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Recensione: "Dryadem"

Creato il 12 marzo 2014 da Ilary
Recensione: Titolo: Dryadem Autore: Marie Albes Editore: autopubblicato Pagine: 448 Prezzo: 1,99 € ebook / 19,97 € cartaceo
Ayres den Adel è conosciuta a Wells per la sua misantropia e la sua ostilità, ma solo chi le è veramente vicino sa quanto sia sensibile. E così, fragile e insicura, la ragazza sopravvive allo scorrere dei giorni lavorando ogni istante, cercando in tal modo di soffocare il rimorso per la colpa che l'affligge da anni, una colpa che in realtà ha radici molto più lontane di quello che lei stessa possa immaginare. Finché un giorno, la comparsa di un misterioso tatuaggio sulla sua pelle e l'arrivo di James Armstrong - venuto appositamente dall'Alaska per chiederle aiuto - sconvolgono la sua vita passiva. La sua stessa percezione del mondo verrà capovolta dal susseguirsi degli eventi, che la rinchiuderanno in una morsa di sentimenti opposti: amore e odio, pace e vendetta. Una morsa che Ayres sarà costretta ad affrontare, per rinascere poi come una fenice dalle ceneri che provocherà.

Recensione
Di libri fantasy ne ho letti tanti e nei vari romanzi ho trovato creature fantastiche di tutti i tipi: vampiri, licantropi, fate, streghe, angeli e demoni, ma mai mi era capitato di trovare una driade, perciò ho iniziato con molta curiosità a leggere questo romanzo, la cui protagonista è proprio una ragazza che si scopre essere una di quelle mitiche creature. Dryadem, romanzo d'esordio di Marie Albes, racconta la storia di Ayres den Andel, una ragazza dal carattere molto chiuso e scontroso, che conduce una vita più o meno normale, se non si considera la sua misantropia e la sua diffidenza nei confronti delle altre persone; Ayres lavora come commessa per metà giornata in una libreria e per l'altra metà in un negozio di fiori, e al di là del suo lavoro, non fa molta vita sociale e ha soltanto due amici fidati. La sua chiusura verso gli altri e il suo carattere glaciale nascondono però un animo estremamente sensibile e un tormento che deriva da un forte senso di colpa per un tragico fatto avvenuto nel suo passato di cui la ragazza si sente direttamente responsabile. Questa vita così monotona e senza stimoli cambia radicalmente quando su una spalla di Ayres compare un misterioso tatuaggio e la ragazza incontra poi l'enigmatico e affascinante James Armstrong, un ragazzo che sembra uscito dal nulla e dal quale la giovane si sente subito attratta. James è venuto appositamente dall'Alaska per chiederle aiuto: le racconta che lei è una driade, ma non una driade qualsiasi, bensì l'Attesa, la figlia della madre terra e colei che salverà i popoli, nonchè l'unica che può liberarlo da una maledizione lanciatagli da una strega che si era invaghita, non ricambiata, di lui e che quindi, infuriata per essere stata respinta, lo ha maledetto con un terribile sortilegio. Ayres e James partono così alla volta dell'Alaska, il luogo dove tutto e cominciato, e durante questo viaggio Ayres scoprirà i suoi nuovi poteri, prenderà consapevolezza della sua identità di driade e di ciò che questo comporta e imparerà cosa significa amare, dato che in lei sboccia prepotente un sentimento d'amore, che mai aveva provato prima, per James e farà di tutto per salvarlo. E qui mi fermo con la trama o potrei incappare in qualche spoiler e assolutamente non voglio rovinarvi la sorpresa nel caso siate interessati a leggere Dryadem. Che dire di questo libro? È stata sicuramente una lettura molto affascinante che trasporta in un mondo contemporaneo, dato che è ambientato nell'America del nord e insieme assolutamente fuori dal tempo, perchè tutta l'azione si svolge in meravigliose foreste abitate da creature fantastiche e piene di magia. Dryadem è un romanzo che ricorda molto una fiaba e mentre lo si legge non si può fare a meno di restarne incantati, ammaliati dalle descrizioni ricche e dettagliate, soprattutto quelle riguardanti la natura e la sua bellezza che sono veramente stupende. Ma non sono solo le meraviglie della natura ad affascinare il lettore, anche i due protagonisti sono personaggi a quali non si resta indifferenti e che coinvolgono ed emozionano con le loro vicende: Ayres, la protagonista nonchè voce narrante, è una ragazza fragile e sensibile, ma che nasconde questo suo carattere sotto una maschera di freddezza, che scopre di essere speciale e, nonostante le paure e le incertezze spesso la assalgano, affronta la sua nuova vita con coraggio e determinazione, pronta a tutto per salvare il ragazzo che ama; James, dal canto suo, è il classico bello e dannato, e questa volta dannato lo è in senso letterale, è un ragazzo misterioso e dai comportamenti spesso contraddittori soprattutto nei confronti di Ayres. C'è da dire che entrambi i protagonisti sono caratterizzati molto bene, sono approfonditi nella loro psicologia, soprattutto Ayres, sono ricchi di sfaccettature caratteriali e dotati di spessore. Per quanto riguarda lo sviluppo della trama, l'autrice ha fatto un lavoro abbastanza buono: la trama è complessa e articolata al punto giusto, originale e ben condotta, ricca di avventure, magia, colpi di scena, azione e tanto romanticismo. L'abbastanza di cui sopra sta nel fatto che molte cose non vengono spiegate in modo esauriente, soprattutto ciò che riguarda la natura di driade di Ayres e alcuni particolari sono trattati in modo un po' frettoloso, ad esempio lo sviluppo e la conoscenza dei nuovi poteri, ma dato che Dryadem è il primo libro di una saga, confido nel fatto che nei prossimi verranno portati alla luce molti altri misteri e saranno svelate più informazioni su Ayres. Il punto più debole sta però, secondo me, negli ultimi capitoli, quelli nei quali Ayres è costretta a compiere una certa azione per salvare James - non spoilero, tranquilli! - e che sono un po' confusi, come se l'autrice non avesse saputo bene come portare avanti e poi concludere la storia; diciamo che ci sono alcune scelte che mi hanno fatto storcere il naso, perchè sono, a mio avviso forzate e prive di logica, oltre che un po' troppo semplicistiche. Magari starete pensando "eh, prive di logica, è un libro fantasy!", beh, no non è che perchè è un libro fantasy si possa scrivere tutto quello che si vuole, certe soluzioni non sono comunque credibili e sembrano tentativi di arrampicata sugli specchi fatti per riuscire a dare un senso a qualcosa che di senso ne ha poco. Peccato davvero per questo particolare che purtroppo mi ha delusa parecchio e mi ha lasciato l'amaro in bocca. Per quanto riguarda la scrittura, mi sentirei di definire lo stile di Marie Albes come "poetico", pur essendo ovviamente scritto in prosa, ha in sè qualcosa che rimanda alla poesia; tra l'altro ci sono proprio dei rimandi alla poesia con citazioni di Leopardi e d'Annunzio che sicuramente sono gradevoli e troveranno il favore dei lettori italiani, ma che sono fuori luogo in un romanzo ambientato in America dato che dubito fortemente questi due autori possano essere conosciuti così bene da dei ragazzi americani (non credo che la letteratura italiana sia insegnata nelle scuole statunitensi, al massimo forse all'università, ma magari mi sbaglio e sono solo la solita pignola rompiscatole :D). La scrittura è abbastanza lenta, ma comunque scorrevole e nonostante questa lentezza di fondo, non annoia e se lo dico io che detesto la scrittura lenta potete fidarvi, anzi direi che questo modo di scrivere è perfetto per una storia di questo tipo e per le atmosfere fatate e oniriche di questo romanzo. Concludendo, devo dire che complessivamente sono rimasta abbastanza soddisfatta dalla lettura di Dryadem e per essere un romanzo d'esordio l'autrice ha dimostrato di avere delle buone idee; nonostante alcune scelte non siano state di mio gradimento ho comunque trovato Dryadem una lettura piacevole nel suo insieme: ho apprezzato soprattutto la scelta originale di scrivere un romanzo con protagonista una driade con molti riferimenti alla mitologia legata a questa creatura fantastica, le descrizioni molto suggestive dei luoghi e la capacità dell'autrice, attraverso la sua scrittura delicata e poetica, di far volare la fantasia del lettore e trasportarlo per qualche ora in una dimensione fatata.
Il mio voto: ★ ★ ★ ✩ ✩  1/2

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