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Recensione di Tutta colpa di certi romanzi di Elizabeth Maxwell

Creato il 26 dicembre 2015 da Leggere A Colori @leggereacolori

Informazioni sul libro
Titolo:
Autore: Elizabeth Maxwell
Pubblicato: Piemme
Genere: Sentimentale
Formato: Copertina RigidaPagine:

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Giudizio: four-stars


Sadie Foster, casalinga single e disperata di giorno, scrittrice di romanzi erotici di notte. A volte la fantasia è ben lontana dalla realtà, altre volte quella stessa fantasia si può letteralmente trasformare nella propria realtà, e allora scopri che l’amore è proprio dove non crederesti di trovarlo. Tra battute ironiche, situazioni al limite del fantasioso e una protagonista simile alle donne di ogni giorno, scoprire che la magia dell’amore può arrivare quando meno te l’aspetti diventa confortante. Se poi giunge strappandoci qualche sorriso è anche meglio!

Non aspettatevi una donna fatale e affascinante, né tantomeno una giovane ingenua in preda al dominatore di turno. No, la protagonista di Tutta colpa di certi romanzi potrebbe tranquillamente essere una di noi, se non fosse che forse noi non scriviamo libri erotici (magari li leggiamo), che molto probabilmente non abbiamo un ex marito gay (per lo meno consapevolmente) e che non ci imbattiamo in un affascinante sconosciuto che incarna i nostri sogni al supermercato, completamente sperduto e che ha bisogno del nostro aiuto (no purtroppo nella realtà non succede). Per tutto il resto Sadie Foster somiglia a molte di noi: una donna come tante, che si barcamena con i problemi di ogni giorno, i chili di troppo, una figlia pre-adolescente da accudire, un ex marito che se n’è andato per seguire il proprio vero io e desideri repressi che l’hanno anestetizzata, in preda a una vita fatta di routine accompagnata dal suo fidato amico Peter Panico.

Sadie la notte si trasforma in K.T. Briggs, autrice di romanzi erotici di un certo successo e questa doppia vita non rispecchia altro che le sue due personalità in conflitto tra loro, una lotta che emerge attraverso gli attacchi di panico ai quali è spesso soggetta.

«Da quando Roger se n’è andato, ho avuto momenti di estrema gioia con mia figlia e momenti di euforia creativa con i miei romanzi. Ho visto film meravigliosi e letto romanzi che mi hanno tenuta sveglia la notte. Ma la felicità, la vera felicità nel cuore di Sadie Fuller, non si fa vedere da un bel po’.»

Elizabeth Maxwell ha avuto a mio parere un colpo di genio a dare il nome di Peter Panico a questo problema, perché esprime esattamente l’inquietudine della protagonista: Sadie sente che la vita le sta sfuggendo, che la quotidianità la sta travolgendo e che la sua parte più frivola, giocosa, la sua gioventù le stanno scivolando tra le dita. Una specie di sindrome da Peter Pan, se non fosse che, invece di comportarsi da ragazzina, Sadie tiene ben chiuso in sé questo suo lato, liberandolo solo nei suoi romanzi.

Non può certo andare avanti così, scrivere non può diventare la sua unica valvola di sfogo, la sua femminilità deve trovare un modo per emergere e per superare la sua inquietudine. È proprio in quel momento che entrano in gioco Aidan, un uomo affascinante e bello al punto da sembrare irreale, tale e quale al protagonista del romanzo che sta scrivendo, e Jason, carino ma normale, divorziato e deluso come lei, e come lei alla ricerca di un po’ di movimento nella sua vita senza implicazioni sentimentali. Improvvisamente la tranquilla routine di Sadie viene travolta da un’avventura inaspettata che la porta, pian piano, sulla strada per riscoprire se stessa e aprirsi di nuovo a quel sentimento che aveva cancellato per anni, lasciando andare le delusioni passate e ritrovando le emozioni e la speranza nel futuro.

L’autrice è stata in grado di trovare in Tutta colpa di certi romanzi una chiave ironica per narrare la crisi esistenziale che spesso arriva in quell’età in cui si cominciano a fare bilanci sul proprio vissuto, quando si vorrebbe tornare indietro ma non è possibile e allora qualcosa si spezza dentro di noi, il momento in cui è necessario riunire la vera essenza di noi stessi con l’immagine esterna che ci siamo cuciti addosso.

Ho trovato interessante anche il definire come propri “figli” i personaggi delle storie scritte da Sadie, un modo per dare spessore e importanza alla propria parte creativa, alla necessità di non abbandonarla mai e non lasciarla incompiuta perché è ciò che ci rende vitali. Infine l’amore, che l’autrice ha trasformato nell’alchimia necessaria a cambiarci e renderci aperti alla vita.

A photo posted by Leggere a Colori (@leggereacolori) on Dec 11, 2015 at 7:37am PST

Approfondimento

Sono rimasta totalmente stupita da Tutta colpa di certi romanzi, sinceramente non mi aspettavo affatto una trama di questo tipo, ero pronta a trovarmi davanti la classica storia d’amore, magari con una protagonista più matura del solito e più reale, e invece gli eventi hanno preso una piega sorprendente.

Quella parte un po’ magica che Elizabeth Maxwell ha inserito, quel suo intrecciare la realtà con qualcosa che dovrebbe solo appartenere alla fantasia mi ha colpita positivamente e ha catturato la mia attenzione. Inizialmente ho paragonato la storia al film Kate e Leopold ma, andando avanti nella lettura, le vicende hanno preso una direzione completamente diversa e a mio parere molto più originale e gradevole.

Infine una nota per la scrittura della Maxwell, molto ritmata, scandita da dialoghi frizzanti e quel leggero sarcasmo dei protagonisti che rende scorrevole la lettura. Spesso mi ha strappato qualche sorriso, riuscendo a trasmettermi i suoi messaggi senza appesantirmi, quasi senza rendermene conto.

Deborah G.




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