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Recensione di Sniper Alley di Edorardo Laudisi

Creato il 07 aprile 2015 da Leggere A Colori @leggereacolori

Recensione di Sniper Alley di Edorardo LaudisiVoto:
Informazioni sul libro
Titolo:Edoardo Laudisi
Pubblicato da:Elison Publishing
Collana:Narrativa
Genere:Thriller
Formato e pagine:
Social:Goodreads
Disponibile su:
scontato
Trama:

Il mondo è comandato dagli uomini, e spesso quegli stessi uomini, soprattutto quelli hanno in mano il potere, compiono alcune tra le azioni più atroci, a volte senza pensare alle possibili conseguenze, credendo di passarla liscia. Ma la verità tenta sempre di tornare a galla. Con tutte le sue forze.


Sniper Alley è un campo di battaglia, è una guerra in corso, è un uomo che spara a un innocente, è un video che serve da ricatto, è un giornalista che vuole trovare la verità, è una bomba mortale, è un intrigo di azioni infinito.

Sniper Alley non è una storia sola, non è pietà, non è sincerità, non è giocare a carte scoperte, non è pensare alle conseguenze, non è dimostrarsi umani.

Sono moltissimi gli elementi che compongono questo libro, forse a volte troppi. La storia inizia con Sandro, un impiegato in banca, che si può dire abbia la stoffa dell’imprenditore. Ha infatti cominciato, di sua iniziativa, delle trattative per vie traverse con i clienti più in crisi della sua banca: promette un aiuto finanziario più flessibile rispetto a quello offerto dalla banca stessa, ma pretende, giustamente, un tasso d’interesse più alto. Sandro non si considera uno strozzino, ma alla fine dei conti è questa la sua natura. Non passa però molto tempo prima che venga scoperto, ma sembra che il destino sia dalla sua parte: invece di licenziarlo, si vede arrivare in mano una sontuosa promozione, che lo rende responsabile di un’attività segreta della banca. In realtà, per sua sfortuna (o punizione) diventa il punto di fulcro, e un possibile capro espiatorio in caso di difficoltà, per dei traffici illeciti di armi e denaro nella ex Jugoslavia ancora in guerra. Sandro però è solo l’ultimo arrivato in un gruppo di persone che si conoscono da molto tempo, e nel cui passato si nasconde un segreto inconfessabile, che tornerà a bussare alla porta dei loro uffici, riportando alla memoria azioni immonde compiute anni prima. Nel frattempo in un campo nomadi esplode una bomba. Anche se sembra un avvenimento completamente scollegato da quello detto finora, sarà invece uno degli elementi cruciali per un’indagine che riporterà a galla vecchie storie di guerriglia. Sarà un giornalista in erba a impegnarsi in questa ricerca della verità, anche se sarà necessaria una piccola spinta dal suo arcangelo.

Non credo sia possibile riportare quello che succede in questo libro senza tralasciare qualcosa di fondamentale alla comprensione del corso degli eventi oppure rovinando dei colpi di scena, quindi spero che Edoardo Laudisi non me ne abbia a male se secondo lui non è stato il migliore dei riassunti. Per quanto si cerchi di dare un ordine, succedono troppe cose in quelle trecento e passa pagine, e l’azione si conclude precisamente all’ultima.

Ed è proprio la fine che lascia un po’ con il fiato sospeso. Il libro si chiude con il ritrovamento di questo filmato che incastra i colpevoli mentre compiono uno dei crimini più vergognosi, ma non si verrà mai a sapere se sarà utilizzato come prova contro di essi. O se il potere avrà di nuovo la meglio nell’insabbiare le informazioni. Rimane l’amaro in bocca. E non se ne va.

 

Approfondimento

Le storie in Sniper Alley sono davvero molte, e purtroppo a volte si perde il filo del discorso. Personalmente ho avuto qualche difficoltà con i personaggi, non sempre riuscivo a capire come stavano agendo sulla storia. I salti di personaggio e luogo sono veloci, a volte non segnalati bene, e più di una volta mi sono trovata smarrita nei pensieri di qualcuno che non avevo sentito arrivare leggendo il testo. Un esempio è il personaggio di Gabriele, il giornalista anziano che aiuta il giovane nell’indagine. Edoardo Laudisi si riferisce a lui alternativamente con il nome proprio o la parola arcangelo. Personalmente non ho trovato semplice l’alternanza, soprattutto nella prima parte del testo, perché non permetteva al lettore di affezionarsi al personaggio, si faceva fatica a identificarlo.

Ho notato anche che Sniper Alley è un libro quasi totalmente al maschile. Ci sono alcune donne, mogli o fidanzate, ma sono solo immagini fugaci, che non lasciano uno stampo e non danno una direzione alla storia. I protagonisti sono tutti uomini, siano essi deboli, furbi, falsi amici, palloni gonfiati o ragazzini che giocano a fare i grandi. Non si sente la mancanza delle figure femminili, i temi sono osservati da un punto di vista maschile, come è giusto che sia, essendo l’autore un uomo. Mi piace che l’autore rispetti la sua natura e non sia andato alla ricerca di pensieri che non sono suoi. Si è concentrato sulla mente maschile e lì è rimasto.

In conclusione credo che, nonostante ci siano alcuni punti ancora da limare, Sniper Alley sia un libro apprezzabile, nonostante i temi forti e la conclusione non-conclusione.




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