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Recensione di Una Notte di Casanova, Concerto per voce recitante e chitarra, Federico Grassi e Sergio Sorrentino, guitart 2013

Creato il 23 settembre 2013 da Empedocle70
Recensione di Una Notte di Casanova, Concerto per voce recitante e chitarra, Federico Grassi e Sergio Sorrentino, guitart 2013
Buonasera, mi presento, sono Casanova. Sì io, proprio io, il grande amatore, l’interprete dell’ideale maschile, l’abile consigliere finanziario, alchimista, l’arbiter elegantiarum d’Europa, l’ultimo rappresentante di un’epoca cancellata dalla ghigliottina, dalle idee illuministe e dalle truppe addestrate alla polvere da sparo.
Come mai questo stupore? Pensavate fossi morto? Che sciocchezze .. Casanova non muore .. Signore e Signori .. Casanova è immortale, perché ha in se i virus, i germi dell’immortalità. Capisco il vostro stupore, sorrido alla vostra ingenuità .. ma come può morire uno come me? Io l’ultimo del ancient regime e il primo dell’epoca moderna, io che avevo già capito l’importanza del saper vendere la propria immagine e come tutto sia moda, apparenza, leggerezza, emozione. Io non posso morire, io sono qui, testimone del mio e del vostro tempo. E così ne approfitto di voi e della vostra compagnia in questa notte di attesa, mia attesa per una dama che dentro di me so già che non verrà, o forse verrà non so e non so neanche se me ne importa. E’ lunga l’eternità sapete? Lunga quanto una notte di attesa, con i silenzi che si fanno pesanti, il vino che non fa più compagnia e neanche da l’oblio, la pioggia fuori che batte quasi a segnare i passi della propria coscienza. E così mi racconto, vi racconto di me .. racconto l’uomo Casanova, la mia storia, le miei miserie umane, gli incubi che tornano a trovarmi, i fantasmi che mi perseguitano e da cui non riesco a liberarmi. Basta, vi prego, almeno voi ascoltatemi, ascoltate gli sfoghi e le confidenze del fantasma Casanova, mi danno voce, corpo e anima la chitarra di Sergio Sorrentino e la voce di Federico Grassi .. loro .. mi leggono .. dentro … sputano la mia rabbia, le mie frustrazioni, le poesie con cui ho incantato e amato, perché io il libertino le ho amate, amate, amate tutte davvero le donne che ho incontrato e vissuto! Ecco sì vissuto .. io ho vissuto .. sì .. sono stato giovane e forte, scaltro e astuto, ho viaggiato, ho visto il mondo, i potenti arroganti e ignoranti, la plebe supina e vigliacca, il clero dissoluto, ho visto vizi, virtù, morte e vita! Io ho vissuto! E voglio raccontarlo ancora al mondo .. in questa notte di attesa, voglio raccontarlo .. ascoltatemi .. per me è già tardi, troppo tardi, voi ascoltatemi e non ridete, siete come me, lo so, ma non fate i miei errori .. non aspettate anche voi una notte così.
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