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Recensione: "Dopo" di Koethi Zan

Creato il 06 agosto 2014 da Saraguadalupi

"DOPO" di Koethi Zan
• Editore: Longanesi • Pagine: 364 • Prezzo: 14,90 € (cartaceo) - 6,99 € (ebook) Dopo la liberazione doveva essere tutto finito. Ma non è stato così. Sono passati dieci anni da quando Sarah è fuggita da quello scantinato, il teatro delle torture fisiche e psicologiche che Jack Derber le ha inferto per oltre mille giorni. Ma per Sarah non esiste ancora un "dopo": vittima delle proprie fobie, vive rinchiusa nel suo appartamento di Manhattan. Fino a quando l'FBI non la informa che Jack Derber, accusato e imprigionato per rapimento, sta per essere rilasciato. Sarah non può consentirlo, perché lei sa. Sa che Derber non è soltanto un rapitore. È un assassino. Lo sa perché lei non era da sola, in quello scantinato. Con lei c'erano altre due ragazze, Christine e Tracy, e per i primi mesi di reclusione ce n'era stata anche una terza: Jennifer, la sua migliore amica. E Sarah sa, con certezza, che Jennifer è morta per mano di Derber. C'è una sola speranza, per tenere Derber in prigione: ritrovare il corpo di Jennifer. Per questo, Sarah deve trovare la forza di riallacciare i contatti con le altre sopravvissute, nonostante l'odio che loro provano per lei e nonostante i segreti che le dividono. Perché quel capitolo della loro vita non si è mai veramente chiuso. Perché quello che succede dopo è ancora più terribile. "Dopo" non parla della follia degli uomini, ma della forza delle donne decise a fare giustizia. E del coraggio di andare fino in fondo, mettendo in gioco tutto.

Ultimamente mi sto appassionando sempre di più ai thriller - genere che fino all'anno scorso apprezzavo più in versione cinematografica che letteraria - per questo, qualche mese fa, mi sono concessa questo nuovo acquisto, anche se sono riuscita a leggerlo solo ora ma, come si dice, meglio tardi che mai, giusto? 
"Mi odiavo per la mia debolezza. Odiavo il mio corpo che non era in grado di reggere dosi più elevate di dolore. Odiavo me stessa perchè mi umiliavo davanti al mio carnefice e lo supplicavo. La notte sognavo di farlo a pezzi, di avventarmi su di lui, gridando come un'ossessa carica di furore."
"Dopo" è un romanzo che tratta un argomento difficile, come quasi ogni thriller: il rapimento e la tortura di giovani donne da parte di un professore universitario, cosa più interessante però, è che non ci troviamo nel momento del rapimento..bensì ci troviamo a fare i conti con ciò che succede "dopo"..
Le protagoniste e, ahimè, sfortunate vittime, sono Sarah, Jennifer, Christine e Tracy: le prime due sono amiche d'infanzia, meticolose e attente, dal giorno dell'incidente che le ha viste coinvolte e che ha provocato la morte della mamma di Jennifer, passano il loro tempo a consultare e redigere statistiche e calcoli di probabilità nel tentativo di fare di tutto per essere al sicuro, per evitare possibili altri traumi..peccato che, neanche i loro più attenti calcoli, siano stati in grado di prevedere un rapimento. Si ritrovano così, in uno scantinato, insieme a Christine e Tracy. O meglio, Sarah si ritrova con le due ragazze, mentre Jennifer non c'è. Il libro, dopo un breve "riassunto del rapimento", inizia proprio con Sarah e con i suoi tentativi di continuare una vita normale, per quanto possa essere possibile dopo esser riuscita a sfuggire dal suo aguzzino, salvando anche Christine e Tracy..mentre di Jennifer non si sa nulla. Il loro rapitore, Jack Derber, comunque, non ha nessuna intenzione di lasciare in pace le giovani ragazze, che continuano a ricevere da lui strane ed enigmatiche lettere e, come se non bastasse, esiste la possibilità che venga liberato, in quanto mancano le prove del possibile omicidio di Jennifer, di cui non si è mai trovato neanche il corpo..sarà proprio questo l'elemento scatenante che farà nascere in Sarah la voglia di scoprire la verità e la forza di uscire dal guscio che si è costruita fra le quattro mura di casa sua. Le tre superstiti trovano il coraggio di riunirsi per uno scopo comune, anche se ogni giorno, il ricordo di ciò che è successo è una tortura indescrivibile così come ciò che scopriranno man mano nel corso della loro "indagine".
"Bastava tornare in quella casa, era colpa di quel posto: mi sentivo una belva in gabbia, disposta a tutto pur di riavere la libertà. A qualunque cosa. Proprio come la prima volta. In un lampo di lucidità mi accorsi che tutta la mia rettitudine e la mia razionalità potevano essere spazzate via in un attivo. Succedeva a tutti o ero io a essere fondamentalmente meschina, incapace di empatia? Possibile che avesse ragione Tracy? E chi avrei sacrificato pur di uscire da lì?"
Non sapevo bene cosa aspettarmi quando ho deciso di iniziare questo libro, ma alla fine ho davvero faticato a staccarmi dalle pagine! Soprattutto nella prima parte, quando la storia prende forma e, attraverso gli occhi di Sarah, scopriamo piccoli ma importanti particolari sia del periodo di prigionia che dell'indagine, così come delle altre due povere ragazze. Le protagoniste sono molto ben caratterizzate, soprattutto la voce narrante, Sarah, che scava fin nel profondo della sua anima per trovare le risposte che cerca, e che ci regala un'ottima descrizione anche degli ambienti in cui si trova a vivere: dallo scantinato di Derber alla sua casetta protetta di New York. Tutto questo è possibile grazie allo stile narrativo dell'autrice, semplice, mai pesante ma che sa dare il giusto pathos quando serve. Nonostante tutte queste note positive però, devo ammettere che qualche neo l'ho trovato: ci sono, infatti, alcuni punti della storia (verso la fine) che, a mio parere, non sono molto credibili e che, purtroppo, mi hanno causato un rallentamento nella lettura. Inoltre avrei preferito che gli sviluppi finali fossero meno "frettolosi"..comunque devo ammettere che è un bel thriller, lascia con il fiato sospeso per buona parte della storia e, oltretutto, ho trovato geniale la postilla dell'autore ad un passo dalla fine e l'idea di "legare" le pagine finali, in modo che non si possa leggere la fine prima del momento giusto. Un romanzo che piacerà sicuramente agli amanti del genere e che consiglio anche a chi vuole avvicinarsi a questo mondo..un libro che in alcuni punti lascia, addosso al lettore, una senso di claustrofobia..come se fosse lì, con Sarah e le altre, in uno scantinato umido..
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