Recensione: "DRYADEM", di Marie Albes.

Creato il 30 novembre 2014 da Blog

Genere: Miti e leggende
Pagine: 269
Prezzo ebook: € 0,99
Prezzo cartaceo: € 17, 50Uscita:  Ottobre 2014


Sinossi: Ayres den Adel è conosciuta a Wells per la sua misantropia e la sua ostilità, ma solo chi le è veramente vicino sa quanto sia sensibile.
E così, fragile e insicura, la ragazza sopravvive allo scorrere dei giorni lavorando ogni istante, cercando in tal modo di soffocare il rimorso per la colpa che l'affligge da anni, una colpa che in realtà ha radici molto più lontane di quello che lei stessa possa immaginare.
Finché un giorno, la comparsa di un misterioso tatuaggio sulla sua pelle e l'arrivo di James Armstrong - venuto appositamente dall'Alaska per chiederle aiuto - sconvolgono la sua vita passiva.
La sua stessa percezione del mondo verrà capovolta dal susseguirsi degli eventi, che la rinchiuderanno in una morsa di sentimenti opposti: amore e odio, pace e vendetta.
Una morsa che Ayres sarà costretta ad affrontare, per rinascere poi come una fenice dalle ceneri che provocherà.


RECENSIONE DI EMILY HUNTER:Allora, vediamo un po' da dove iniziare.Il libro è scritto con un linguaggio particolare e ricercato, ha qualcosa di poetico quindi, se non è il vostro genere, è ovvio che lo troverete artificioso, ma non tutti abbiamo gli stessi gusti e ogni tanto è bello trovarsi davanti alla vastità della nostra lingua. La copertina è una signora copertina, perfettamente azzeccata e con i colori giusti.E ora veniamo a noi. La prima parte l'ho trovata più lenta rispetto alla seconda,ma capita in molti libri, quindi una volta che la si supera si prosegue alla grande. Di questo primo pezzo mi è piaciuto particolarmente il modo in cui dialogano di notte sulla scogliera, era come se si fossero ritagliati un pezzo di mondo solo per poter chiacchierare e raccontarsi la propria storia, le motivazioni... tutto. Ayres e James sono entrambi tormentati, anche se per motivi diversi, e forse è per questo che si sentono vicini ed escludono il resto del mondo, notano aspetti come frivoli e superflui mentre per altri rappresentano ciò che di più fantastico possa esistere... sono più maturi, ecco.L'unica cosa che mi ha fatto un po' storcere il naso in tutto il libro è stato che entrambi conoscessero i poeti italiani. Non solo i nomi degli autori, ma proprio le poesie a memoria... quello mi è parso un po' forzato.E ora arrivo alla seconda parte, la mia preferita! Qui James era da prendere a testate nel vero senso della parola. "Non puoi respingermi, Ayres..." per avere l'anima in pace/per sentirti meno cattivo/per risparmiarle il dolore, eccetera eccetera, perché assolutamente non si agisce così! Se c'è una cosa che non sopporto è quando altre persone prendono decisioni al posto dei diretti interessati convinti di fare il loro bene. In sostanza, James è da prendere a sprangate in testa.Mi è piaciuto anche il fatto che siano cambiati gli occhi di Ayres, perché sono il simbolo del peccato e dell'opposizione al proprio destino e rappresenta una rivendicazione, che si nota guardandole gli occhi.E infine il combattimento finale è stato incredibile: la strega, metà del passato e metà del futuro, è stata una sorpresa... ma mi sono rimasti un sacco di interrogativi.Se la strega è morta nel passato non ha potuto fare i suoi porci comodi, quindi, teoricamente, il futuro dovrà cambiare. Magari gli antenati di James non hanno avuto un solo figlio e, poiché sono rimasti insieme, potrebbero aver influenzato tutto (ebbene sì, sto sperando che i genitori di James compaiano magicamente, anche se la vedo dura.)Nel complesso il libro è stato un degno compagno sotto l'ombrellone, forse un po' troppo serio per i miei gusti dato che sono abituata a punzecchiature e battutine tra i protagonisti, ma è perfettamente leggibile.Che altro? Attendo il volume successivo!


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