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Recensione - "Era la Milano da bere" di Alessandro Bastasi

Creato il 25 gennaio 2016 da Diegothriller
Recensione a cura di Patrizia Seghezzi
"Era la Milano da bere" di Alessandro Bastasi è il nuovo thriller Fratelli Frilli Editori recensito da ThrillerPages Una fine dura, amara, crudele, come duro, amaro, crudele, impietoso è tutto questo splendido libro. L'autore ha la grande capacità e sensibilità di scrutare sin nel profondo dell'animo una società allo sbando sotto tutti gli aspetti, politici, sociali, culturali. E quindi ci ritroviamo un personaggio, Massimo Gerosa, manager in carriera in un colosso dell'informatica, che improvvisamente perde il suo posto di lavoro in seguito a una decisione discutibile. Inizia una discesa verso l'inferno, la vita dorata diventa una vita avvelenata di stenti, ubriachezza, la vita del perfetto barbone. Abbandonato dalla moglie e dalla figlia Massimo cade in un precipizio di povertà, sino a che viene tratto in salvo da un esponente dell'estrema destra che gli offrirà un posto dove dormire e successivamente finirà a fare il guardiano notturno nelle sede del movimento.
Le vite dei vari personaggi scorrono su binari paralleli, la moglie disposta a fare qualsiasi cosa pur di mantenere il livello di vita alla quale era ormai abituata, la figlia Cristina, dopo un episodio gravissimo accadutole, se ne va da Milano per cercare di ritrovare sé stessa e un po' di pace, il fratello di Massimo, Angelo, si innamorerà della cognata,  Roberto Modignano, presidente del colosso che ha licenziato Massimo continua la sua vita meschina e rivoltante sotto la facciata di un perbenismo vuoto. i fili delle vite di tutte queste persone si intrecceranno alla fine in un tessuto che si lacererà, lasciando dietro di sé rimpianti, amarezze, lacrime. Un quadro della nostra società realistico e severo come l'autore ci ha già mostrato nei suoi precedenti libri e come noi lettori abbiamo imparato ad apprezzare. Consigliato a chi vuole riflettere in maniera intelligente sulle tante, troppe cose che non funzionano più.

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