Recensione di Storia della bellezza di Umberto Eco

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Il Bello è la massima categoria estetica per indicare ciò che ci piace (Saffo docet). Spesso si associa e coincide col Buono (la kalokagathìa dei Greci classici), talora se ne discosta: il Buono generalmente implica il nostro desiderio di possederlo, Il Bello no, esso presuppone un distacco e al contempo una compartecipazione. Così è “bella” la cappella Sistina, anche se non la possediamo o “bello” anche un oggetto prezioso che non possiamo acquistare. Il Buono è morale e ci induce a possederlo, ma talora è buona anche una dimensione che non desideriamo per noi, come il morire giovani il battaglia ,la percezione del Bello è a-morale ed è contemplazione disinteressata di ciò che incontra i nostri gusti.

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