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Recensione di You crea il tuo destino di Austin Grossman

Creato il 16 luglio 2014 da Leggere A Colori @leggereacolori

25 Flares 25 Flares × Recensione di You crea il tuo destino di Austin GrossmanYou, crea il tuo destino Austin Grossman
Pubblicato daMultiplayer.it Edizioni
Data pubblicazione in Italia:
Formato:
Collana:Videogiochi da leggere
Genere:Videogiochi
Pagine:
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Il libro su Goodreads
La trama:

Questo libro é capace di entusiasmare. E non solo perché parla di un mondo magico, non esplorato del tutto, in perenne mutamento, dei videogiochi. Ma anche perché é maledettamente geniale, nel suo campo, e rompe le barriere dell´immaginazione. Allora non stai leggendo, stai giocando, stai spaziando nelle menti di sviluppatori, che scrivono codice e futuro, o forse stai facendo, per la prima volta entrambe le cose.

Una nuova avventura sta per iniziare. Ci sei tu, la tastiera e un monitor. Ed è avventura figlia di altre avventure che col tempo son diventate maggiorenni, e sono un po´ sempre le stesse, arriva da lontano cosparsa di misteri, regole, livelli, insidie e trame. È un gioco, una storia, che diventa la tua storia. Qualcosa che ti vai a prendere dovunque esso sia tra ere e spazi tridimensionali, necessaria quasi per aggiungere un optional alla realtà, mentre sei abbastanza distaccato da essa da volerla ignorare. Sei un gamer, o forse sei solo un lettore che sta per entrare in un universo di bit programmato per intrattenerti anche su pagine di carta. Russell, il protagonista di You crea il tuo destino incarna il perfetto perdente studente di legge che sogna di vivere come vivono gli avvocati dei libri, nell´alta società, e non fa nulla per ascoltare altri scomodi desideri.

Fuori continuai a pensare come sarebbe stata la mia vita se fosse divenuta un videogame. Il gioco più palloso di tutti i tempi.

Una lunga amicizia dai tempi del liceo lega Russell a Simon e Darren, i due sfigati della scuola che hanno fatto i soldi con i videogame. Siamo negli anni 1980 e la tecnologia dei videogiochi si muove di pari passo con quella delle console e dei computer dando vita, di fatto, alla prima generazione di ragazzi cresciuti a pane e videogiochi.

Russell trova il coraggio di gettare la spugna e presentarsi per un posto alla Black Arts di Simon e Darren, quando ormai Simon è morto e con lui il segreto del funzionamento esatto del motore primario del gioco, WAFFLE. Diventerà game designer, proprio come lo è l´autore Austin Grossman, che ci offre spaccati quanto mai esatti su cosa un game designer debba fare, e come, in un´azienda di videogiochi. Questi ragazzi si sentono le vedette del futuro, consci di realizzare i tuoi desideri, nei tuoi spazi, nella tua vita che ti sei scelto mentre giochi. La fortuna della Black Art sé stata senz´altro la brillantezza di Simon, oltre che la capacità di vendere di Darren, eppure ora si notano le prime impressionanti crepe. Forse sta tutto per finire. Dopo anni di fantasy con la serie di Realms of Gold, di thriller con Constantine e di fantascientifico con Solar Empires la tecnologia dei concorrenti potrebbe superarli, l´ennesima storia del gameplay potrebbe non convincere, senza contare che un bug, che si ripresenta sempre più frequentemente destabilizza l´intero sistema facendo ritorcere una funzionalità contro il gioco stesso. Ma forse non è un caso. Tutto inizia nell´estate di un gruppetto di ragazzini nerd in campeggio. Tutto è potenzialmente fantastico, solo da scoprire, o da inventare, da valicare, da usare a proprio piacimento. Poi c´è la vita triste ed emarginata di Simon, l´eroe incompreso, che ha messo tutto quello che ha potuto della sua vita nelle trame dei giochi e nel suo codice, Lisa brillante programmatrice, il guru della Black Arts, schiva e insicura, Don a capitanare una squadra rimaneggiata e Darren che lascia la truppa per mettersi in proprio. Ma soprattutto c´è il gioco, nelle sue varianti, con i suoi quattro eroi che diventano protagonisti: Leira, Brennan, Lorac, Prendar, ognuno con le sue armi, magie, caratteristiche e forse anche memoria. Russell, il nostro nuovo capo game designer, giocherà in tutte le loro versioni alla ricerca della spada Mournblade, che con un bug menzionato prima, grazie alla sua potenza distruttiva uccide chi ne è in possesso oppure tutto il mondo. Realms VII vedrà la luce? In che punto della mappa dell´universo che Simon ha costruito nel gioco Adric custodisce la spada oscura Mournblade? E quanto pesano i sogni di questi ragazzi nerd cresciuti con l´esigenza di raccontare un mondo diverso dove essere se stessi, senza limitazioni?

Qualcosa cambia nel gioco, è incontrollabile, come nella vita di Russell d´altronde.

Mi sentivo come se fossi incappato in uno dei palesi segreti del mondo. Perché non mi ero mai reso conto che essere adulti poteva significare tutto ciò che volevi tu? (You crea il tuo destino)

E l´autore ci porta lì, a scoprire il perché, ci invita dietro alle quinte insieme agli sviluppatori per aiutarci a comprendere le dinamiche dei processi creativi e progettuali di un mondo fantastico solo per chi ci crede.

You è un racconto appassionato che qualsiasi giocatore amerà. Non solo, vi si ritroverà, mentre non tocca terra ed esplora, tutto sparisce e si ricompone tra duelli, inventari, oggetti, strategie, bug, visuali, e un altro milione di cose che solo i giocatori sanno. La scrittura favorisce sostanzialmente due macro aree: la storia del quartetto protagonista che è l´anima della Black Stars, non ricostruendo minuziosamente i personaggi dal lato umano ma piuttosto in relazione al loro ruolo nella produzione dei videogiochi e di ciò che essi personalmente danno per essi, e poi la storia dei giochi stessi. Un ruolino di marcia intenso che ci narra l´anima di storie dense di particolari e sempre più complesse. You è un libro vincente, con osservazioni acute e una scrittura a tratti geniale che non è difficile riconoscere. Uno spazio tra intelligenza artificiale e calcoli umani, un duello tra creato e creatore la cui fine non appare così scontata.

Ma tu non puoi farci molto. Il tuo personaggio sarà sempre te; non potrai mai cancellare del tutto quella scheggia di autoconsapevolezza. Nell´intero mondo meccanizzato del gioco, tu sei un oggetto unico – come un pozzo semovente ricolmo di emozioni, capacità d´azione, esperienza e memoria – di una natura dissimile da qualunque altra cosa esista in questo universo artefatto. (You crea il tuo destino)

Complice la mia passione per i videogiochi dell’età adolescenziale mi son sentito subito a casa con You crea il tuo destino come se avessi trovato la risposta narrativa a un bisogno che non ho mai ascoltato. La verità è che per molti di noi, delle nuove generazioni, i videogame sono le finestre per evadere dal quotidiano, ci affezioniamo alle serie, ai personaggi, vogliamo sapere dove ci porterà la prossima storia e vogliamo esserne noi i protagonisti. Fa parte di noi, della tecnologia e del mercato, della nostra vita. E allora capita che vogliamo sapere come sono fatti lì nel segreto, cosa c´è dietro la mente di chi pensa a come far muovere una battaglia su un campo nemico, e magari quanti notti insonni e bibite dei distributori si fanno alla sezione arte gli sviluppatori che devono ancora risolvere troppi problemi, che tipi di persone siano e perché. Grossman ce li mette davanti in tutta la loro passione – a tratti fragile- e umanità, ingranaggi essenziali della stessa macchina che hanno creato.

Chi vuole creare fogli di lavoro e inserire dati o qualunque altra cazzata vogliano farci fare i docenti di qui? E chi, invece, vuole fare qualcosa che il mondo non ha mai visto prima? Chi vuole creare il linguaggio dei sogni? (You crea il tuo destino)

Per farci vivere un´esperienza nuova, ci arruola tra gli spettatori privilegiati che sono in grado di vedere il loro futuro nei pixel e di sentire il tempo leggero di decidere, in un attimo, (forse per sempre) una versione di tutto quello che può essere.



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