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Recensione di Una storia di bugie dorate di Barbara Freethy

Creato il 22 ottobre 2014 da Leggere A Colori @leggereacolori

14 Flares 14 Flares × Recensione di Una storia di bugie dorate di Barbara FreethyVoto:
Informazioni sul libro
Titolo:Barbara Freethy
Pubblicato da:Fabbri
Collana:Fabbri Life
Genere:Narrativa Contemporanea
Formato e pagine:
in offerta
scontato
usato
Trama:

La vita di Paige Hathaway, erede di una famosa casa d’aste di San Francisco, è sconvolta dal furto di un antico dragone cinese. Improvvisamente, tutto inizia a vacillare e ogni certezza sembra destinata a crollare. È allora tempo di riportare la verità in superficie, districando un groviglio di bugie dorate.
 


Il romanzo ruota intorno a tre generazioni di tre differenti famiglie. Tre sono anche i protagonisti: Paige Hathaway, Riley McAllister e Alyssa Chen. Cosa hanno in comune questi personaggi? E, ancor prima di questo, chi sono Paige, Riley e Alyssa? Paige appartiene a una delle famiglie più note e ricche di San Francisco. Una vita apparentemente perfetta, la sua, fatta di agi e privilegi. Non è mai prudente, però, fidarsi delle apparenze. In realtà Paige è sempre vissuta tra le confortevoli (ma opprimenti), stanze di una gabbia dorata: una vita già preconfezionata, in cui il margine di scelta è stato, quasi sempre, nullo. Molto diversa è la situazione di Riley, abbandonato dalla madre e vissuto con i nonni dall’età di sedici anni. Un carattere diffidente e disilluso, maturato dopo anni di privazioni e battaglie, l’ha portato a rinchiudersi in un guscio di cinismo e fierezza. Infine Alyssa, figlia illegittima di una pittrice cinese. Cresciuta con un bagaglio di sensi di colpa, legato al disonore causato alla sua famiglia dalla sua nascita, ha alimentato l’inesauribile bisogno di riscattarsi, costruendosi un futuro capace di liberarla dai fantasmi del passato.

Sarà il ritrovamento (e la successiva scomparsa) di un dragone cinese risalente alla dinastia Zhou a trascinare le vite dei tre ragazzi (e delle loro famiglie) in un vortice di eventi e rivelazioni sorprendenti. Sì, lo so, ho fatto in modo che quasi tutto restasse nel campo del non detto. La verità e che la Freethy ha costruito un romanzo straordinario, riuscendo a dosare ogni elemento in modo magistrale. Un delicato congegno in cui, dopo ogni movimento, tutto può cambiare, assumendo connotati completamente diversi. Fornendo più dettagli, avrei forse rischiato di svelare la mappa di un percorso che merita, invece, di essere intrapreso confidando totalmente nelle parole dell’autrice.

 

 Approfondimento

Torniamo alla Freethy. Ci sono due aspetti, nel romanzo, che credo sia riuscita a gestire particolarmente bene. Innanzitutto, l’elemento esoterico. Il rischio era quello che, inoltrandosi nelle vie del paranormale e del magico, il racconto potesse sfociare nel banale o nel ridicolo. Non è successo. L’elemento esoterico c’è, ma resta marginale. Si racconta la leggenda legata al dragone, ma il fatto che i suoi effetti si ripercuotano o no sulla realtà è lasciato nel dubbio. Come dire, se credi che un gatto nero porti sfortuna perché non pensarlo anche di un antico dragone cinese? In fondo, non è la stessa cosa?

Il secondo aspetto è quello legato all’amore: un tema con cui, sconfinare nel tono da telenovela spagnola, non è poi così difficile. La Freethy è stata, invece, capace di descrivere le fasi che conducono all’innamoramento con lucidità e senza alcuna retorica. Fino ad ora solo appunti positivi. Qualche critica? Forse il romanzo si perde un po’ sul finale. O, forse, quell’apparente perdersi è un modo per dimostrare che, in fondo, anche le cose più complicate una volta risolte appaiono incredibilmente semplici. Concludo allora, anche io, con qualcosa di semplice: Una storia di bugie dorate è un bel romanzo che merita di essere letto. Tutto qui!

 Mariangela Pala



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