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Recensione e trailer di “Legend”: film sui gemelli Kray, criminali nell’Est End di Londra tra gli anni ’50 e ’60

Creato il 01 marzo 2016 da Stivalepensante @StivalePensante

(Recensione di Alessandro Pascale per “storiadeifilm.it“) – “Legend” è un film di Brian Helgeland, con Tom Hardy, Emily Browning, David Thewlis, Christopher Eccleston, Chazz Palminteri. Uscirà nelle sale cinematografiche italiane giovedì 3 marzo.

La sto­ria dei ge­mel­li Kray, capi di un’or­ga­niz­za­zio­ne cri­mi­na­le bri­tan­ni­ca nel­l’Ea­st End di Lon­dra negli anni Cin­quan­ta e Ses­san­ta.

Sem­bra un’oc­ca­sio­ne persa quel­la di Brian Hel­ge­land, noto ai ci­ne­fi­li so­prat­tut­to per es­se­re stato lo sce­neg­gia­to­re di L.​A. ​Confiden­tial (con cui vinse l’O­scar per la mi­glior sce­neg­gia­tu­ra non ori­gi­na­le). Hel­ge­land, oltre ad es­se­re uno sti­ma­to sce­neg­gia­to­re, è anche giun­to al quin­to film da re­gi­sta, senza par­ti­co­la­ri pic­chi ar­ti­sti­ci.

Il pro­ble­ma di Le­gend però pa­ra­dos­sal­men­te non è la regia, pu­li­ta, ele­gan­te e con punte di vir­tuo­si­smo non in­dif­fe­ren­ti, quan­to piut­to­sto pro­prio la sce­neg­gia­tu­ra, che non rie­sce pie­na­men­te a de­col­la­re, sten­tan­do nel ca­rat­te­riz­za­re un sog­get­to (ba­sa­to sul­l’a­dat­ta­men­to ci­ne­ma­to­gra­fi­co del libro The Pro­fes­sion of Vio­len­ce: The Rise and Fall of the Kray Twins scrit­to nel 1972 da John Pear­son) che era sen­z’al­tro ac­cat­ti­van­te.

La sto­ria dei gang­ster ge­mel­li Kray, capi di una so­li­da or­ga­niz­za­zio­ne cri­mi­na­le lon­di­ne­se negli anni ’50 e ’60 è in­fat­ti sen­z’al­tro tema af­fa­sci­nan­te, come in ge­ne­ra­le ogni im­mer­sio­ne pas­sa­ta sul tema (come hanno te­sti­mo­nia­to i gran­di suc­ces­si com­mer­cia­li di opere sul fi­lo­ne, da Il Pa­dri­no in poi). Di fatto però non si ca­pi­sce bene dove Hel­ge­land vo­glia an­da­re a pa­ra­re: man­can­do la trama di pa­thos e di ta­glio th­ril­ling, ci si bar­ca­me­na su temi se­con­da­ri senza ri­sol­ver­li pie­na­men­te.

Il nodo prin­ci­pa­le resta il con­flit­to tra unità fa­mi­lia­re e or­ga­niz­za­zio­ne “po­li­ti­ca” dei Kray. A li­vel­lo sti­li­sti­co la con­vi­ven­za tra stili pulp, com­me­dia e dram­ma sta­bi­li­sce un equi­li­brio pre­ca­rio, ap­pe­san­ti­to ta­lo­ra da ritmi ec­ces­si­va­men­te lenti e da una voce nar­ra­ti­va fuori campo ec­ces­si­va­men­te pe­dan­te. No­no­stan­te al­cu­ne gu­sto­se os­ser­va­zio­ni sulla mo­ra­le po­st-bor­ghe­se del­l’am­bien­te, che… (per continuare a leggere la recensione > “storiadeifilm.it”']);">cliccare qui –>> “storiadeifilm.it”).


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