogo fisico da
cui sgorga, ma possedere lei. Tutto rimane nascosto dietro a un velo finché un
giovane scienziato di talento, Matheus Braga, e una caparbia attivista di nome
Sarah Clarice si trovano di fronte a una serie di fotografie sconvolgenti di
corpi che l'acqua ha deformato e reso irriconoscibili. Da quel momento restano
intrappolati in un'indagine che li catapulterà nel cuore nero della politica di
un paese in vertiginosa ascesa.
Recensione a cura di Stefania Scarano:
Cos'è la sete se non un bisogno primario? Così come la fame verrebbe da dire ma,
entrambi possono essere non solo il bisogno di bere o mangiare ma anche di
accumulare denaro, potere, avere vendetta e così via.
Questo è quanto
emerge in questo romanzo, lungo ed intricato di eventi, situazioni anomale,
personaggi dalle varie sfaccettature, colpi di scena e flashback. Bisogna tenere
presente chi è chi in ogni momento della storia perchè i personaggi sono
numerosi così come le vicende che attorno ad essi ruotano.
Alla base
l'acqua, elemento fondamentale alla vita che potrebbe diventare l'oro blu in
contrapposizione a quello nero, il petrolio, anch'esso prima o poi in via
d'esaurimento.
Si può possedere
l'acqua? E se si brevettasse un nuovo tipo di acqua, la poliacqua o acqua 2 per
l'appunto? E' inevitabile pensare alle speculazioni del caso per cui questa
"sete" è in grado di alimentare ogni tipo di misfatti al fine di raggiungere il
proprio scopo.
Vi è poi un
brutale omicidio, apparentemente senza senso, di un medico di campagna e così
Matheus, chimico e fratello della vittima, viene chiamato in causa ed inizia ad
indagare tra i vari complotti assieme alla giovane giornalista Sara
Clarice.
Il tutto sullo
sfondo di un Brasile senza regole ne leggi, dove i prepotenti la fanno da
padrone sulla povera gente.
Il finale mi ha,
però, lasciata un pò basita, certe situazioni vengono sfumate e così ci si
ritrova un pò smarriti e con numerosi interrogativi.