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Recensione Dragon's Dogma Dark Arisen

Creato il 14 gennaio 2016 da Lightman
Recensione Dragon's Dogma Dark Arisen

Francesco Serino ha videogiocato tanto e a tutto, posseduto due diversi Tamagotchi e abbandonato un Furby in autostrada. Mentre cresceva i pixel rimpicciolivano, mentre leggeva ha iniziato a scrivere. E ora eccolo qua, dopo un salto nello spaziotempo atterra su Everyeye, ma già da tempo è su Facebook, su Twitter e su Google Plus.

Finalmente è giunto il momento: dopo anni e anni di attesa Capcom si prepara a spingere il bottone rosso che permetterà a tutti di giocare Dragons' Dogma sui propri PC. Durante tutto questo tempo, i possessori di una console vi avranno fatto una testa così, o forse, visto che questo gioco Capcom non è che abbia venduto così tante copie, per voi Dragon's Dogma è un nome tutto nuovo, e vi starete chiedendo perché di tanta eccitazione. In questo articolo, cercherò di dare una risposta a tutti, ma voglio partire proprio da voi ultimi, da quelli che di Dragon's Dogma ancora non sanno nulla, e che ora, dal giorno alla notte, si ritroveranno un altro grande gioco di ruolo da caricare sui loro personal computer. Un pubblico potenzialmente molto vasto, visto che il porting, fin dalle prime versioni giocabili, si è rivelato subito molto agile, e di conseguenza adatto un po' a tutti i PC. Non che ci sia tutta questa grafica da muovere, ma con gli sviluppatori giapponesi casi come questo sono sempre un'incognita. Per fortuna è andato tutto bene.

Lanciatore di dadi

Recensione Dragon's Dogma Dark Arisen

Dragon's Dogma usciva così, in sordina, proprio mentre il Made in Japan toccava il minimo storico in quanto a popolarità, e Skyrim era un gigante incontrastato, ancora idolatrato, ma lungi dall'essere definitivamente digerito. Ma per Dragon's Dogma la zavorra è stata duplice: all'epoca Monster Hunter non aveva ancora davvero sfondato in occidente, e i tanti anni d'assenza nel campo dei giochi di ruolo non fornivano a Capcom abbastanza credibilità per un acquisto d'impulso. Il risultato di tutta questa sfiga è una partenza alquanto moscia, che ha impedito al gioco di fare grandi numeri ma non di diventare a tutti gli effetti un cult: un titolo da consigliare a bassa voce solo a chi vuoi davvero bene. Dragon's Dogma è di fatto un dono speciale, un dono caduto all'improvviso dal cielo, per riportare sui nostri schermi emozioni che pensavamo scomparse del tutto, in nome dell'iperrealismo grafico e di gameplay pensati esclusivamente per i cervelli più pigri. Dragon's Dogma capovolgeva e capovolge ancora oggi tutto questo, concentrando la sua forza per garantire un'esperienza di gioco fresca e impegnativa, poggiata su un sistema di crescita a metà strada tra l' action game e il gioco di ruolo più puro, in cui la collaborazione con l'IA (cosa che anche gli sviluppatori più coraggiosi tentano di evitare ad ogni costo) diventa parte integrante di ogni battaglia importante.

Dal passato, Dragon's Dogma riporta in questo modo in auge il cosiddetto party, ovvero quel manipolo di avventurieri a cui nel tempo siamo stati costretti a rinunciare, in favore di esperienze forse più intime e immersive, ma alla lunga rivelatesi ben più piatte. Creare il personaggio è già una bella scelta, e non solo perché farne uno carismatico non è un'impresa facile: il gioco cambia infatti i parametri del personaggio non solo in base alle abilità che sceglierete, ma partendo fin dalle più insignificanti scelte fisiche. In Dragon's Dogma, un personaggio molto alto salterà di più, uno molto muscoloso dovrà rinunciare a una parte della sua agilità, un personaggio grasso non lo sarà solo esteticamente, e uno troppo magro dovrà per forza rinunciare ad alcuni preziosissimi punti costituzione. Successivamente sarà la volta di scegliere la propria classe; inizialmente la scelta sarà limitata a tre diverse opzioni: arciere, guerriero e mago. Proseguendo nel gioco sarà possibile accedere a sei diverse specializzazioni: guerriero distruttore, paladino, assassino, cacciatore, arciere mago e stregone.

Mi stai pedinando?

Il vostro personaggio non è l'unico che Dragon's Dogma vi chiederà di creare. Dopo poche ore di gioco verrete infatti introdotti al concetto di pedina (o pawn): un personaggio secondario che vi terrà costantemente compagnia e che potrete addestrare e mettere a disposizione di altri giocatori come voi. Oltre alla vostra pedina, potrete affittarne altre due dagli appositi portali: queste potranno essere sia pedine generiche create dal gioco, sia pedine personali create da altre persone; e quest'ultime sono di solito molto più potenti delle prime. Naturalmente, la scelta più logica è creare una pedina di una classe compatibile con la vostra (se siete dei guerrieri sarà molto utile avere con voi un mago, no?), ma il giocatore è libero di sperimentare la coppia che preferisce, e ovviare le mancanze con le altre due pedine in affitto.

Recensione Dragon's Dogma Dark Arisen

La pedina personale aumenterà di livello esattamente quando lo farà il vostro personaggio, e imparerà lentamente a combattere con le diverse tipologie di nemici, assimilando scontro dopo scontro punti di forza e punti deboli degli avversari che vi ritroverete davanti. Le pedine "affittate" (tranquilli, lo si fa con una sorta di valuta immaginaria...) non crescono tuttavia di livello, un dettaglio che vi spingerà a cambiare molto spesso i due membri del party esterni, per poi tornare su chi vi è piaciuto di più se nel frattempo il suo padrone (il giocatore che lo ha creato) sarà salito a sua volta di livello. Se non riuscite a battere un nemico particolarmente potente, o una creatura che non avete mai affrontato prima, una pedina esterna già esperta di una particolare razza potrà darvi preziosi consigli su come far mangiare la polvere al vostro avversario.

Recensione Dragon's Dogma Dark Arisen

Delle pedine è possibile scegliere anche alcuni semplici settaggi che ne influenzeranno l'IA in modo che siano più o meno loquaci e altre piccoli dettagli: un modo simpatico, ma abbastanza limitato, di fornire anche una personalità a ciascuna creazione. Il sistema funziona ancora benissimo, nessuno nel frattempo ha copiato Dragon's Dogma, e pasticciare con le diverse pedine diventa presto una divertente routine che può portare addirittura a provare dell'affetto per i personaggi che si riveleranno particolarmente utili e... simpatici. Le pedine, nonostante la loro semplicità strutturale, a volte sembreranno avere persino un pizzico d'anima, e spesso ci si ritrova a preferirne alcune proprio per il loro carattere, e non solo per la loro abilità con la spada, o la loro immensa conoscenza del mondo di gioco.

Disordine intelligente

Il sistema di combattimento di Dragon's Dogma è pura azione, anche se rimarrà sempre molto importante ricoprire con dedizione il proprio ruolo. Ogni classe ha la sua serie di abilità, da sbloccare gradualmente come in qualsiasi altro gioco, ma solo quelle che assegnerete ai tasti di attacco speciale potranno essere utilizzate in qualsiasi momento. Dovrete insomma fare delle scelte, a volte molto dolorose perché ogni azione che Dragon's Dogma ci mette a disposizione ha il suo peso, la sua chiara utilità. Se il guerriero non permette grandi exploit creativi, gli arcieri e i maghi del titolo Capcom sono tra i migliori che potrete impersonare in un videogioco, grazie a colpi mirati che iniettano istantaneamente adrenalina nel cuore di chi ha il pad in mano, e incantesimi talmente grandi, rumorosi e spettacolari che sembrano usciti direttamente da un'illustrazione di un manuale di Dungeons & Dragons. Ogni battaglia, in Dragon's Dogma, si trasformerà in una epica coreografica all'arma bianca: grazie alle mosse a disposizione degli eroi, alle caratteristiche uniche di ciascuna creatura e alla possibilità di aggrapparsi sui nemici più grandi per raggiungere, letteralmente scalandone il corpo, l'emozione definitiva è sempre dietro l'angolo. Gli unici combattimenti che rischiano di annoiare sono quelli con i nemici che dovrete affrontare costantemente: Dragon's Dogma ha infatti dei punti di respawn fissi in cui incontrerete sempre le stesse creature, gli stessi furfanti, lo stesso Troll, e questi combattimenti non sempre si potranno evitare. Fortunatamente, l'esperienza, l'esplorazione e certe missioni, vi permetteranno di scovare costantemente nuove scorciatoie, che renderanno i viaggi lungo la grande mappa di gioco sempre più veloci. Anche le numerose quest hanno un piglio originale, e, sebbene siano molto semplici nella struttura e nella trama, si rivelano spesso concatenate, permettendo anche alcune importanti scelte. Dragon's Dogma ha anche un semplice quanto efficacissimo sistema di crafting, con cui divertirvi ad assemblare oggetti a prima vista inutili per creare affascinanti nuovi modi per far fuori chi ostacolerà il vostro cammino da Arisen.

Specifiche alchemiche

Ammettiamo che durante la beta non siamo rimasti molto colpiti: il gioco era sicuramente più pulito della versione console, ma niente che lasciasse presagire un cambio così netto. Grazie all'ultimo aggiornamento che porta il gioco finalmente nella sua versione finale, sono state introdotte nuove soluzioni all'aliasing, è stato aumentato il cosiddetto foliage (prima l'effetto era alquanto spelacchiato) e anche il frame rate ne ha beneficiato, raggiungendo senza grossi sforzi i 60 FPS proprio dove prima sembrava arrancare vistosamente.

Non ci mettiamo la mano sul fuoco, ma dalla beta alla versione finale sembrano siano migliorate anche le texture (ma i testi sono spesso ancora low-res). Dragon's Dogma insomma ha fatto un grosso passo in avanti, e nonostante il numero dei poligoni sia decisamente basso (lo era anche quando uscì su Xbox 360 e PlayStation 3, figuratevi oggi!), l'ottimo design ci mette la proverbiale "pezza". Dal punto di vista artistico, il gioco Capcom continua a stupire, grazie a una scaltra miscela tra il dinamismo tipico dell'animazione giapponese e gli stilemi classici del medioevo europeo, per un risultato finale che ondeggia tra realistiche normalità e improvvise esplosioni di puro fantasy.


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