“Progettiamo la forma dei nostri edifici, ma poi sono gli edifici a modellare la nostra vita” Winston Churchill
Poco importa chi ha pronunciato questo aforisma e poco importa che si riferisca all’architettura, lo stesso tipo di ragionamento può essere affrontato anche in ambiti diversi: dalla robotica, alla medicina, alla musica contemporanea, ai social network e le enciclopedie.
Stiamo vivendo in un contesto dove l’eccesso di informazioni e la proliferazione di nuove forme di linguaggio ci lascia a volte euforici di fronte all’immenso campo di possibilità che si prospettano davanti a noi, a volte sgomenti per l’incapacità di gestire tutto questa massa di possibilità e di effettuare delle scelte coerenti e efficienti. Nel caos dei segni, i fatti sono tracce solo se sappiamo cosa stiamo cercando e solo se sappiamo interpretarli, in pratica si stanno realizzando le previsioni e le teorie espresse da Umberto Eco ancora nel 1963 col suo saggio “Opera Aperta” e solo una maggiore apertura mentale e una maggiore capacità di ascolto ci possono aiutare a risolvere questi rapidi cambiamenti di prospettive. In questo senso la chitarra sembra essere uno strumento che da sempre ha messo in pratica questa capacità di adattamento a nuovi contesti sociali e culturali, spaziando senza nessun problema tra generi musicali diversissimi tra loro, generando nuove possibili tecniche di esecuzione, riuscendo sempre a rimanere attuale, popolare e colta allo stesso tempo. All’interno degli ambiti della stessa chitarra classica poi ci si è accorti ( e se ne sono accorti soprattutto i compositori) delle vaste possibilità timbriche e dei vasti territori che questo strumento mette a disposizione di chi compone e di chi esegue. Accordature aperte, rasguado, giochi a due mani sulla tastiera, uso di bottleneck permettono di ricavare dallo strumento nuovi suoni, nuove atmosfere, nuove possibilità. Ce ne accorgiamo ascoltando questo ottimo cd uscito nel 1998 per la etichetta francese Arion, suonato in maniera eccellente dalla bravissima Caroline Delume, quest’opera raccoglie una serie di composizioni per chitarra classica composti tutti tra il 1984 e il 1997, tutte registrazioni in anteprima mondiale da compositori spagnoli e francesi nati tra il 1954 e il 1966. Si tratta quindi di musiche non molto antecedenti all’edizione del cd e di compositori che al massimo dieci anni fa avevano tra i 32 e i 43 anni, e non sembra affatto che siano passati già 11 anni dalla sua stampa dato che le musiche suonano fresche e attuali, magnificamente interpretate da una chitarrista dotata di una tecnica eccellente e da una notevole capacità musicale. Bello scoprire nuove musiche e nuovi compositori, belle ascoltare una così brava musicista.
Empedocle70
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