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Recensione : Eco - Il cimitero di Praga.

Creato il 06 gennaio 2011 da Enricobo2
Recensione : Eco - Il cimitero di Praga. Dopo Torino e Lione, stamattina con le ultime 50 pagine del Cimitero di Praga, si è concluso il mio personale triangolo magico. Come sempre Eco, il mio buon conterraneo, non mi ha deluso, anzi, questo lavoro mi sembra uno dei meglio riusciti, così preciso nell'utilizzazione puntigliosa di documenti reali a cui la sua passione di bibliofilo avrà di certo contribuito a far sfogliare e mescolare con il godimento del collezionista che contempla i suoi pezzi più rari. Un aspetto minore, ma non per questo meno piacevole è l'attenzione dedicata all'aspetto culinario di una cucina francese che metteva le basi della sua fama futura, descritta con una convinzione ed un apprezzamento che non gli conoscevo e che me lo rende ancor più vicino, se possibile.
Piacere che non si può non provare poi, nell'osservazione dell'abbondante iconografia, anch'essa proveniente dalle sue collezioni, che completa un opera, che sebbene possa apparire ponderosa, scorre tuttavia veloce nella lettura come un ottocentesco macabro romanzo d'appendice. Maestro nella ricostruzione delle atmosfere, la creazione del formidabile personaggio del capitano Simonini, orrenda sintesi di tutti gli orrori possibili, coacervo di nequizie tali da farlo apparire esagerato, si dipana nel racconto in maniera talmente azzeccata e realistica da porla naturalmente a paragone di ogni evento successivo, mostrando come ogni cosa apparentemente troppo mostruosa per poter accadere, accade poi con naturalezza nella realtà, nei tempi successivi. Questo protagonista, l'unico inventato del romanzo è in realtà un collage di personaggi reali e i crimini che commette sono stati eseguiti davvero, così può accadere che l'unico personaggio falso sia il più vero di tutti, un archetipo in teoria incredibile, ma che se confrontato, assomiglia in maniera imbarazzante a tanti che agiscono oggi tra di noi, nella generale accondiscendenza.
Gli eventi della storia così come sono avvenuti, conducono ad esiti obbligati, per quanto mostruosi e a quanti poi, stupiti si chiedano come sia possibile arrivare a tanto, come abbia potuto la gente non accorgersi di quanto stava accadendo, basta rivolgere lo sguardo poco addietro per capire come il mostro gradualmente si genera e cresce. Un libro che dipinge un affresco demoniaco sul tema del razzismo, germe satanico così geneticamente pervasivo nell'uomo, così spaventosamente odierno, un opera in cui basta saper leggere tra le righe, oltre che per godere dei dotti e fini riferimenti storici e letterari, per poter riconoscere facilmente i sentori che ci circondano nei fatti preoccupanti di questo nostro quotidiano troppo spesso accantonati con sufficienza. E' incredibile riconoscere nelle parole e negli atteggiamenti reali di oltre un secolo fa toni, intendimenti e addirittura sfumature assolutamente attuali. Leggetelo con attenzione, sono certo che non ne rimarrete delusi.
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