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Recensione: duchesse disperate ...

Creato il 11 settembre 2011 da Isn't It Romantic?

RECENSIONE: DUCHESSE DISPERATE (Desperate duchesses), di Eloisa James

RECENSIONE: DUCHESSE DISPERATE ...

Anno: 2007

Pubblicato in Italia da: Arnoldo Mondadori Editore, nella serie I ROMANZI, n. 896, gennaio 2010.

Formato: paperback

Livello di sensualità: warm (caldo)

Genere: historical

Ambientazione: Inghilterra, 1780

Voto: 6/10

Collegamenti con altri romanzi:

E’ il primo romanzo della serie “Duchesse Disperate”, cosi composta:

1- Duchesse disperate (Desperate Duchesses);
2- Prima di Natale (An affair before Christmas);
3- La notte della Duchessa (Duchess by night);
4- Il ritorno del Duca (When the Duke returns);
5- Duchessa del mio cuore (This Duchess of mine);
6- A Duchess of her own (inedito in Italia)


 

Lady Roberta, figlia unica dello stravagante (a dir poco: è soprannominato “il marchese folle”) marchese St. Giles, a ventidue anni sta ancora aspettando che qualcuno chieda la sua mano; a causa della fama del padre infatti, finora nessuno ha avuto il coraggio di farsi avanti, e addirittura cominciano a girare false voci di presunte deformità fisiche e mentali che affiggono la giovane per spiegare tale fatto.
Nonostante le proteste di Roberta, il padre si rifiuta di portarla a Londra per la Stagione; ma quando, a un ballo, conosce il duce di Villiers, Roberta ne rimane folgorata al punto da prendere immediatamente non solo la decisione di sposarlo a ogni costo, ma anche quella di trovare il coraggio di sfidare la volontà paterna partendo per Londra e facendosi ospitare da Jemma, duchessa di Beaumont e lontana parente della defunta madre di Roberta. Costei, che non ha nulla da invidiare in fatto di stravaganza al padre della giovane,accetta con entusiasmo di farle da chaperon, approfittandone per sfidare Villiers a una strana partita a scacchi; ma in casa di Jemma Roberta conosce anche Damon, conte di Gryffin, il fratello di lei, gentiluomo affascinante e irriverente…

Devo dire la verità: così come non mi aveva particolarmente entusiasmato la saga delle sorelle Essex, non mi ha particolarmente entusiasmato nemmeno questo primo romanzo della serie DUCHESSE DISPERATE. Eloisa James è certamente una scrittrice che conosce molto bene il suo mestiere, dato che i suoi libri non sono di quelli che uno chiude perché si è stufato; ma nel mio caso, non è riuscita ancora a “prendermi”, come successo per altre autrici (ad esempio la Balogh e l’Albanese).

RECENSIONE: DUCHESSE DISPERATE ...

Il perché non lo so dire con esattezza; forse è solo la cosiddetta “mancanza di feeling”, ma ho trovato questa storia abbastanza noiosa e anche un poco confusionale, nonostante vi si intreccino le vicende sentimentali di due sole coppie: Roberta e Damon e Jemma ed Elijah. Quest’ultima è la coppia che mi ha interessato di più, visto che i due protagonisti, così diversi fra loro (lei briosa e vivace, lui serio e compassato), nascondono non solo un comune passato di errori e sofferenze ma nelle scene in cui sono protagonisti si intuisce - nascosto - tra loro il sentimento che ancora li lega.
Per la coppia protagonista la storia si sviluppa secondo il consueto canone: lei Lady disperata perché non riesce a trovare marito, lui dongiovanni impenitente (a detta dell’autrice: a me ha dato tutt’altra impressione!) che si offre volontario per darle delle “lezioni amorose” per aiutarla a conquistare l’uomo che vorrebbe sposare (questo sì libertino e sconsiderato); lei accetta e ovviamente le cose andranno come tutti possono immaginare, anche se, contrariamente a quello che fanno molte eroine dei romanzi, è divertente vedere come Roberta consideri con nonchalance la notte d’amore passata con il conte, con grande sconcerto del suddetto….
Unico personaggio che ho veramente apprezzato in questa storia è il padre di Roberta, uomo assolutamente stravagante (e purtroppo, involontariamente imbarazzante per la figlia) la cui comparsa nel libro ha creato divertenti scene e siparietti degni di nota, soprattutto l’ultimo, in cui compare anche George, principe di Galles.
Se fra voi c’è qualche appassionata del gioco degli scacchi penso che apprezzerà il fatto che in questa storia contino molto, anche perché vengono usati come metafora delle vicende sentimentali dei protagonisti.
Che dite: se mi capita provo a dare un’altra occasione a Eloisa James?
 


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