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Recensione "Dove finisce il buio" di Tara Hudson

Da Glinda
Una lettura da me molto attesa che però non mi ha lasciato molto soddisfatta, quella del secondo romanzo della serie Hereafter di Tara Hudson. Dopo il molto romantico Se fosse per sempre (la mia recensione), prosegue la storia di Amelia e Joshua in Dove finisce il buio, un romanzo un tantino confusionario e privo di verve, motivo per cui ho molto ridimensionao il mio apprezzamento di questa serie.

Titolo: Dove finisce il buio (Hereafter #2)  Data di uscita: 14 febbraio 2013  Traduzione: Chiara Messina Autore: Tara Hudson 
Prezzo: 16,60 € 
Editore: Nord
Pagine: 368 
Il mio voto:

Abbracciarsi, tenersi per mano, baciarsi: sono gesti quotidiani che scandiscono e consolidano ogni relazione, ma per qualcuno sono un desiderio irrealizzabile. Amelia è un fantasma, un'anima inquieta rimasta legata alle acque scure del fiume in cui è affogata dieci anni prima, e non può nemmeno sfiorare il suo adorato Joshua senza che la sua evanescente figura svanisca nel nulla. Tuttavia, per coronare il suo sogno d'amore, Amelia è disposta a tutto, anche a sfidare le leggi che regolano il regno dei morti. Lei sa che un certo rituale le permetterebbe di recuperare la sua forma corporea... ma sa pure che quel rituale è così potente da mettere in grave pericolo proprio la vita di Joshua. Amelia non vuole rischiare di condannare l'uomo che ama a vagare per sempre sotto forma di spirito e sarà costretta a fare una scelta: restare con Joshua, ma senza poterlo toccare, condannandolo a vivere un'esistenza di sacrifici; oppure rinunciare a lui, per lasciarlo libero di costruirsi una nuova vita... La mia recensione  "Dove finisce il buio" è il secondo romanzo della serie romance e paranormal per young adults Hereafter di Tara Hudson, il cui primo libro "Se fosse per sempre", mi aveva quasi completamente convinta.  Un po' per il fascino del primo romanzo della serie un po' per l'ambientazione southern che sapevo di trovare in questo secondo capitolo, le mie aspettative per "Dove finisce il buio" erano piuttosto altine e sono state putroppo deluse. Nonostante l'innegabile bellezza di New Orleans, città in cui la storia è ambientata, e la curiosità suscitata dal clan di veggenti Mayhew, la storyline di questo romanzo risulta ripetitiva e confusionaria, eccessivamente farcita di personaggi secondari che non vengono approfonditi e con un finale un po' troppo scontato e aperto. Leggerò il terzo libro della trilogia? Non ne sono più molto sicura, ma staremo a vedere. E' natale e Joshua porta la sua ragazza fantasma con sé alla volta di New Orleans per unirisi al clan di famiglia e festeggiare assieme. Nella splendida e antica città del Voodoo e dei fantasmi, li attende una schiera di giovani veggenti pronti a dimostrarsi stranamente amichevoli con Amelia. Oltre a Jillian, l'insopportabile sorellina di Josh che, nonostante l'aver avuto salva la vita proprio grazie ad Amelia, continua a fingere di non vederla e odiandola non proprio velatamente, nulla sembrerebbe andare male per i due protagonisti. Ma è solo un'illusione.  Amelia ha continue visioni del mondo oscuro popolato dai Demoni - a cui era sfuggita con fatica nel libro precedente - e di una donna che l'avverte di un pericolo imminente: deve scappare se vuole che la vita delle persone che ama, ovvero sua madre e Joshua, venga risparmiata dalle tenebre che sembrano essere determinate a inghiottirla.  Spaventata e costretta a fronteggiare un male di cui anche il suo defunto padre potrebbe essere stato vittima, Amelia deve compiere decisioni difficili e dolorose e vedersela con una schiera di nuovi nemici: fantasmi pericolosi e malvagi, veggenti dalla dubbia affidabilità e un rituale voodoo che cambierà per sempre la sua "natura evanescente".  Non so se sia colpa degli splendidi romanzi in cui mi sono imbattuta nell'ultimo anno o di un reale peggioramento nello stile della Hudson, ma ho trovato questo romanzo davvero poco avvincente e convincente Prima di tutto a deludermi è stata la caratterizzazione dei personaggi: inesistente. I veggenti della fagmiglia Mayhew, con annesso il super cattivo, vengono presentati troppo in fretta e in modo eccessivamente sbrigativo sollecitando la curiosità di chi legge per poi lasciare un grande incolmabile vuoto: nessuno di loro avrà un ruolo determinante nella trama. Nemmeno la figura del villain, che è tristemente prevedibile e scontato, è stata ben costruita o messa in  qualche modo risalto. In effetti se non ci fosse stato alcun cattivo non sarebbe poi cambiato molto in questo romanzo. La stessa cosa accade con i due nuovi amici di Amelia, Gaby e Felix. Pur essendo personaggi con un enorme potenziale e con un bagaglio soprannaturale di tutto rispetto (sono sacerdoti voodoo, mica pizze e fichi), vengono gettati nel mezzo dell'azione senza un minimo di approfondimento e poi messi a tacere senza troppe cerimonie.
Venendo alla costruzione del mondo soprannaturale in cui i protagonisti si muovono, semplicemente è di difficile comprensione e non mi convince. Facendo il punto mi è chiaro che: i fantasmi o restano sulla terra o finiscono in un aldilà infernale (...); che i fantasmi possono interagire con i Veggenti - che sono così tanti da poterne incontrare uno dietro ogni angolo - come se fossero delle persone vive e fisiche; che i fantasmi possono tornare in vita, o quasi, grazie a dei rituali voodoo; che i fantasmi che passano oltre vengono poi schiavizzati da un'orda di Demoni; che in qualsiasi forma essi compaiano i fantasmi non possono fare sesso. Eh sì, perché pare che poi alla fine della fiera - a discapito di tutto il dolore, le perdite, le morti e le tragedie attraverso cui i due eroi passano - tutto si riduca a quello: all'impossibilità  di concretizzare la loro passione. Serve che io mi soffermi su quanto poco originale sia questo pretesto?  Dopo aver letto "Dove Finisce il buio" posso dire che avrei preferito di gran lunga che il primo romanzo della Hudson fosse autoconclusivo, perché la piega pasticciata che la serie ha preso mi ha deluso.   Verdetto: non all'altezza del primo libro della serie

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