Recensione: Epic-Il Mondo Segreto

Creato il 29 maggio 2013 da Giobblin @MrGiobblin

Epic! Un film talmente sicuro di sè da farsi i complimenti da solo nel titolo! E' incredibile la sfacciataggine di certe pellicole oggigiorno. Diretto da Chris Wedge (L'Era Glaciale, Robots) e tratto da The Leaf Men and the Brave Good Bugs di William Joyce, Epic-Il Mondo Segreto è la nuova sfida di Blue Sky Studios ai colossi Dreamworks e Pixar: riuscirà a fare suo il botteghino e a dar vita ad un franchise paragonabile a quello de L'Era Glaciale? Diamo un'occhiata molto, molto più da vicino...

Epic è un portal fantasy che più classico non si può: una di quelle storie in cui il protagonista (LA protagonista, in questo caso) si ritrova in un mondo totalmente diverso dal suo e scopre di essere l'unico in grado di salvarlo dalla distruzione. La giovane MK (Amanda Seyfried nel doppiaggio originale), adolescente orfana di madre che cerca di ricostruire i rapporti col padre scienziato, diventa suo malgrado l'unica speranza di salvezza di un intero mondo- quello della foresta attorno alla sua vecchia casa. Magicamente rimpicciolita da un'incantesimo, MK si ritroverà nel mezzo di un'antica guerra tra i Leafmen, custodi della foresta, e i Bogani, che cercano di distruggerla. Niente di nuovo sotto il sole, quindi: Bene VS Male, belli contro brutti, anziani saggi, profezie, giovani ribelli... e un frullatone di parti tratte da Tesoro mi si sono ristretti i ragazzi, Ferngully, Avatar e Arthur e il Popolo dei Minimei. Pur non offrendo nulla di veramente innovativo, tuttavia, Epic regala una storia in salsa ecologica ben oliata e assolutamente divertente per grandi e per piccini.

I Leafmen ricordano più gli elfi del Signore degli Anelli che le fatine del classico folklore, e questo è un grandissimo punto a favore del film- che li mette al centro di straordinari duelli acrobatici a base di archi e katane. Il film di Wedge ha un'impronta spiccatamente action, valorizzata dall'incredibile fluidità dell'animazione, ma non mancano numerosi momenti comici (i siparietti con le lumache, ad esempio) che non stonano mai. Anche se ci troviamo di fronte ad un prodotto "per bambini" (serve davvero chiedersi se alla fine la foresta verrà salvata?) i personaggi risultano ben caratterizzati e per nulla bidimensionali o stereotipati... e anche se non vi sfuggirà una lacrimuccia manco per sbaglio, Epic esplora brevemente anche temi decisamente seri. Come la morte di una figura materna (la madre di MK e Tara, la regina della foresta) e il divario apparentemente immenso tra genitori e figli (MK e il padre scienziato, Ronin e Nod).

Sono piccole cose, forse, ma dimostrano che Epic ci tiene a superare la stragrande maggioranza di prodotti "for kids only" che intasano il mercato. Metteteci anche che la regina Tara scalcia culi e prende giù nomi come pochi (Beyoncé Knowles in originale, noi ci siamo accontentati di -sigh- Maria Grazia Cucinotta), che la spiegazione scientifica per l'elusività dei Leafmen è invero convincente (esistono ad una velocità nettamente superiore ai nostri tempi di reazione), che Ronin è un mito, e che il doppiatore del villain Mandrake è Cristoph Waltz. In originale, ovvio.

A conti fatti si tratta di un film da non perdere. Non vi rivoluzionerà l'esistenza, ma è confezionato con cura e sta almeno due spanne sopra rispetto agli ultimi episodi de L'era glaciale e a Rio. Epic è un film EPICO? No. E' un film GRADEVOLE? Assolutamente si, ma come titolo suonava peggio. Andate a vederlo e portateci i pargoli: avete la mia benedizione.


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