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Recensione di Tango a Istanbul di Esmahan Aykol

Creato il 24 settembre 2014 da Leggere A Colori @leggereacolori

10 Flares 10 Flares × Recensione di Tango a Istanbul di Esmahan AykolTango a IstanbulEsmahan Aykol
Pubblicato daSellerio
Data pubblicazione in Italia:
Formato:
Collana:La memoria
Genere:Gialli
Pagine:
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Trama:

Kati Hirschel, stambuliota di origini tedesche, ha una libreria specializzata in giallistica a Istanbul. Questa familiarità con il delitto la predispone a fare la detective e a investigare senza tralasciare alcuna fonte di informazione. Così, quando la veggente che è andata a consultare insieme all’amico Fofo, vede nei fondi del caffè il cadavere di una giovane donna, Kati aguzza tutti i suoi cinque sensi.


Esmahan Aykol è nata nel 1970 a Edirne, Turchia, e vive tra Berlino e Istanbul. Durante gli studi universitari in giurisprudenza ha lavorato come giornalista per radio e giornali turchi. Oggi, dopo una parentesi come barista, si dedica completamente alla scrittura, diventando una delle più importanti voci della letteratura turca contemporanea (fonte Wuz Libri). La libraria detective Kati Hirschel è apparsa nel 2010 nel suo primo romanzo “Hotel Bosforo” da allora la serie ha ottenuto grande successo ed è stata tradotta in varie lingue. Tango a Istanbul è il quarto romanzo che ha come protagonista Kati che naturalmente ha una vita piena d’imprevisti e misteri. La troviamo nel primo capitolo insieme all’amico, e suo dipendente, Fofo costretta ad accompagnarlo da una veggente che legge i fondi di caffè vedendo in essi un cadavere. Kati immediatamente si attiva e viene a conoscenza che l’amica di Pelin, la sua aiutante in libreria, è ricoverata in ospedale, reparto di terapia intensiva, a causa di quello che solo apparentemente è un arresto cardiaco. Nil è una giovane e bell’ex giornalista con un tenore di vita decisamente troppo alto per lei.

Hakan suo fratello incarica Niki di fare luce sullo strano incidente accaduto alla sorella. La libraria viene a scoprire che la mattina che Nil si era sentita male in un bar con la sua amica Hankan (Nil e Hankan si sono conosciute in un corso di tango) aveva fatto l’amore con un noto giornalista televisivo vicino al Presidente della Turchia, un certo Kerim Dargin. Giornalista finito anche lui all’Ospedale Americano a seguito di uno strano incidente stradale. Kati scopre inoltre che Nil stava scrivendo un romanzo sui desaparecidos argentini, paragonandoli alle vittime (greci, curdi) del perenne autoritarismo turco, il cosiddetto «stato profondo». Kati procede così con le indagini che si svolgono tra i vicoli, le strade, i bar e i mercati caratteristici di Istanbul. Base d’incontro tra la protagonista/detective e i co-protagonisti/co-investigatori sono la libreria di Kati e la casa di Nil.

L’indagine di Kati ruota intorno a un barattolo di miele trovato nella pattumiera a casa di Nil, miele proveniente dalla Nuova Zelanda, usato per riprodurre la scena più hard del noto film “Nove settimane e mezzo”, proprio quella in cucina davanti al frigorifero tra Kim Basinger e Mickey Rourke, miele certamente tossico e alla scomparsa del romanzo scritto da Nil che coinvolge alte sfere politiche ed economiche della società turca e soprattutto ha a che fare con la corruzione nell’ambiente dei mass media in Turchia. “Tango a Istanbul” non è un semplice giallo, ma un romanzo che ci guida alla scoperta dei lati più particolari della capitale turca e a farci da guida è il coraggio e l’ironia di Kati che in questo romanzo incontra l’amore: un attempato professore di storia che le fa perdere la testa, ma questa come dice la stessa autrice nell’ultimo capitolo è un’altra storia che forse sarà raccontata in un suo prossimo romanzo. Esmahan Aykol scrive un giallo suadente e divertente che, di fatto, è anche uno spaccato dei costumi orientali tradizionali che s’incontrano e si scontrano con quelli occidentali moderni, una sorta d’indagine sui mali della società del tempo.

Milena Privitera



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