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Recensione di Una donna non dimentica mai di Jerker Eriksson e Håkan A. Sundquist

Creato il 13 maggio 2014 da Leggere A Colori @leggereacolori

5 Flares 5 Flares × Recensione di Una donna non dimentica mai di Jerker Eriksson e Håkan A. SundquistUna donna non dimentica mai Håkan A. SundquistJerker Eriksson
Pubblicato daCorbaccio
Data pubblicazione in Italia:
Formato:
Collana:Narratori Corbaccio
Genere:Thriller
Pagine:
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La trama:

Jeanette Kihlberg, poliziotta di Stoccolma, madre di Joan e divorziata, sta lavorando su un caso di omicidi: nessuna accusa, solo uomini dal passato oscuro e donne una tempo amiche. Le modalità di omicidio sono diverse, ma tutte hanno un comune denominatore: la brutalità. Non c’è pietà nella morte che il carnefice infligge alle proprie vittime. È il desiderio di vendetta che conduce ogni azione dell’omicida.

Secondo libro di una trilogia Una donna non dimentica mai, non può non ricordare il fenomeno Stieg Larsson e la sua serie di Millennium. Anche qui si parla di odio, ma questa volta sono le donne a odiare, sia gli uomini sia altre donne. Verso i primi l’odio è per degli abusi subiti fin dalla tenera età, verso le seconde si tratta di vendetta per pesanti scherzi da subiti al liceo.

Le tematiche sono forti, abuso sui minori prima di tutto. Il linguaggio è diretto, non ci sono giri di parole e l’ambiente è quello di una Stoccolma invernale, coperta di neve, braccata dal freddo e colpita dalla pioggia: non esiste il paradiso idilliaco della fresca estate svedese, dove le persone sfoggiano il loro sorriso migliore e la vita è perfetta come un mobile IKEA. Qui emerge la parte oscura delle persone, quella parte di alcuni uomini che molte donne non hanno il coraggio di denunciare, e di mogli che chiudono gli occhi di fronte alle prove più sfacciate delle azioni dei propri mariti. Anche chi conduce le indagini è una donna, Jeanette Kihlberg, madre che tra le altre cose sta anche affrontando le conseguenze di un divorzio: un figlio adolescente che non vuole parlare dei propri sentimenti e un ex marito inaffidabile alle prese con un nuovo lavoro e una nuova amante. Se tutto questo non vi sembra abbastanza per una persona sola, aggiungete un pizzico di amore per un’altra donna e avrete il piatto completo: Jeanette ha infatti una relazione amorosa con Sofia Zetterlund, una psicologa con un passato di abusi (se non l’avete capito, questo è il tema principale del libro) e un presente di problemi psichiatrici (curioso per una psicologa, no?), primo tra tutti la multi-personalità.

Una donna non dimentica mai non è un libro per persone facilmente impressionabili. In queste pagine il male emerge dall’animo profondo delle persone, non guarda in faccia nessuno e punisce chi è, secondo lui, colpevole. Fa paura pensare che cose del genere possano succedere nella realtà, si spera sempre che sia solo e soltanto un libro, ma purtroppo la cronaca quotidiana spesso smentisce questa speranza. Ogni azione dei personaggi è il risultato di un’esperienza precedente, il concetto di azione-reazione si muove solo all’interno della sfera dell’odio e della vendetta. Dal punto di vista del carnefice, le azioni sembrano quasi giustificate, quegli uomini e donne si meritano una morte cruenta per quello che hanno fatto in passato, ma nessuno dice quale sia la cosa giusta da fare.

La trama è intricata in Una donna non dimentica mai, abbiamo a che fare con numerosi flashback, cambi repentini di luoghi, personaggi e punti di vista. Passiamo dalla Svezia alla Danimarca solo girando una pagina e se torniamo indietro di due da una bambina di 15 anni a una donna che ha appena perso figlia e nipote. Consiglio vivamente di leggere i tre libri nella sequenza di pubblicazione (La stanza del male in primis, Le regole del buio in ultimo), poiché i primi due lasciano un finale aperto e tutto si risolve nel terzo.

Stefania Recchia



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