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In breve..ApprofondimentoQuattro ragazze, quattro diari ricchi di esperienze di vita, emozioni, sentimenti e incertezze sull'amore. Schmitt riesce a farci rivivere l'adolescenza senza veli nelle sue varie sfaccettature, passando da uno stile ironico a un finale dramma-tico.
Crediamo di conoscerci, mentre in realtà distinguiamo appena una sagoma in lontananza. Avvicinarsi si rivela pericoloso. La nostra apparenza e la nostra storia pregressa costituiscono un paravento dietro il quale si cela l'ignoto.
Speravo che maturando sarei diventata me stessa. E se invece diventassi un'altra?
In Veleno d'amore ci troviamo di fronte a un intreccio di quattro diari scritti da quattro amiche adolescenti, Julia, Anouchka, Raphaëlle e Colombe, molto diverse fra loro, che raccontano senza veli gli accadimenti della loro vita. Fin dalle prime pagine ci accorgiamo che quello che scrivono nei loro diari non è quello che confidano alle amiche. È alla parola scritta che svelano le loro confessioni più intime, anche quelle più scomode, più crudeli e più tristi.
Eric-Emmanuel Schmitt ci aiuta a filtrare il loro mondo attraverso quattro diversi modi di sentire la realtà e la maniera in cui la affrontano. È un racconto a se stesse, in cui trova spazio una narrazione sulle amiche non sempre benevolo come ci si aspetterebbe. E così impariamo a conoscerle, a immedesimarci in alcuni loro tratti, dubbi, incertezze e insicurezze nella scoperta del mondo e nel confronto con il mondo adulto che le circonda. Un mondo adulto che non appare in maniera positiva, equilibrata, ma è fatto do famiglie che si disfano, perché i padri lasciano le mogli capendo di essere gay, di madri più preoccupate per lo shopping e la partecipazione a feste mondane piuttosto che cercare di capire i moti interiori delle figlie, di ruoli genitori e figli ribaltati. Forti sono i cenni di cattiveria che risaltano dai diari e ci spingono a interrogarci su quanto sia leale e vera l'amicizia fra le ragazze o se è il mondo a costringerle a essere un po' maligne anche con le persone a cui sono legate, quando si trovano in difficoltà nell'affrontare la vita.
Uno dei punti fondamentali di Veleno d'amore è sicuramente l'aspetto dell'educazione sentimentale, intrecciato in maniera coinvolgente con la rappresentazione teatrale della commedia sull'amore per eccellenza, Romeo e Giulietta di Shakespeare, dove le ragazze partecipano attivamente (due di loro nei panni dei protagonisti) e la realtà si mescola con la finzione.
Chiara GradassiAvvincente è l'alternarsi dei quattro personaggi attraverso i loro diari, intervallati di quando in quando dallo scambio fra le quattro amiche di messaggi via mail. Sorprendente il modo in cui i personaggi escono in maniera vera e reale dalla penna di Schmitt, e qui risalta la bravura dell'autore, che nonostante sia uomo e adulto riesce a far vivere le protagoniste senza forzature. Risultano talmente reali che è facile immedesimarsi in qualcuna di loro e rivivere alcuni momenti della nostra adolescenza, con le problematiche che ne fanno parte.

Inizialmente il romanzo è scritto con lo stile ironico e leggero che distingue l'autore in tanti altri suoi romanzi, ma alla fine ci lascia con l'amaro in bocca, con un finale tanto inaspettato quanto tragico.
Eric-Emmanuel Schmitt è abile anche nel fare una valutazione dei nostri tempi, collegando le problematiche adolescenziali con gli strumenti virtuali utilizzati nelle relazioni sociali, per raccontare quanto possa a volte essere crudele la vita. Le ragazze si trovano a fare i conti con la ricerca di una nuova identità nel faticoso passaggio da ragazzine a donne. Il passaggio è reso bene dagli interrogativi e dalle risposte che si danno sull'amore e sul sesso, dall'identificarlo con la perdita della verginità, in una sorta di gara a chi vivrà per prisma questa esperienza.
Consiglio vivamente la lettura di Veleno d'amore, dove l'autore (uno dei miei preferiti) anche stavolta non delude le aspettative e ci regala un viaggio nei ricordi della nostra adolescenza.
About Eric-Emmanuel Schmitt
è nato a St. Foy Les Layons nel 1960. Ha studiato musica e letteratura e si è laureato in filosofia presso la École Normale Supérieure nel 1983. Dopo aver ottenuto un dottorato nel 1987 è diventato "maître de conférences" all'Università di Chambéry. E' autore di racconti, romanzi e di opere teatrali tradotte e rappresentate in tutto il mondo ed è considerato uno degli autori di maggior successo nel panorama della drammaturgia francese contemporanea.
