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Recensione: "E l'eco rispose" di Khaled Hosseini

Creato il 18 settembre 2014 da Marta @RosaMDeserto

con qualche +++! :P

Trama


Recensione

Ho incontrato una fatina triste
Seduta all'ombra di una betulla.
Conosco una fatina triste
Che una notte il vento ha portato via con sé


... la verità è che, malgrado le difficoltà insormontabili, tutti noi aspettiamo sempre che ci succeda qualcosa di straordinario.
... se c'è una cosa che ho imparato è che si deve fare appello a un certo grado di umiltà e di indulgenza quando si giudicano i meccanismi del cuore di un'altra persona.
Dicono: trovati uno scopo nella vita e perseguilo. Ma talvolta è solo dopo aver vissuto che si riconosce che la vita aveva uno scopo, e probabilmente uno scopo architettato dal caso. E ora che avevo assolto il mio, mi sentivo senza una meta, alla deriva.
Ora so che ci sono persone che sentono l'infelicità con la stessa inevitabilità con cui altre amano: in segreto, con intensità e senza rimedio.
Imparai che il mondo non vede la tua anima, che non gliene importa un accidente delle speranze, dei sogni e dei dolori che si nascondono oltre la pelle e le ossa. Era così: semplice, assurdo e crudele.

La bellezza è un dono gigantesco, immeritato, dato a caso, stupidamente.
Dal tono tenero, leggermente angosciato con cui aveva pronunciato queste parole avevo capito che mio padre era una persona ferita, che il suo amore per me era sincero, immenso ed eterno come il cielo, e che avrebbe gravato su di me per sempre. Era quel tipo di amore che prima o poi ti avrebbe inchiodato a una scelta: o ti liberavi con una lacerazione o rimanevi e sopportavi la sua intransigenza, anche se ti torchiava sino a farti rimpicciolire.

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