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Recensione di "Storia di una ladra di libri" - Markus Zusak
Creato il 27 gennaio 2014 da Annie_caffeine @annie_caffeineCari visitatori della Tana,
come ormai sta diventando tradizione, anche questo Lunedì vi porta una nuova recensione.Scrivo questo post per parlarvi di Storia di una ladra di libri di Markus Zusak, un libro che per una strana coincidenza ho finito di leggere ieri e che vi recensisco oggi, che è anche il Giorno della Memoria.Il romanzo è uscito per Frassinelli in prima edizione nel 2007 con il titolo La bambina che salvava i libri ed uscirà in una nuova edizione il prossimo 25 Febbraio. Le pagine sono 576 e il prezzo € 16,90.
TRAMA
Nella Germania della Seconda guerra mondiale, quando ogni cosa è in rovina, una bambina di nove anni, Liesel, inizia la sua carriera di ladra. All'inizio è la fame a spingerla, e il suo bottino consiste in qualche mela, ma poi il vero, prezioso oggetto dei suoi furti sono i libri. Perché rubarli significa salvarli, e soprattutto salvare se stessa. Liesel infatti sta fuggendo dalle rovine della sua casa e della sua famiglia, accompagnata dal fratellino più piccolo e diretta al paese vicino a Monaco dove l'aspetta la famiglia che li ha adottati. Nell'inverno gelido e bianco di neve, il bambino non ce la fa, ed è proprio vicino alla sua tomba che lei trova il primo libro. Il secondo, invece, lo salva dal fuoco di uno dei tanti roghi accesi dai nazisti. Col passare del tempo il numero dei libri cresce e le parole diventano compagne di viaggio, ciascuna testimone di eventi terribili ai quali la bambina sopravvive, protetta da quei suoi immortali, straordinari, amorevoli angeli custodi.
LA MIA OPINIONE
Quando ho preso in mano questo libro, pensavo che ci avrei messo almeno una settimana a leggerlo. In realtà l'ho divorato in due giorni.
Ma andiamo con ordine.Storia di una ladra di libri racconta la storia di Liesel Merminger, dal 1939 al 1944.Curiosamente la storia è narrata in terza persona, ma da una voce particolare, quella della Morte. Il racconto della Morte comincia dalla prima volta che ha incontrato Liesel, nel 1939, quando la bambina aveva solo dieci anni ed era su un treno, insieme a suo fratello, diretta verso la sua nuova casa. E' su quel treno che il fratello minore di Liesel muore, a soli sei anni. Il treno si ferma, e Liesel e sua madre hanno solo il tempo di stringersi velocemente nel dolore e organizzare i funerali del bambino nel paese più vicino. Poche formalità e una piccola bara sotto il terreno ghiacciato. Ma è proprio nel giorno del funerale del fratellino che la ladra di libri ruba il suo primo libro, un libricino nero, che ritrova sotto la neve. Liesel lo prende con sé, pur non sapendo ancora leggere.Una volta giunta a Molching, Liesel è costretta a lasciare la madre e a recarsi presso la sua nuova famiglia, gli Hubermann al numero 33 della Himmelstrasse.L'impatto non è dei migliori: Rosa Hubermann è una donna dal pugno di ferro e dall'imprecazione facile, e all'apparenza è sempre pronta a sgridare e litigare con tutti.Dall'altra parte però c'è Hans Hubermann, l'uomo dagli occhi d'argento. Hans ha una bontà d'animo fuori dal comune, e sin da subito comincia a prendersi cura di Liesel, accorrendo quando ha gli incubi, insegnandole ad arrotolare le sigarette e suonando per lei la fisarmonica.Tra Liesel e Hans nasce subito un'intensa complicità, destinata a rafforzarsi soprattutto da quando Hans scopre il libricino di Liesel, così che i due cominciano a leggerlo insieme, durante la notte. Ma la vita di Liesel a Molching non si ferma dentro le mura di casa Hubermann, anzi, ben presto la bambina comincia ad ambientarsi e a conoscere i bambini del quartiere, e in particolare Rudy, che abita al numero 35, destinato a diventare il suo migliore amico, tra piccoli battibecchi ma anche grande complicità.
Nel 1939 la vita di Liesel cambia molto dal punto di vista personale, ma è destinata a cambiare ancora di più negli anni successivi, gli anni di Hitler, della guerra, delle bombe e della deportazione. Gli anni duri di una Germania pervasa dall'antisemitismo e pronta allo sterminio degli Ebrei. Ma questi sono anche gli anni in cui Liesel conosce il valore delle parole, anni in cui comincia a salvare i libri.
Ma sono davvero molte le cose che capitano a Liesel dal suo arrivo a Molching fino alla fine della guerra. Ma io, al contrario di quanto fa la Morte nel suo racconto, voglio mantenere il mistero.
La storia di Liesel è divisa in brevi paragrafi, con continue digressioni, anticipazioni e annotazioni. E' uno stile di narrazione particolare e allo stesso tempo confidenziale. Leggere questo romanzo è come leggere la lettera di un amico che racconta una lunga storia, muovendosi continuamente tra eventi passati e futuri, piccole note e particolari appuntati qui e là. Questo tipo di esposizione spinge il lettore a stare attento sin da subito al racconto.Ovviamente quella di Liesel è una storia che affonda le radici in un contesto storico e sociale molto particolare: siamo al culmine del periodo nazista e del Governo di Hitler, e per la prima volta, leggendo questo libro, ho capito che non era solo la condizione degli Ebrei e dei deportati nei campi di concentramento ad essere difficile, ma anche quella dei tedeschi, e indissidenti del partito nazista. Hans Hubermann non concorda con l'ideologia nazista, e fa parte di quel ristretto gruppo di tedeschi che non elesse Hitler nel 1933. Le sue condizioni, e di conseguenza quelle della sua famiglia, sono ancora più difficili. Gli anni della guerra non portano alcuna gioia o soddisfazione in casa Hubermann, anzi, spesso si soffre la fame e il lavoro scarseggia. Tuttavia Hans ha un dono, che è quello dell'ottimismo: nonostante le condizioni pessime in cui è costretto a vivere non smette mai di infondere coraggio alla figlia adottiva e di insegnarle quello che sa.
E' in questi anni che Liesel capisce il valore e il potere delle parole, e leggere e scrivere a sua volta diventano il suo modo di creare e di esprimersi.
E' proprio in un secondo livello narrativo all'interno del romanzo stesso che troviamo parte di ciò che Liesel scrive, e riusciamo a capire ancora meglio il suo modo di vedere la realtà che la circonda e la condizione che vive.
Storia di una ladra di libri è un romanzo raccontato con parole semplici, a volte sarcastiche ed ironiche, ma che lasciano l'amaro in bocca.
E' un romanzo che racconta le condizioni di una guerra terribile, che ha portato milioni di morti, da un punto di vista diverso, quello di una famiglia di civili costretta a subire in silenzio le decisioni provenienti dall'alto, in anni in cui bisognava stare attenti persino alle persone con le quali ci si fermava a scambiare due parole.
E' un romanzo che descrive alla perfezione le condizioni della povera gente costretta a subire una guerra, di quei tedeschi che con le bombe e i genocidi non c'entravano nulla, ma inspiegabilmente hanno pagato più di tutti.
E' un romanzo all'apparenza leggero, perché scritto con parole lievi, ma è capace di scavare nel cuore piano piano e di fare male. Quella in cui vive Liesel è una realtà la cui disumanità di viene descritta in piccole dosi, ma una volta avuto il quadro d'insieme, per osservarla occorre una certa forza d'animo.
E' un romanzo costruito benissimo, che scorre veloce. Ogni volta che dovevo smettere di leggerlo mi sentivo come richiamata costantemente, finché mi sono messa l'anima in pace e l'ho terminato.
Indubbiamente una delle più belle letture dell'ultimo periodo, consigliatissima.
Ho odiato le parole e le ho amate,
e spero che siano tutte giuste.
Il mio voto per questo romanzo è cinque riccetti, pienissimi e stra-meritati.Come molti di voi sapranno sicuramente già, il prossimo 27 Marzo uscirà in Italia il film tratto dal libro, in cui recita Geoffrey Rush nel ruolo di Hans Hubermann e Sophie Nélisse nel ruolo di Liesel.
Vi lascio il trailer!
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